| Avete mai visto “Quei bravi ragazzi”, oppure “C’era una volta in America”? Io sì, e li ho adorati. C’è qualcosa di poetico nelle musiche, nelle atmosfere, negli sguardi dei gangster. Qualcosa che, leggendo "Colt Python 357", sono riuscita ad avvertire dalla prima all’ultima pagina. I personaggi di Elena Carnimeo prendono letteralmente vita in queste pagine, si intrecciano, diversi ma legati dagli eventi, affrontando il loro destino nei modi più disparati. C’è chi fa della vendetta uno stile di vita, chi accetta i fatti per quello che sono, trovando nel perdono la strada per accettare le perdite.
C’è tutto e più di quello che si può desiderare in un crime: passione, odio, vendetta, ma anche amore. Amore di un padre, amore di un marito, amore verso un padre che non c’è più, amore verso i propri compagni. È un libro che ti parla come un criminale, e non come il braccio della legge. È un libro che ti prende con i suoi eventi ricchi d’azione, ma che ti fa commuovere con la veridicità dei suoi personaggi, che non sono eroi, né si spacciano di esserlo, e ti puoi rivedere in loro molto più che nel classico romanzo poliziesco in cui il bene trionfa sempre sul male.
È un libro che ti lascia con l’amaro in bocca, perché vorresti sapere di più dei suoi personaggi, delle loro vite, del loro futuro.
È un libro da leggere, specialmente se si ama il genere.
Quattro lupacchiotti per “Colt Python 357”.
Link diretto dell’articolo:
https://greenandgreysagaofficial.wordpress.com/2016/04/09/recensione-di-colt-python-357/
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