| D. - Partiamo proprio dal titolo, come mai “ASSONANZE”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
R. - Ho una certa difficoltà a rispondere a questa domanda, perché non so mai esattamente il motivo che mi spinge a scegliere un titolo. Posso tranquillamente ammettere che il più delle volte lo faccio scegliere ad altre persone, due in particolare che leggono le mie bozze e mi fanno questa cortesia. Ho un talento particolare per inventare titoli orribili.
Assonanze l’ho scelto io però. Credo di aver pensato alle risonanze dell’anima, poi all’assonanza tra due parole che si può tradurre con suoni simili che si attraggono e stanno bene assieme, come succede tra il conte e Claire.
Gli argomenti ricorrenti sono senz’altro la musica, strumento potentissimo di comunicazione in grado di spogliare e disarmare le persone; il valore del sé inteso come riconoscimento delle proprie doti, talenti; la forza di volontà, la passione e il credere ai propri sogni, a prescindere da tutto e da tutti.
E infine l’amore, quello consapevole, quello che si sceglie ogni giorno, quello che va oltre le apparenze e che lega due persone nel profondo.
D. - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
R. - Moltissimo. Un libro, a mio avviso, è una realtà romanzata. Ogni personaggio che ho descritto esiste davvero, l’ho solo raccontato come lo vedono i miei occhi.
D. - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
R. - La speranza, la determinazione, la forza, la complicità di due anime affini, il valore dell’amicizia e dell’amore, il rompere gli schemi, il coraggio di crederci fino in fondo, la bellezza.
D. - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “ASSONANZE”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
R. - Avvincenti e un po’ magici. Per esempio nel libro descrivo una scena in particolare, nel capitolo “sette giorni” quando il conte incontra nuovamente Claire e finalmente lei lo guarda, anzi si guardano e, da quel momento, cambia tutto anche il corso della storia. Quella scena è realmente accaduta, certo i “personaggi” erano diversi ma l’istantanea è quella.
D. - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
R. - Amo profondamente gli scrittori russi. Il loro modo di descrivere i personaggi e i sentimenti. Ti fanno venir voglia di conoscere nella vita reale i protagonisti. Poi c’è Pirandello che ha un posto privilegiato nel mio cuore, ma potrei citarne moltissimi altri.
D. - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
R. - Certo. La musica ha un ruolo fondamentale nella mia vita. Ho studiato violino per diversi anni. Mentre scrivo, devo avere per forza un sottofondo musicale. Mi aiutano molto Einaudi, Hammock, Agnes Obel, Yann Tiersen, Cajkovskij, Vivaldi.
D. - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
R. - Amo moltissimo Sir Arthur Conan Doyle. Sono una fanatica di Sherlock Holmes.
D. - Preferisce il libro tradizionale o quello digitale?
R. - Tradizionale, senza ombra di dubbio. Ho bisogno di sfogliare le pagine, sottolineare le frasi o i momenti più importanti, scrivere appunti e pensieri. Insomma ho bisogno della carta, e poi l’odore del libro è rassicurante… è come l’odore di qualcuno che conosci bene e di cui ti fidi.
D. - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
R. - Tormentato. La stesura ha richiesto due anni. In questi due anni ho vissuto le fasi del conte Willerman, quindi irrequietezza, passione, confusione, frustrazione, confronto con l’irrazionale/mistico.
D. - Un motivo per cui lei comprerebbe “ASSONANZE” se non lo avesse scritto.
R. - Credo per il periodo di ambientazione, io adoro l’800. E senz’altro per tutta la musica che contiene.
D. - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene anticipazione?
R. - Sto già scrivendo un altro romanzo totalmente diverso da "Assonanze", in primo luogo perché è ambientato nella New York dei giorni nostri, ma anche per la tematica affrontata.
Nel contempo sto lavorando ad un progetto molto interessante che prevede un lavoro di squadra, nel senso che mi cimenterò nel ruolo di librettista e tenterò di reinterpretare la favola di Cenerentola in chiave contemporanea. Ci sarà quindi un compositore che scriverà la musica sul mio testo, un coro che metterà in scena il tutto e un direttore d’orchestra straordinario che dirigerà l’organico.
Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.204 €12.00
ISBN 978-88-591-2985-1
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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