| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Carta stropicciata”?
Massimiliano Pietroforte - ‘Carta stropicciata’ è il titolo di una delle poesie presenti all’interno della raccolta; l’idea ha origine da una riflessione che riguarda proprio la carta stropicciata, quella carta che spesso finisce nel cestino, dimenticata, quasi mai tenuta in considerazione.
Mi piace pensare che ognuno di noi possa essere considerato un foglio di carta, un foglio sul quale il tempo scrive frasi, parole, interi romanzi; tutti i corpi che incroceremo sul nostro percorso metteranno una firma sul nostro foglio.
‘Carta stropicciata’ parte dalla consapevolezza che spesso il nostro foglio tende ad accartocciarsi, a volte vorremo gettarci nel cestino, arriveremo addirittura a non comprendere le singole parole stampate sui nostri fogli; la nostra pagina diventa della carta stropicciata.
Cosa riusciamo a leggere su un foglio di carta stropicciata? Assolutamente niente, le parole appaiono confuse, distorte, i confini si fondono in un tutto incomprensibile ma una strada c’è sempre, la mia strada è la poesia: i versi possono dispiegare questo foglio, possono permetterci di guardarci più da vicino, le parole ci ‘scoppiano’ dentro e la poesia diventa in questo modo l’antidoto che ci consente di capire realmente cosa è nascosto tra le nostre righe… siamo della carta stropicciata, solo noi possiamo leggerci per davvero.
Domanda -Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Massimiliano Pietroforte - Non è possibile parlare di temi o argomenti ricorrenti presenti all’interno della raccolta, non c’è un filo conduttore che lega tra loro le poesie; le parole fondamentali se si legge ‘Carta stropicciata’ sono ‘quotidiane emozioni’, quelle piccole sensazioni che spesso tralasciamo, che restano nascoste nelle nostre pieghe, quelle stesse emozioni che ci rendono quello che realmente siamo.
Le poesie non parlano di grandi amori, grandi storie, viaggi ai confini del mondo; si tratta di una poesia urbana che trae linfa dalla quotidianità, dai lampioni che ci accompagnano quando a sera torniamo a casa, dalle strade che mastichiamo da una vita.
Domanda -Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Massimiliano Pietroforte - La realtà è tangibile in ogni poesia, le parole hanno un loro peso proprio perché specchio del reale che tende a diventare il protagonista e alla stesso tempo antagonista di ‘Carta stropicciata’
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Massimiliano Pietroforte - La scrittura di per sé è valore testimoniale, ciò che è su carta sopravvive al tempo, le parole cristallizzano uno squarcio di quella stessa realtà che ci spinge a scrivere; la poesia custodisce momenti, istanti di tensione, mancanze, attimi di vita; tutto ciò che è su carta è salvo dall’oblio del tempo.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Carta stropicciata”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Massimiliano Pietroforte - I momenti che ricordo con particolare favore a conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito ‘Carta stropicciata’ sono ovviamente numerosi, tuttavia potrei isolarne due in particolare.
Il primo momento coincide con la mail ricevuta dalla Aletti Editore contenente l’esito favorevole alla pubblicazione della mia raccolta; una mail che ha infuso in me una serie di piacevoli consapevolezze.
Essere valutati positivamente da questa casa editrice ha spronato il mio lavoro mostrandomi come questa passione, questo sogno potesse diventare realtà su carta.
Consequenzialmente il secondo momento indelebile corrisponde con l’arrivo a casa delle copie del mio libro: le mie aspettative concentrate in un pacco speditomi direttamente dalla casa editrice; ci sono momenti che non si dimenticano e questi piccoli momenti sono incancellabili esattamente come le parole stampate su ‘Carta stropicciata’.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Massimiliano Pietroforte - Nel percorso di formazione di ogni scrittore ci sono dei pilastri che più che ispirare lo scrittore stesso mostrano nuovi modi di concepire la realtà; restiamo affascinati dai modi con i quali i grandi poeti sono in grado di dipingere il mondo con sfumature e tonalità ai limiti della realtà stessa.
Probabilmente il primo autore al quale mi sono accostato è stato lo spagnolo Pedro Salinas, un autore che concepisce l’amore in maniera sperimentale come si può leggere tra le righe de ‘La voce a te dovuta’.
Seconda, ma non per ordine di importanza citerei Emily Dickinson: una scrittrice differente da Salinas, particolarmente descrittiva che tende a creare quasi una simbiosi tra l’uomo e la natura, quest’ultima specchio dei sentimenti dell’uomo stesso come si legge in ‘Sillabe di seta’.
Per quanto riguarda lo stile e la ricerca delle parole è doveroso per me citare anche Pablo Neruda: come si può leggere all’interno delle ‘Odi elementari’, lo scrittore è in grado di affascinare con i numerosi versi delle sue poesie facendo quasi del pomodoro (‘ode al pomodoro’) un topos della poesia; Neruda gioca con le parole rendendo gli elementi della quotidianità elementi poetici carichi di significati nascosti.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Massimiliano Pietroforte - L’arte, in senso ampio, è per me espressione e specchio di ciò che si nasconde silenziosamente in ognuno di noi ed è per questo che anche dalla musica o dalla pittura ognuno di noi può trarre ispirazione; nonostante tutto, sarebbe riduttivo citare in particolare alcuni artisti, come ho già detto la poesia ci scoppia dentro, magari anche mentre ascoltiamo una canzone in radio di un gruppo del quale non conosciamo neanche il nome, lo stesso vale per la pittura, la scultura.
Non esistono canoni di ispirazione, qualsiasi cosa in qualsiasi momento può risvegliare lo scrittore che è in noi.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Massimiliano Pietroforte - Quasi riduttivo sarebbe spiegare quanto ovviamente al centro delle mie letture ci sia anche il genere del romanzo, il quale ci permette di inserirci nelle trame della sua storia dandoci la possibilità di diventare autori e protagonisti di un viaggio il cui senso molto volte si dispiega solo sul finale differentemente dalla poesia il cui significato è nascosto nelle poche parole che si susseguono nei versi.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Massimiliano Pietroforte - All’interno del mio percorso di studi ho potuto comprendere come nel corso dei secoli i sopporti scrittorii si siano susseguiti seguendo modalità che rispettassero le nuove esigenze di una società in costante evoluzione, allo stesso tempo devo ammettere che la possibilità che il libro digitale possa sostituire quello cartaceo mi spaventa profondamente.
Vedo nel libro cartaceo una componente edonistica che permette al lettore di toccare l’inchiostro stampato sulle pagine soggette al logorio del tempo, le stesse pagine che con il tempo ingialliscono e che permettono di essere piegate per ricordare dove eravamo arrivati l’ultima volta, il libro custodito sulle nostre mensole è patrimonio e testimonianza sensibile del nostro stesso essere.
Sicuramente il digitale ha segnato una svolta in termini anche di comodità nella fruizione del libro ma continuerò ad acquistare libri cartacei da poter custodire gelosamente nella mia personale libreria.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Massimiliano Pietroforte - Il mio rapporto con la scrittura durante la composizione del libro non è sempre stato lineare, spesso la scrittura fa venir fuori dettagli, persone, che vorremmo tenere nascosti nelle segrete della nostra mente; è un rapporto che spesso diventa conflittuale, la poesia ti spoglia da ogni meccanismo di autodifesa e ci si sente spesso indifesi di fronte ai nostri ‘fantasmi’ che spesso ci assillano.
La poesia è spesso un gioco pericoloso, sappiamo come stiamo quando cominciamo a scrivere ma non possiamo dire lo stesso una volta trovate le parole.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Carta stropicciata” se non lo avesse scritto.
Massimiliano Pietroforte - Essendo l’autore di ‘ Carta stropicciata’ il mio parere è ovviamente di parte; posso solo dire che si tratta di una raccolta che si rifà ad esperienze comuni, esperienze che riempiono la vita di tutti noi, situazioni ricorrenti nella vita di tutti i giorni messe su carta per mezzo di parole dense di significato, semplicità, quotidianità.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Massimiliano Pietroforte - Al momento scrivo senza avere particolari progetti in mente, posso solo dire che il mio nuovo lavoro riguarda l’idea del viaggio nel senso più ampio del termine legato alle figure dei treni e dei quotidiani mezzi di trasporto.
Non ho ancora una idea di insieme del mio nuovo lavoro, si tratta per il momento di carte sparse che prima o poi prenderanno forma come se si fossero create da sé.
Collana "Gli Emersi"
pp.44 €12.00
ISBN 978-88-591-3306-3
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