| Partiamo proprio dal titolo, come mai “Dall’alba al Tramonto - La vita di un giorno”?
Maria Cristina Pazzini: «Il titolo è nato con il libro, il mio desiderio era quello di descrivere una giornata comune, dando a ogni attimo il valore prezioso che merita, rendendolo unico e irripetibile, un momento che nasce dall’attimo precedente e che genera quello successivo, come una preziosa collana ricca di sentimenti. Credo ci si dovrebbe soffermare maggiormente sulla vita che scorre spesso troppo in fretta, riflettendo sulle piccole cose che incontriamo ogni giorno».
Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Maria Cristina Pazzini: «L’atmosfera e i personaggi che si intrecciano in un susseguirsi di eventi dal sorgere del sole fino alle deboli note del tramonto, per poi ricominciare come in un cerchio magico che non ha fine, ma che ha il profondo valore della condivisione della propria esistenza con gli altri».
Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Maria Cristina Pazzini: «La mia vita è segnata da un’intensa attività di volontariato, attività che mi ha dato la possibilità di crescere, conoscere e confrontarmi con realtà molto diverse dalla mia, la solidarietà è forse il sentimento che maggiormente sento e che tratto nei miei libri, il punto focale della mia vita di donna e di scrittrice».
La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Maria Cristina Pazzini: «Con il tempo inevitabilmente le sensazioni, i sentimenti, i profumi… si attenuano lasciando però una scia indelebile, i ricordi, che arricchiscono l’individuo rendendolo ogni istante diverso dall’istante precedente, quindi spero di lasciare tra le pagine del mio libro, la consapevolezza che la vita va vissuta in tutte le sue sfaccettature, belle e meno belle, fermando lo sguardo su spazi più ampi, illuminando non solo la propria strada, ma anche quella degli altri».
A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Dall’alba al Tramonto - La vita di un giorno”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Maria Cristina Pazzini: «Attimi di vita vissuta da personaggi di fantasia la cui anima per certi versi mi assomiglia o comunque parla il mio stesso linguaggio. Gli episodi sono tanti, fatti anche da piccoli momenti, che coralmente hanno l’intento di dipingere un unico quadro».
Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Maria Cristina Pazzini: «L’Autrice che maggiormente amo è Virginia Woolf, una scrittrice fantastica e una donna di una modernità straordinaria, la capacità di rendere tangibile un suo pensiero mi affascina e mi sprona ad amare la scrittura. Anche il tratto giornalistico di Oriana Fallaci o le splendide descrizioni di Elsa Morante, mi hanno accompagnato nel mondo della scrittura».
Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Maria Cristina Pazzini: «Provengo da studi artistici, dal mondo dell’arte, il mio bisnonno era un pittore, Norberto Pazzini, i cui quadri hanno tappezzato la mia infanzia, forse per questo quando scrivo ho la sensazione di dipingere rapidi bozzetti con larghe pennellate che, spero, siano capaci di sottolineare il chiaro-scuro di una scena illuminata dai raggi del sole».
Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Maria Cristina Pazzini: «Amo leggere di tutto: classici, romanzi, gialli…credo che ogni genere abbia la capacità di apportare ricchezza ad un autore e alla sua scrittura. Il mio libro preferito è “La storia” di Elsa Morante, ma anche la letteratura sudafricana di Nadine Gordimer, quella cilena di Isabel Allende o quella ricca di colori di Vargas Llosa, mi appassionano profondamente».
Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Maria Cristina Pazzini: «Sicuramente il libro in carta ha il suo fascino, se ho una giornata “no” amo andare in libreria e comprare libri che al momento mi colpiscono per qualche cosa, ultimamente però ho scoperto la comodità del digitale e mi sto costruendo una ricca biblioteca virtuale».
Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Maria Cristina Pazzini: «Un bellissimo rapporto, un rapporto di crescita. L’idea del libro è nata una mattina in cui all’alba ho intrapreso un viaggio in macchina, in quell’occasione mi sono accorta di quanta vita scorresse tra le pieghe di una città ancora addormentata, poi con il passare del tempo il libro si è arricchito di aneddoti è ha creato nuovi personaggi».
Un motivo per cui lei comprerebbe “Dall’alba al Tramonto - La vita di un giorno” se non lo avesse scritto.
Maria Cristina Pazzini: «È un libro che coniuga narrativa e poesia, due facce della stessa medaglia, per me molto importanti. Sarei attratta dal titolo e soprattutto dal sottotitolo, che sottolinea un argomento poco usuale. Lo comprerei per curiosità, una caratteristica che mi contraddistingue e che trovo fondamentale per il nutrimento della persona».
Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Maria Cristina Pazzini: «Ho parlato di poesia, la vita è poesia, ho in progetto una raccolta delle poesie scritte da me negli anni, nei diversi momenti della vita. Il linguaggio poetico è fatto di rapidi schizzi di sentimenti spesso contrastanti, a volte chiari, altre volte ermetici, da interpretare con la propria sensibilità.
Nello stesso tempo sto scrivendo un racconto dal titolo “Foglie d’autunno” una storia che narra il declino di una famiglia nobile, ambientato nella sofisticata atmosfera della Torino dei primi anni del ‘900. Un romanzo ricco di sentimenti contrastanti, di personaggi che trovano il loro spessore in una storia corale, che lascia intravedere i difficili equilibri familiari, propri di ogni epoca».
Collana "Gli Emersi" - Narrativa
pp.64 €12.00
ISBN 978-88-591-3213-4
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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