| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “La progenie di Gaya”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Federica Pace - Ho scelto questo titolo dopo moltissimi ripensamenti e cambiamenti. All'inizio avevo optato per titoli molto più infantili e d'effetto, ma a lungo andare ho pensato di cambiare definitivamente optando per qualcosa che incarnasse alla lettera le argomentazioni trattate all'interno del libro. Parlando di temi, quelli che stanno alla base del racconto sono sicuramente il pregiudizio e la paura del diverso, oltre ovviamente alla magia e all'avventura, che stanno alla base di ogni fantasy.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Federica Pace - Ovviamente, essendo un fantasy, buona parte dei personaggi, delle ambientazioni e degli avvenimenti è frutto della mia fantasia. Ma, per quel che riguarda alcuni temi trattati, ammetto di essermi basata su ciò che mi circonda. Riguardo, per esempio, all'emarginazione e all'isolamento di alcuni ceti sociali, di persone e di intere comunità, mi sono basata su quello che tutt'oggi succede nel mondo, quando ancora nel 2016 vediamo persone lottare per essere accettate all'interno di una società conformista e che non esita a puntare il dito contro qualcuno di diverso.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Federica Pace - Mi piacerebbe se il mio libro rimanesse semplicemente nel cuore dei lettori come una piccola storia interessante, qualcosa a cui ripensare di tanto in tanto. Non ho ambizioni irraggiungibili, se anche una sola persona apprezza la mia opera e qualche volta la tira fuori dal suo cassetto dei ricordi, sono felice.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “La progenie di Gaya”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Federica Pace - Il processo che mi ha portato alla pubblicazione del libro è stato lungo, ma molto divertente. Una delle cose per cui ho faticato di più è stato creare la copertina. Ho esplicitamente chiesto io di poterla realizzare, data la mia passione per il disegno, ma non pensavo sarebbe stato così complicato. Non avevo mai creato qualcosa destinato a rimanere in bella vista per molto tempo e scegliere cosa rappresentare e come colorare mi ha fatto letteralmente scervellare. Ma devo dire che, se ci ripenso, mi sono molto divertita a pasticciare con i colori. Però, il momento più emozionante in assoluto è stato quando ho letto la mail che mi diceva che a breve avrei ricevuto le prime copie cartacee, perché mi sono resa davvero conto del fatto che il mio sogno stava diventando realtà.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Federica Pace - Sicuramente, J. K. Rowling ha contribuito tantissimo ad incrementare la mia passione per il fantasy e per la scrittura in generale. Sono sempre rimasta affascinata dalle sue descrizioni dettagliate, dal suo modo di esprimersi al meglio e dai suoi fantastici personaggi.
Poi, sicuramente i libri di Licia Troisi hanno contribuito a saziare la mia sete di conoscenza del mondo fantasy e ad incentivarmi nella scrittura. E proprio leggendo le opere di queste scrittrici, ho iniziato a pensare che forse potevo cercare di buttare giù una storia tutta mia piena di personaggi assurdi, draghi e poteri soprannaturali.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Federica Pace - La musica è un'arte che mi ha sempre ispirata e che è stata sempre presente, soprattutto come sottofondo durante le ore di lavoro dedicate al libro. Prediligo il genere symphonic metal quando scrivo storie fantasy perché mi permette di immergermi completamente nel racconto. I Nightwish, quando racconto di Yorith e Nanarael, sono i prediletti. Inoltre, tendo sempre ad associare una scena ad una canzone, così, quando la riascolto, posso rivivere quei momenti.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Federica Pace - Un altro genere che adoro è l'horror, insieme al noir (che ho scoperto da poco). Tra gli scrittori che prediligo c'è Edgar Allan Poe, e uno dei suoi racconti che più mi affascina è 'La maschera della morte rossa', per via delle descrizioni affascinanti e della continua nebbiolina di terrore che si impadronisce dell'atmosfera e cattura il lettore. Parlando sempre di horror, un altro autore che adoro è Stephen King, e in particolare il suo romanzo 'Carrie'.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Federica Pace - Chiamatemi pure 'datata', ma io prediligo ancora il libro cartaceo. Penso che permetta di provare sensazioni diverse rispetto al formato digitale. Un libro lo puoi conservare sullo scaffale, puoi goderti l'odore dell'inchiostro sulle sue pagine e scarabocchiarlo a piacimento. Penso non ci sia davvero paragone col formato digitale.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Federica Pace - Scrivere è una cosa che mi ha sempre appassionato, dato che mi permette di dare vita ai personaggi che affollano la mia mente. E la cosa non è cambiata neanche durante la stesura del libro. Certo, è stato più impegnativo rispetto a quando scrivevo solo per me stessa, ma l'ho fatto con piacere. Non ho mai pensato di smettere, né ho sentito la necessità di continuare perché dovevo. Scrivere per me non è un dovere, e penso che non smetterò mai di creare, perché mi dà moltissima soddisfazione anche solo terminare un capitolo o una paginetta.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “La progenie di Gaya” se non lo avesse scritto.
Federica Pace - Sinceramente, comprerei il libro innanzitutto perché la copertina sembra interessante - e questo per me è un grande incentivo – e poi perché la storia mi affascina. Adoro tutto dell'atmosfera, dai guerrieri ai draghi, fino alla magia, quindi lo comprerei sicuramente.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Federica Pace - Alcune persone mi hanno chiesto se ho intenzione di scrivere un seguito de 'La progenie di Gaya'. Ora come ora ho delle idee che mi piacerebbe mettere nero su bianco, ma non ne sono ancora sicura. Ovviamente comincerò a fare come sempre, ovvero a scrivere la storia per me stessa, poi prenderò una decisione.
Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.164 €12.00
ISBN 978-88-591-3684-2
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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