| Mario Longobardi ottavo figlio di Francesco e Lucia Bagnale è nato ad Angri(SA) 27 febbraio del 1973. Comico e cabarettista, autore di saggi, racconti, sketch, testi teatrali si è laureato in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Salerno”. Docente di Lettere nella provincia di Gorizia. Fin dall’infanzia, da autodidatta, ha studiato con immensa passione e fascino la drammaturgia dall’antichità ad oggi. Ha costituito con il suo amico e commediografo Aurelio Ungaro il “Gruppo Teatrale?” e insieme hanno scritto, interpretato e diretto commedie teatrali. Ha collaborato con il musicista Enrico Battaglia. A Gorizia, all'interno del progetto “Musica d'Insieme” con l'autrice Alessandra Nardon hanno diretto e scritto “La scelta di Paride” attualizzazione del mito. A Salerno, ha partecipato ad un intenso laboratorio teatrale sulla drammaturgia del Novecento ed il linguaggio del corpo. Si è recato a Milano per un lungo soggiorno di studio per approfondire le dinamiche sociali e il rapporto tra l’individuo e la collettività dall’età antica ai nostri giorni. Trasferitosi a Trieste, ove vive, partecipa ad uno stage teatrale sul tema di studio: “Zio Vanja” di Anton Cechov. Successivamente, nella stessa città, ha preso parte a un corso per attori: “Interpretazione e psicologia dei personaggi”.
Nel 2010 ha pubblicato con il Gruppoalbatros l'opera “Le peripezie di Popolino”.
Nel 2012 con la casa editrice “Lettereanimate” ha pubblicato il romanzo “Popolino inamorato”.
Nel 2014 con BookSprint Edizioni ha pubblicato l'opera teatrale “La Trilogia degli inscontri”.
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Mario Longobardi, in altalena costante tra denuncia e insofferenza, comicità e leggerezza, torna alla ribalta con “Commedie sparse in fila per due…”, offrendoci ancora una volta seri e profondi spunti di riflessione su cui meditare e un genuino sorriso che riscalda il cuore.
“Benvenuti a Cestino, il paese più bello del mondiale!” e “Dicono che sono un malato immaginario… Per amore?” sono le due “commedie sparse” di cui si compone l’opera ed entrambe si svolgono su tre livelli testuali:
- il livello psicologico, in quanto drammi di conflitti interiori e interpersonali;
- il livello sociale, in quanto drammi di denuncia;
- il livello meta-teatrale, in quanto drammi della possibilità del teatro stesso di essere “mondo” e “vita”, di proporre una finzione che sa essere specchio della realtà e stimolo per l’uomo a “guardare” per “guardarsi”.
Collana "Il Sipario"
pp.140
ISBN 978-88-591-2337-8
Il libro è disponibile in versione e-book a Euro 4,99
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