| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Il peso della leggerezza”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Elisa Sossi - Ho scelto questo titolo perché descrive perfettamente la situazione in cui mi trovavo, ovvero ero riuscita a pesare 32 chili che mi hanno reso la vita un inferno, e che quindi rappresentavano un vero e proprio macigno da dover sopportare ogni giorno. D’altra parte, il titolo ha anche un’altra sfumatura di significato, ovvero che, nella mia personale esperienza, mi è stato e mi risulta tutt’ora difficile guardare alla vita con leggerezza; per me, la serenità è un peso, è come un martellante senso di colpa sempre pronto a ricordare che, nel bel mezzo della nostra pace, arriverà qualcosa o qualcuno a turbarla. Dovrei (e dovremmo) tenere a mente le parole di Calvino, vale a dire che la leggerezza non significa superficialità bensì affrontare gli eventi senza macigni sul cuore.
Gli argomenti che tratto nel mio libro sono tra i più vari; non c’è solamente l’Anoressia e tutte le sue conseguenti (depressione, isolamento, emozioni inesprimibili e vuote allo stesso tempo) bensì vi sono temi generali sui quali ho espresso la mia opinione. In particolare, ho voluto riportare i pensieri provati quando stavo male e quelli odierni per dimostrare che una mente annebbiata molto spesso non riesce a vedere oltre e a comprendere quali sono, o dovrebbero essere, i valori della Vita Vera.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Elisa Sossi - Potrei dire che la realtà è un po’ il filo conduttore che lega il mio scritto. Una realtà però alterata dai miei sogni e desideri, fantasie ed una grande dose di immaginazione, elementi che caratterizzano la mia Me Migliore e che risultano indispensabili e necessari anche per raccontare il proprio vissuto.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Elisa Sossi - Scrivere equivale ad incidere nella carta, a tracciare le parole con un pennarello indelebile, ed è capace di arrivare nelle profondità dell’animo e stabilirvisi per sempre. Oltre che ai sentimenti provati durante la mia malattia, i quali reputo dovessero essere ricordati anche solo per la fatica ed il dolore che mi hanno procurato (ovvero ho voluto che non fossero stati vani), ho cercato di salvare dal Dimenticatoio il fatto che siamo noi il Soggetto della nostra vita, che siamo noi a manovrare il timone della nostra nave, e che se solo lo vogliamo e crediamo veramente nella nostra persona siamo in grado di sconfiggere tutto e tutti. D’altra parte, “volere è potere”.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Il peso della leggerezza”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Elisa Sossi - La stesura di questo libro è iniziata come uno svago, come una valvola di sfogo, per poi tramutarsi in una vera e propria terapia; venivo pervasa da una sensazione di piacevole controllo e soddisfazione ogni volta che mi rendevo conto di aver realizzato una frase di senso compiuto, per di più coronata da un velo di sottile ironia che trasformava quella frase in “La frase” chiave del capitolo in questione. A lungo andare, dunque, posso dire di averci preso gusto nel sentirmi così fiera del lavoro appena svolto e, se avrete piacere di leggere le mie pagine, scoprirete che l’Efficienza è stata ed è ancora una delle mie più grandi alleate. Questa ebrezza da Scrittrice Nata mi ha particolarmente dato alla testa durante la stesura dei capitoli dove parlo di Mister X, dell’Odio, della Paura e su come aiutare il prossimo. Capitoli che, dopo averli riletti trascorso un po’ di tempo, mi sono stupita di averli scritti proprio io.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Elisa Sossi - Sono sempre stata una romanticona di prima categoria, lo ammetto. Di conseguenza, non potrei non prendere ad esempio lo stile di Jane Austen con le sue intramontabili Storie d’Amore che tutte le donne nel profondo sognano. Adoro anche l’acuta intelligenza di Wilde, capace di trasmettere attraverso un sorriso amaro le verità dell’Essere e della Vita con una semplicità spiazzante ed ammirevole, servendosi di una padronanza che nessuno riuscirebbe ad eguagliare. Oltre a questi Classici, di recente mi sono appassionata allo stile di John Green del quale apprezzo lo stile diretto e secco nonché spassoso ed esilarante al punto giusto.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Elisa Sossi - Dato che lo sfondo del libro è la mia vita, la mia scrittura ha risentito anche dell’influsso della danza, disciplina che pratico dalla tenera età di 5 anni. La danza è stata una salvezza, un concreto aiuto durante la mia faticosa risalita. Per un periodo non ho potuto praticarla a causa del mio malsano stato fisico e mentale, ed è stato allora che ho deciso di riprendermi ciò che mi era stato ingiustamente sottratto; ho voluto riappropriarmi di ciò che poteva ancora identificarmi con l’Elisa che volevo essere, riguadagnarmi quello che mi faceva sentire felice e viva. Inoltre, nel corso della mia crescita ho notato che la danza ha plasmato fortemente il mio carattere attraverso il rispetto delle regole e della perfezione. Concetti che, come tipico da me, ho poi estremizzato fino a ritorcermeli contro.
Un’altra attività che mi ha aiutata molto è stata il disegno; in particolare, copiavo i personaggi dei cartoni animati. Come affermo nel libro, questo mio nuovo talento mi faceva sentire speciale ed è stato forse l’unico stimolo che mi ha spronata ad andare avanti, sussurrandomi che forse in me qualcosa di buono e costruttivo c’era.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Elisa Sossi - Adoro i Fantasy, ma anche i Classici, come ho detto in una delle risposte precedenti. Inoltre, prediligo i libri con protagonisti adolescenti, meglio se americani, nei tipici college dove si intrecciano relazioni amorose e fraintendimenti su un fondo di velato humor. Credo che questo genere rientri nella catalogazione Young Adults.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Elisa Sossi - Preferisco assolutamente il libro cartaceo. Non ho mai letto un E-Book, e non ho intenzione di farlo. Niente può essere paragonabile alla sensazione di toccare una pagina, di assaporarne il profumo e di provare la sensazione di attesa quando si sfoglia pagina dopo pagina, interrogandosi su quale sarà la frase successiva, se lui finalmente la bacerà, o se il capitolo finirà con un colpo di scena decisamente inappropriato e spiazzante. Riconosco che bisogna stare al passo coi tempi ed essere supermegaiper-tecnologici, ma ai libri materiali proprio non posso rinunciare. Figuratevi che spesso entro nelle librerie solo per sniffare l’odore di carta che aleggia nell’aria, pensate un po’ a quanto ne sono dipendente.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Elisa Sossi - Il rapporto che possiedo con la scrittura è molto intimo, quasi familiare. Quando scrivo è come se scoprissi sempre un qualcosa in più su me stessa ed allo stesso tempo mi riconoscessi per l’Elisa vera che sento di essere nel profondo. La sensazione che provo è quella che le parole mi escano dal cuore, passino nella mente e prendano poi vita tramite la mia mano; il susseguirsi delle lettere è una maratona, è una gara con me stessa, ma anche una terapia che mi permette di comprendere qual è in fondo la mia vera passione e talento. Per me la scrittura è un costante mettermi alla prova che mi porta alla fine ad essere fiera di ciò che ho prodotto, vale a dire la traduzione materiale dei miei pensieri.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Il peso della leggerezza” se non lo avesse scritto.
Elisa Sossi - Ammetto di essere stata molte volte colpevole dell’atroce atto di comprare un libro solo per la copertina. Se dovessi quindi darvi un motivo per comprare il mio libro, la copertina è proprio bella. Scherzi a parte, se entrassi in libreria e vedessi per la prima volta “Il Peso Della Leggerezza” ne sarei attirata dal titolo contraddittorio; in seguito, dopo aver letto la quarta di copertina, vorrei sapere in che modo questa giovane ragazza è riuscita a vincere su stessa ed a ricominciare da zero, come ha fatto a superare l’enorme paura per il cibo e, perché no, anche per farmi quattro risate ogni tanto.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Elisa Sossi - Tempo ed ispirazione permettendo, avrei davvero molto piacere di proseguire il mio cammino letterario. Avrei in progetto un romanzo fantasy, ma per adesso c’è solo un’idea sfumata ed indefinita, quindi dovrete aspettare un po’ per avere mie notizie. Però non temete, presto o tardi ci rivedremo, o meglio, mi rileggerete.
Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.152 €12.00
ISBN 978-88-591-3755-9
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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