| È nata il 2 giugno 1999 e frequenta la classe terza media del Cat “Arimondi” (Costruzione Ambiente e Territorio) di Raccinigi: stiamo parlando di Miriam Pignata, giovane studente e scrittrice caramagnese, figlia di papà Alberto e mamma Marignese, che da pochi mesi ha pubblicato il suo primo libro intitolato “La voce dell’oltretomba”.
Una ragazza “alla mano”, che adora leggere e frequenta con profitto il suo corso grazie, a suo dire, alla buona memoria. Non parlatele solo della grammatica inglese…
Il suo “La voce dell’oltretomba” è un testo di narrativa fantastico-favolistico, in cui vengono raccontate le vicende dei protagonisti Vanessa e Logan, in una storia che è una via di mezzo tra sogno e realtà.
Il titolo, scelto prima che venisse redatto il testo, è frutto di un’esperienza dell’autrice che, suonando ad un citofono, ha ricevuto di tutta risposta la fatidica domanda “Chi è?”, formulata con voce profonda e cavernosa dal suo interlocutore. I protagonisti dipinti da Miriam sono due giovani: Vanessa, simile a lei per alcune sue passioni (la coca-cola, la lettura, l’amore per il gelato) e Logan, l’ideale di ragazzo.
«Ma tutti i personaggi descritti hanno caratteristiche proprie dei miei amici e conoscenti» chiarisce la narratrice.
Dove nasce l’amore per il genere fantastico-favolistico? «Naturalmente dalla saga di Harry Potter» risponde senza esitazioni Miriam che descrive così lo spunto che ha dato il “la” per la realizzazione del suo racconto: «Nasce per caso, quando ero ancora all’ultimo anno delle scuole medie; leggendo mi veniva spontaneo chiedermi cosa gli autori provassero nello scrivere. E così mi sono trovata a scrivere, completando il mio lavoro solo nello scorso mese di marzo. Parlando con una mia compagna di classe, ho trovato la casa editrice Aletti che pubblica inediti e, l’ultimo giorno prima della scadenza di un concorso di narrativa, ho mandato tramite posta certificata il mio testo. Dopo un mese mi è arrivata la proposta di pubblicazione, il contratto e la possibilità di accettare o meno la proposta entro i 40 giorni successivi».
Conoscendo più nel profondo Miriam, scopriamo che il suo scrittore preferito è Kerstin Gier e che adora non solo il genere fantasy, ma anche i più freddi romanzi gialli o thriller, dimostrandosi una accanita lettrice a 360 gradi.
Da vera amante delle saghe, ci confessa che «Qualche idea per il seguito del suo libro già ci sarebbe…» ed ai suoi coetanei che vorrebbero seguire le sue orme consiglia: «Leggere molto e di tutto e avere tanta buona volontà». Sono molti i ringraziamenti che Miriam si sente di fare: «Dalla mia professoressa Claudia Bosso, che ha corretto la mia bozza, alla vice-preside Mara Mancardo per l’appoggio dimostratomi, fino al professor Cavaglià, docente della scuola media, ed a tutti gli insegnanti che mi hanno sostenuto e mi sostengono tuttora in questo progetto. Un ringraziamento va a quelli che hanno comprato il libro ed anche agli amici che inizialmente se la sono un po’ presa, ma che dopo aver letto il libro si sono ricreduti, comprendendo che i personaggi su carta non sono in tutto e per tutto quelli in carne ed ossa.
Infine non può mancare il ringraziamento ai miei genitori che mi hanno supportato in ogni istante». Miriam ci parla anche dell’esperienza col pubblico, dopo che il suo libro è stato presentato in occasione della festa patronale di Caramagna, della Mostra del Libro di Cavallermaggiore ed alle Scuole medie di Caramagna: «Non sono una persona dai grandi pubblici; per fortuna scrivere non implica parlare… Ancora oggi faccio fatica a focalizzare il fatto che il libro sia stato pubblicato, e quando mi trovo davanti alla platea, sono come un diesel: parto piano e lenta per poi sciogliermi. Ho fatto 12 anni di danza classica e 4 di pianoforte: forse proprio per questo mi dicono che sono un po’ impostata».
Infine uno sguardo sul futuro e sui sogni nel cassetto: «Ho sempre sognato di fare l’architetto; non penso che quello della scrittura possa diventare un mestiere. Per il 2016, dopo Caramagna e Cavallermaggiore, mi piacerebbe presentare il mio libro in occasione del Salone del Libro di Bra».
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