| Questa raccolta di poesie di Dora Addeo, intitolata, non senza un certo coraggio, “Voci dell’anima”, è un compendio di creazioni assai stimolante pur nel suo carattere ispirato.
Il fulcro essenziale della sequenza che lo integra è rappresentato da un’armonica vicinanza tra motivi del tutto aulici, con dei riferimenti concreti alla vita reale di tutti. Certo una vita vissuta, nella sua realtà, al nostro interno (non solo a quello dell’autrice) in quanto riferita ampiamente a sensazioni e moti che si possono cogliere solo nell’intimità introspettiva di ciascuno. Ma senza le noiose distinzioni tra individualità giovani e mature. Valida per tutte le età, cioè.
Di certo uno sfondo alquanto stabile, nelle creazioni dell’opera, è rappresentato dai moti e dalle manifestazioni che è capace di generare l’amore. Quello avvertito con una grande partecipazione emotiva, che però non viene mai scissa, neanche nei passaggi più ampi, dagli interrogativi e dalle conclusioni riferibili alle attività di coscienza consapevole.
I versi sono in priorità assai rapidi (cioè modernamente brevi), ma certo non mancano degli accostamenti espressivi di grande effetto.
Mi hanno colpito le diciture intense come “piccole dosi di felicità” (da Emozioni), le fotografie simbolo di “un passato che non vuole mai completamente morire” (da Fotografie) o la sospensione in “un tempo senza tempo intrappolata nelle proprie incertezze” (da Sospesa).
Tra i temi col ruolo di intitolazione di singole poesie figurano varie centralità umane: II rimpianto, i sogni, i silenzi, gli smarrimenti (“Mi perdo”, tra occhi, voce labbra, pensieri, il “presente interminabile”), e molto proprio l’essere femminile (Donna).
E non mancano le configurazioni esteriori alle realtà personali, ma capaci di grandi ispirazioni, come le nuvole, i sogni, i silenzi e le anime che parlano. Ma in ogni modo può senz’altro dirsi, a mio parere, che grande protagonista dell’opera, intesa nel suo complesso, è l’amore. Non solo quello dei sentimenti individuali, sia chiaro, ma le parole di “La vita vera” colpiscono proprio nel cuore, come non capita spesso.
E in ogni modo questa selezione è del tutto parziale. Tra le varie altre configurazioni si trovano anche poesie con uno spirito narrativo (come la splendida “Un pomeriggio di primavera”, che esprime la sintesi un'intera vita densa riflessa in un eterno amore, dove la parola “eterna” coesiste benissimo con il carattere transitorio della nostra esistenza). Non ché composizioni incentrate su altri profili delicati e anche rapidi di vita corrente, come il primo avvicinamento tra uomo e donna che si coglie
in “Un incontro inaspettato”.
In ogni modo, il carattere che mi è sembrato prevalente, nell’opera, è quello della combinazione diretta tra voli dell’anima e concretezza femminile. Io non so se l’autrice è anche una madre, ma mi è sembrato che dalle sue parole questo carattere, insieme a quello di una persona che ha conosciuto l’amore vero (o che sa bene che cosa è), traspaia con chiarezza.
A me l’astrattezza assoluta è sempre piaciuta poco: nelle poesie, poi, la considero una sorta di “riparo” dell’autore, intimidito dalla sfrontatezza che l’espressione artistica quasi sempre è presente.
Quindi, anche se la cosa deve essere intesa nel migliore dei sensi, il lavoro qui recensito lo saluto come una prova molto autentica, adatta ai tempi moderni e a quelli che attendono chi è giovane adesso.
(Salvo Pettinato)
Collana "Gli Emersi" - Poesia
pp.76 €12.00
ISBN 978-88-591-3187-8
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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