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Info sull'Opera
Autore:
Aletti Editore
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Ester Monachino, che presenta ai lettori il libro “DAMARETA Sosta di una Regina ad Akrai”

di Aletti Editore

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “DAMARETA Sosta di una Regina ad Akrai”?

Ester Monachino – Talvolta, come da una metaforica notte che tutto cela, affiora un volto, un nome, un luogo restituendolo dall’oblio. Così per Damareta, vissuta nel V secolo a.C. in terra di Sicilia, che ha condiviso il silenzio della storia: pochissime notizie su di lei, fuggevoli citazioni legate al marito Gelone, lungimirante re di Gela e di Siracusa, campione olimpionico e vincitore, nella battaglia di Himera del 480 a.C., della guerra contro i Cartaginesi.
Ho sentito prorompente l’emersione di questa figura di Donna: ho percepito il suo nome come una domanda cui dare risposta con la gestualità della mia anima di scrittura.
L’affresco narrativo si struttura sul basalto dell’hic et nunc, sublime momento presente della linea temporale dell’Esserci dove la consapevolezza trova la sua espressione e la sua manifestazione.
È qui, pertanto, nella brevissima “Sosta” della Regina nell’antica Akrai, l’odierna Palazzolo Acreide, che Damareta si mostra come figura agente in nome della Fedeltà a se stessa e in nome dell’Amore, in inscindibile connubio.
La figura che di Damareta si porge al lettore non è eterea ed allusiva ma quella di una Donna sensibilissima e sensuale, colta e dinamica, che sa far pesare il suo potere decisionale: è da evidenziare che, nella trattativa di pace dopo la guerra, fu lei a dettare i punti cardini della stessa pace. Fra l’altro, decise ed ottenne di non fare più sacrificare i bambini alle divinità come era d’uso in quel periodo fra i Cartaginesi.

Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?

Ester Monachino - A parte gli indiscutibili eventi storici, il contesto narrativo rimanda ad una iniziazione sacrale dello stesso vissuto (Si possono condividere così, con Damareta, i ricordi legati alle varie ritualità del matrimonio); ad una parentesi oracolare, nel tempio di Afrodite, dove la Regina viene a conoscenza del proprio futuro; alle usanze culinarie nel pasto conviviale e sacro; ad un cristallino ma profondo momento speculativo ed amicale con il misterioso Marsia.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?

Ester Monachino – Realtà sono i fatti storici del V sec. a.C., che facilmente possono essere correlati con tanti accadimenti dei nostri tempi inquieti; realtà sono i luoghi del contesto narrativo; realtà sono le figure storiche (senza dubbio rinsanguate dalla mia personale visione). Niente fa da cornice perché ogni luogo, ogni persona (anche quelle che interagiscono con il personaggio principe) sono manifestazione di un’interiorità che li sostanzia.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?

Ester Monachino – L’aspetto diurno della storia, in nome di una buona memoria, deve salvare dall’oblio chi, a suo tempo, cambiò usanze atroci e barbare; chi rivoluzionò un modo di pensare e di vedere. Damareta è vessillo di dignità della donna (non succube dell’uomo, ma figura di pari dignità nella complementarietà dell’esistere), e dignità dei bambini di cui quei tempi, e purtroppo ancora oggi in tanta parte di questa terra, ne erano e sono assolutamente privi. In questo è la sua assoluta modernità.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “DAMARETA Sosta di una Regina ad Akrai”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?

Ester Monachino – Non mi sembra possibile estrapolare dal contesto episodi isolati in quanto ne sento e ne vivo, interiormente, ogni momento, ogni respiro, ogni sussulto, ogni Voce ed ogni Silenzio. Niente, per me, è di importanza secondaria. L’insieme è ed ha forza coesiva e poematica.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?

Ester Monachino – Qualsivoglia espressione creativa mi ha vista attenta lettrice e cultrice dei suoi contenuti sia del segno scritto che di quello iconografico e musicale. I miei interessi sono sempre stati la ricerca riflessiva del senso e del significato delle creature di qualsiasi natura, degli ipogei dell’Anima umana. I miei studi filosofici e psicologici ne sono stati un buon conduttore. Non ho avuto preferenze di nazionalità e neppure temporale: è di là di ogni dimensione spazio-temporale la ricerca intima della consapevolezza di Sé. Si possono fare infiniti esempi dalla classicità ai nostri tempi.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?

Ester Monachino – Come affermavo, i miei interessi letterari hanno sempre trovato completamento e unitarietà nelle arti figurative, scultoree e musicali.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?

Ester Monachino – Ordito, tessuto, carne e sangue, sostanza della mia scrittura è la Poesia. Anche questo romanzo ne è intriso. La Poesia è connaturata al mio vissuto e al mio porgermi ed essere manifesta in scrittura.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?

Ester Monachino – Anche se non si è del mondo, si è nel mondo, nella sua temporalità provvisoria. Non disdegno, certo, la produzione digitale ma, il cartaceo, non ha uguali. Siamo esseri sensoriali: abbiamo necessità di toccare un libro, sentirne l’immediata prensilità; un libro cartaceo sa incunearsi fin negli anfratti più reconditi con il suo odore di stampa. Un figlio di Parola ha necessità della manifestazione terrigena: la sua pelle è assolutamente cartacea.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.

Ester Monachino – Ho scritto questo romanzo anni fa in piena estate, libera da impegni scolastici. Era il mio primo romanzo e fu un’immersione totale nella narrazione. Una folgorazione, non semplicemente istantanea come nella Poesia, ma continua, protratta nel tempo. La scrittura è comunque speculare: ti riflette. Mai uno scritto è altro da te. Sempre è tuo sogno, tua visione, ventre vuoto e ricolmo dell’Anima in continuo interscambio.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “DAMARETA Sosta di una Regina ad Akrai” se non lo avesse scritto.

Ester Monachino – Perché, e già dall’incipit se ne intuisce, il cuore pulsante del romanzo è la Vita con la sua essenza di Amore e la sua manifestazione in Bellezza. Tutto questo è Poesia.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Ester Monachino – Ho già in cassetto altri due romanzi e alcune raccolte di poesia. È in fase di stampa un volume-guida di teatro per le scuole. Fa parte del vivere, la scrittura. Per questo, senza tentennamenti, diversi nuovi progetti già costellano, giorno dopo giorno, il mio Esserci.


Titolo: Damareta. Sosta di una regina ad Akrai
Autrice: Ester Monachino
Prezzo: € 12.00

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