| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “narrarelapoesia”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Concetta Russo - Il titolo “Narrare la poesia” vuole evidenziare il carattere pragmatico dei molteplici spunti lirici, maturati durante esperienze particolari, che fanno riferimento ad argomenti ben definiti nel testo: Grembo Materno, La Ricerca di Dio, Quel che chiamiamo Amore, Prossimo mio, Compagni di viaggio, Questo mio Tempo, Allo Specchio. Essi costituiscono dei percorsi di vita datati, partendo dal presente per arrivare a un passato che ne segna l’inizio e la fine in un continuum nel quale si realizza un particolare tracciato a spirale, rappresentato nell’immagine della copertina, attraverso sette storie poetiche che si snodano sulla medesima traiettoria tra i meandri di un’intera esistenza.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Concetta Russo - Moltissimo, la realtà è per me fonte d’ispirazione inesauribile che viene filtrata attraverso l’indagine della coscienza.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Concetta Russo - La scrittura, con questo mio libro, ha voluto soprattutto salvare dall’oblio del tempo e custodire il valore della vita nelle sue multiformi sfaccettature, così come emerge dalla mia storia personale, da quella delle persone care e da coloro che hanno accompagnato il corso della mia esistenza. Essa, comunque, rappresenta anche uno strumento d’indagine notevole sulla realtà, in grado di proiettarmi in una dimensione che superi la mia particolare condizione spaziale e temporale.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “narrarelapoesia”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Concetta Russo - Non ci sono episodi particolari da ricordare ma, a conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro, potrei registrare un certo cambiamento nella mia visione del mondo che mi porta ad essere meno intransigente con me stessa e più pronta ad accettare l’altro. Tutto ciò contribuisce ad aprire la strada a diverse opportunità come portare in pubblico ciò che ho scritto con il contributo di attori, musicisti, cantanti, ballerini attraverso spettacoli di musica e poesia centrati sui “percorsi di vita” del mio libro. Riuscire a vedersi proiettati sulla scena della vita, rende tutto più affascinante perché ogni giorno è una scoperta.
Domanda - Quali sono le sue fonti d’ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Concetta Russo - Come già detto, è la realtà, filtrata dalla coscienza, la mia principale fonte d’ispirazione, la realtà della vita quotidiana, delle piccole-grandi cose dell’esistenza umana dalle quali non si può prescindere, così come emerge dai sette percorsi citati.
Tra gli autori che ritengo fondamentali nella mia formazione culturale e sentimentale, un contributo particolare va a Salvatore Quasimodo e a Eduardo De Filippo soprattutto per gli anni giovanili. Tra i contemporanei, un’attenzione particolare va agli scrittori partenopei come Saviano e Francesco Piccolo ma anche ad autori stranieri come Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la letteratura 2010. Attualmente sto cogliendo diversi riferimenti nei versi di Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura 1996 e negli scritti della giornalista Svetlana Aleksievic, premio Nobel per la letteratura 2015.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Concetta Russo - Credo che siano soprattutto le arti visive a influenzare la mia scrittura, soprattutto nella visualizzazione di immagini e metafore, ma un contributo particolare va alla musica, anche alla musica leggera, ai cantautori italiani, per la ricerca del ritmo e l’armonia dei suoni nelle parole. Per entrambi come per la letteratura, sento vicini gli autori del 900 pur volgendo lo sguardo alle forme classiche senza disdegnare le avanguardie, nella mia ricerca di nuove frontiere.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Concetta Russo - Sono giornalista, quindi è l’indagine della realtà in prosa che mi è più confacente, prediligo le storie vere perché trovo che la realtà superi di gran lunga l’immaginazione. Sono pertanto molto attenta alla produzione di saggi che esplorano la contemporaneità come quelli di Jeremy Rifkin o altri. Amo il romanzo a sfondo psicologico ma solo se inserito in un contesto ben preciso della vita sociale.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Concetta Russo - Preferisco il libro cartaceo perché mi piace la sensazione tattile dello sfogliare, ma non disdegno l’uso del digitale per gli scritti brevi e l’informazione rapida con il ricorso al video.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Concetta Russo - Un rapporto quasi idilliaco, scrivere è un piacere in grado di attivare la parte più emotiva e profonda di me stessa, una specie di catarsi che mi riscatta dalle piccole grandi delusioni che la vita riserva, ma anche un modo di riappropriarmi del mio vissuto, per condividerlo con quanti decidono di far parte della mia avventura.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “narrarelapoesia” se non lo avesse scritto.
Concetta Russo - Non credo che lo comprerei facilmente, in genere leggo saggi, articoli di giornali, libri di scrittori famosi dai quali cerco nuove fonti d’ispirazione ma se me lo avessero proposto a scuola, corredato di schede didattiche per attivare dei laboratori di scrittura creativa, credo che lo avrei adottato. Lo comprerei anche per realizzare “percorsi di vita”, tra musica e poesia, da portare in scena, come già stiamo facendo, o forse per curiosità dopo averne sentito parlare da qualche conoscente o dopo aver sentito recitare qualche poesia da un bravo attore.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Concetta Russo - Ho già cominciato a scrivere un romanzo a sfondo psicologico sull’identità, che considero un tema scottante nell’attuale contesto sociale, complesso e multietnico ma penso di pubblicare, prima della fine del romanzo, una serie di storie vere di donne del Sud-Italia. Essendo una pedagogista, mi stuzzica anche la letteratura per l’infanzia per la quale ho in mente di sperimentare nuove forme del raccontare lontane dagli stereotipi, partorite dalla mente stessa del bambino.
Collana Gli Emersi - Poesia
pp.92 €12.00
ISBN 978-88-591-3595-1
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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