| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Emozioni ed afflizioni”?
Fabrizio Malagoli - Questo titolo dà un'idea molto chiara dell'essenza di questi racconti. L'ho scelto dopo una lunga ed attenta riflessione che mi ha portato ad immedesimarmi ancora di più nell'animo dei personaggi. Ogni protagonista prova emozioni forti, ma cade anche vittima di qualcosa che lo affligge: un amore, un sentimento, una situazione o altro ancora.
L'emozione di vivere un viaggio all'interno di sé stessi tinto da pennellate che ricorderanno un thriller o un qualcosa di cupo e agghiacciante. Situazioni che scatenano complicate conseguenze, in veri e propri pellegrinaggi nel cuore umano.
Questo titolo vuole anche comunicare come nella vita di ogni giorno, dentro di noi, si provino tante cose e ci si affligga per altre che, a veduta nostra, sono il più grande problema.
Ho trovato ognuno di questi racconti coinvolgente ed inquietante, sono molto legato a molti dei personaggi e spero che anche il lettore riesca a vedere il mondo delle emozioni come l'ho visto io: fantastico e allo stesso tempo crudele.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Fabrizio Malagoli - In primo luogo abbiamo la quotidianità, ogni oggetto che ci circonda può essere il filo conduttore di un racconto emozionante. Nel racconto “topografia” ad esempio vi è la mappa geografica del paese come principale afflizione. Questo per sottolineare come il lettore si può identificare in un oggetto semplice e vederlo da una prospettiva diversa, in questo caso da quella dello scrittore. Fondamentale sono emozioni e sentimenti che ho personificato divertendomi molto e unendoli con la fantasia. Quello che abbiamo dentro, quello che sentiamo non è comune: l'uomo sente più fortemente di un qualsiasi animale. Ciò che viviamo nel cuore e nella mente è difficile da descrivere, i nostri desideri spesso sono in contrasto con quello che sentiamo. Riveste anche un ruolo primario la figura della donna. La donna ci salva dal male della vita, ci fa vivere e viaggiare con il corpo: pensiamo alle muse come Laura per Petrarca o Beatrice per Dante. Questo ci fa vedere nella donna la massima figura a cui possiamo ispirarci, l'amore non può essere contrastato, tutto quello che sentiamo per una persona è ineguagliabile. Appunto per questo motivo ringrazio le ragazze che hanno ispirato questi racconti, che sento vicine nel mio cuore.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Fabrizio Malagoli - Il reale è parte integrante in questi racconti. Io scrivo principalmente Fantasy quindi sembra strano che dica questo. In questi racconti la realtà fa da padrona, le leggende del folclore cittadino si mischiano ai problemi dei personaggi, le loro paure e le loro gioie. Pensiamo alla realtà come una linea dove passato presente e futuro sono in simbiosi l'uno con l'altro, partendo da questo principio la realtà è l'insieme dei ricordi, del momento presente e quello che potrà accadere, ma che ancora non sappiamo. I protagonisti si trovano spesso a confrontarsi con questi piani dell'esistenza e ne rimangono toccati profondamente.
La realtà ci comanda e comanda anche il flusso degli eventi.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Fabrizio Malagoli - Una cosa che ho voluto sottolineare e che per me ha molta importanza anche nella scrittura di un Fantasy è la quotidianità. Mi piace vedere il quotidiano di ognuno di noi, le azioni e i gesti semplici di un qualsiasi cittadino, di una qualsiasi persona. Dalla semplicità nascono emozioni forti, vere, sincere e nascono anche i racconti più vicini alla mentalità dell'uomo comune.
Si scrive per gli altri e non per sé stessi, quindi è giusto lasciare una traccia nitida a chi leggerà.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Emozioni ed afflizioni”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Fabrizio Malagoli - Alcuni di questi racconti ho potuto viverli, in modo metaforico, in prima persona. Soprattutto e ci tengo a dirlo, quando due miei amici si sono lasciati dopo tanti anni di relazione. Questo mi ha lasciato molto triste e ora ricordo con malinconia quei bei momenti. La vita è fatta di bene e male, di gioia e tristezza ed è così che deve essere. Quando sei coinvolto in un legame forte è duro scioglierlo e questo comporta sofferenza su ogni fronte.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Fabrizio Malagoli - Sono cresciuto leggendo Isaac Asimov e il mio legame con la fantascienza classica è molto forte. Sono mia grande ispirazione Tolkien, il più grande scrittore di fantasy e fondatore del genere che oggi noi conosciamo. Altri autori come Steven Erikson, Robert Jordan mi hanno aiutato molto a capire il fantasy e scriverlo. Ho letto volentieri anche Stephen King che ho sempre ritenuto un maestro dell'Horror e Thriller.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Fabrizio Malagoli - Quando scrivo mi piace sentire la musica, per ogni racconto anzi ogni libro che scrivo ho una canzone per l'occasione. Devo ringraziare la musica per l'ispirazione e in particolare Alio Die, artista italiano nonché amico fidato che mi ispira con le sue dolci note.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Fabrizio Malagoli - Scrivo, come si è potuto capire, Fantasy. Amo la letteratura cavalleresca e il romanticismo, la fantasia e l'immaginazione sono per me pane quotidiano. Invito a chi leggerà questa intervista, se volenteroso e appassionato del genere, a leggere “la Rinascita” il mio primo romanzo Fantasy nella speranza che vi possa gratificare.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Fabrizio Malagoli - Il cartaceo, ma si sa in un mondo in continua evoluzione l'e-book sta prendendo sempre più piede e inevitabile sarà la sua vittoria sul cartaceo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Fabrizio Malagoli - Come ho già detto bisogna imparare a scrivere per gli altri, non per sé stessi. Scrivendo questi racconti mi sono immedesimato molto nelle vicende, cercando di trasmettere qualcosa di vero e nitido al lettore. La scrittura, per me, è una vera passione che spero possa diventare di più nel corso della mia vita, senza di essa non saprei come realizzare tutto quello che penso.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Emozioni ed afflizioni” se non lo avesse scritto.
Fabrizio Malagoli - I racconti sono di facile lettura per chi non vuole impegnarsi nel leggere un romanzo vero e proprio, sono veloci e corposi. Lo comprerei per leggere qualcosa di piacevole e poco impegnativo, che non mi rubi troppo tempo.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Fabrizio Malagoli - Certamente, il mio ciclo Fantasy “Katabasis” sta emergendo sempre più, scritti quattro e il quinto in lavorazione. Ho anche in mente di scrivere un romanzo di fantascienza che da sempre desidero. Una nuova raccolta di racconti sarà a breve pronta, nella gamma di opere di uno scrittore ci sono sempre racconti e romanzi brevi. Altro non ho per ora, spero che il libro possa piacervi e che apprezziate quello che ho provato anche in prima persona.
Autore: Fabrizio Malagoli
Titolo: Emozioni ed afflizioni
Editore: Aletti
Euro 12,00
Narrativa
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