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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista ad Ambra Frezza, che presenta ai lettori il libro " Il Dottor Hashim e la maledizione della luna” ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Il Dottor Hashim e la maledizione della luna”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?

Ambra Frezza - Inizialmente avevo pensato di intitolare il mio romanzo “La luna in cantina” o “La luna nella botte” ma questo titolo a mio avviso non metteva sufficientemente in evidenza la “Magia” che si respira sfogliando le pagine del libro. Così, con l’arrivo del dottor Hashim Bashir (nella seconda parte) ovverosia del “Mago” Medico e Alchimista arrivato in Scozia dal lontano Marocco, ho trovato esauriente associare il suo nome a “la maledizione della luna”, che nella prima parte del libro è uno dei punti cardine dal quale si svilupperà tutto il proseguio della storia. Da qui il titolo “Il Dottor Hashim e la maledizione della luna”. La scelta del nome del protagonista, “Hashim: distruttore del male, Bashir: apportatore di buone notizie” è alla base degli argomenti ricorrenti nel mio romanzo e del messaggio che spero aver mandato ai miei lettori: il male si può distruggere e l’amore trionfa su tutto.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?

Ambra Frezza - Pur essendo il mio romanzo un fantasy, la realtà ha inciso molto nella sua stesura; una realtà che viviamo tutti i giorni, fatta di sentimenti tanto dissimili quanto così presenti e tangibili nell’animo umano. Come si legge nella prefazione: “Se nella grammatica della storia incontriamo streghe, creature malvagie, campanelli angelici, ponti verso mondi oscuri e misteriosi alchimisti, basta fermarsi tra le righe per comprendere che la storia parla del cammino attraverso i propri sentimenti, le proprie paure, gli scoraggiamenti, l’avidità, la nostalgia, e ancora il coraggio, la fiducia, la speranza , l’amore”.

Domanda -La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?

Ambra Frezza - E’ indubbio che ogni pagina di libro, ogni poesia, ogni testo di canzone, ogni semplice pensiero che esce dalle nostre menti viene scritto “anche” ma “non solo” con l’intento di rimanere indelebile nel tempo.
Fin da giovanissima ho amato scrivere; sono stata una maestra elementare e sono tuttora Presidente di una associazione culturale, e per tali motivi ho sempre avuto a cuore il benessere dei miei interlocutori. Tuttavia, è dopo essere diventata nonna che ho sentito la necessità di scrivere un romanzo, sì avventuroso e pieno di suspense che potesse allietare i miei lettori ed indirizzarli ad amare la lettura, ma nel contempo che inviasse messaggi sulla morale, sui valori della vita, così da produrre nell’animo di chi legge, specialmente nei giovanissimi, sentimenti positivi, costruttivi e favorevoli, nella convinzione che il male si può sconfiggere. La cosa più straordinaria è che, nell’intento di suggerire agli altri questi sentimenti, io stessa mi sono arricchita interiormente soffermandomi più e più volte, durante la stesura del mio romanzo, a ragionare sulle emozioni che ci spingono verso certi comportamenti. Scrivere un libro, seconda la mia neonata esperienza, fa “bene” più allo scrittore che al lettore.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Il Dottor Hashim e la maledizione della luna”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?

Ambra Frezza - Ogni episodio del mio romanzo è stato un vero e proprio “parto” fatto di gioie e di dolori, di studio e di follia.
Di studio, perché pur essendo un fantasy ho dovuto necessariamente documentarmi sul paese nel quale si svolgono i fatti, sul periodo storico, sugli usi e costumi dei protagonisti, ricercare mappe antiche, studiare la gerarchia dei nobili e l’antica lingua celtica e questi studi sono stati per me appaganti, e hanno indubbiamente arricchito il mio bagaglio culturale.
Di follia, in special modo nella seconda parte, dove ho dato sfogo a tutta la mia fantasia, attraverso i viaggi straordinari affrontati dai tre giovani fratelli scozzesi, tra prodigi e malefizi, con descrizioni di luoghi fantastici, con l’invenzioni di personaggi unici e magnetici ma tanto veri per me fino quasi a convincermi che siano esistiti per davvero. Ho viaggiato con la fantasia, accompagnata dalla amabile Principessa Brina, dalla dolce Tea vergine devota al Dio Vulcano, ho patito attraversando il Ponte della morte e gioito insieme agli Angeli dai campanelli. Ma quello che rimarrà scolpito in modo indelebile nel mio cuore e che mi ha fatto soffrire tanto è stato quando ho scritto il capitolo de “I fantasmi dello sconforto” anime affrante, sospese tra la vita terrena e l’aldilà.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?

Ambra Frezza - Come già detto, nasco come maestra elementare e per tale motivo tra le mie preferenze letterarie compaiono certamente i romanzi educativi, come pure fiabe, favole, filastrocche e trame d’avventura. Tra i miei scrittori preferiti potrei indicare il grande Maestro scrittore pedagogista Gianni Rodari, e poi Emilio Salgari, Rudyard Kipling, i fratelli Grimm, Frances Hodgson Burnett, Louisa May Alcott ma in verità amo leggere di tutto: L’Alighieri, il Manzoni, il Pascoli, Tracy Chevalier, Alda Merini e la maggior parte degli scrittori contemporanei. Posso dire con fierezza che la mia “biblioteca privata” conta di oltre 2000 volumi.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?

Ambra Frezza - La mia passione verso il mondo dell’arte e in particolar modo per la pittura, ha sicuramente influenzato la mia scrittura dal momento che non appena mi trovo ad osservare un quadro, meglio se d’epoca, con le sue scene di caccia, con le sue dame imbellettate, con i paesaggi innevati e fiabeschi, la mia fantasia inizia ad ideare le pagine che poi scriverò. La musica poi è la mia musa, musica che fa parte di me fin dall’infanzia, prima con i miei studi di pianoforte, poi con le canzoni di Battisti e Mogol, per poi approdare a una delle mie più grandi passioni: il ballo (sono maestra di ballo diplomata presso l’Associazione Nazionale Maestri di Ballo, ANMB). A dirla tutta, ciò che senza ombra di dubbio ha influenzato il mio romanzo “Il Dottor Hashim e la maledizione della luna” è la mia innata inclinazione verso la “Magia” e l’esoterismo.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?

Ambra Frezza - Sicuramente tutti i classici della Letteratura italiana, i libri d’avventura della letteratura mondiale, i romanzi educativi e d’amore. Non amo testi tecnologici e di fantascienza.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?

Ambra Frezza - Senz’altro il libro tradizionale cartaceo che con il suo fascino secolare, con il profumo della carta, con quell’invito gentile a fare esperienza dei sensi instaura una relazione affettiva con il lettore, che poi avrà cura di conservarlo e di tanto in tanto di andarlo a rileggere.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.

Ambra Frezza - Scrivere questo romanzo, per me è stata una vera panacea, un vero e proprio percorso terapeutico attraverso la scrittura. Come succede spesso quando si passano momenti infelici, si sente il bisogno di scrivere dei pensieri, dei messaggi, delle lettere che forse non si spediranno mai. Ed è proprio questo bisogno di evadere con la mente e con il cuore dalle vicende che la vita ti pone davanti che mi ha spinto ad intraprendere la stesura del mio romanzo. Tuffare la testa nel mondo della fantasia, studiare per documentarmi, inventare i volti e i caratteri dei miei personaggi, ha permesso alla mia anima di allontanarsi da una realtà che mi tormentava. Insomma, la scrittura per me è stata una leale amica che paziente ha ascoltato e tradotto in fantasia i miei turbamenti.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Il Dottor Hashim e la maledizione della luna” se non lo avesse scritto.

Ambra Frezza - Bella domanda! E qui oserei dire ”Oste, è buono il vino?” Devo dire che sono molto soddisfatta di come sta vendendo il mio libro, un successo insperato dal momento che sono un’esordiente, e questo sicuramente è dipeso dal fatto che per le mie innumerevoli attività sono conosciuta da molte persone, dalle quali sto ricevendo commenti amabili. Chi ha letto il mio romanzo asserisce che la lettura del libro è scorrevole, intrigante, emozionante, le descrizioni delle scene e dei personaggi ti trasportano in un mondo fantastico sempre con la costante attenzione alla riflessione sui sentimenti e sulla morale che si riesce a percepire “tra le righe”, facile da leggere per i suoi dialoghi fluidi. In una parola la lettura del libro è piacevole.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Ambra Frezza - Ho ultimato alcune “brevi fiabe” dirette ai bambini delle scuole elementari, curandone la stesura nei minimi particolari, usando un idioma semplice e diretto. Ho animato le mie fiabe di personaggi simpatici e deliziosi come “Merlino l’uccellino” e alle volte capricciosi e irrispettosi come “Esmeralda, la bambina che non voleva essere aiutata” sempre nell’intento di lasciare un qualsivoglia insegnamento positivo al mio giovanissimo pubblico.
In questo momento sto lavorando al seguito de “Il dottor Hashim e la maledizione della luna” con il desiderio di far diventare il mio romanzo una saga. La mia fantasia trasporterà i protagonisti dalla Scozia fin nell’antico Egitto, terra fertile per spirito d’avventura e di magia, dove dovranno affrontare altre prove durissime nella terra del deserto, tra scorpioni, cobra e spiriti dannati dei Faraoni. Un altro mio “progetto/sogno nel cassetto” è quello di vedere il mio romanzo animarsi su uno schermo cinematografico; come scritto nel mio libro… nella vita mai perdere la speranza!
Un ringraziamento a tutti i miei lettori.
Ringrazio l’Aletti Editore per avermi dato l’opportunità di veder realizzato un mio sogno. Grazie di cuore!

Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.244 €12.00
ISBN 978-88-591-3338-4
Il libro è disponibile anche in versione e-book

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