| Dopo tanti anni trascorsi a fare la barista, mi ritrovo a dover affrontare un intervento dovuto alle troppe ore passate in piedi e così, con 2 mesi di degenza, potrò scrivere il libro della mia vita.
È strano, difficile e un po’ imbarazzante, ma io ci provo e qualche cosa ne verrà fuori.
Tutto ha avuto inizio con quella voglia di avere un lavoro indipendente.
Nasce così l’idea di aprire un bar, per ovvi motivi, c’è la necessità di soldi e inizia così la parte burocratica, giri per banche… Perché, ricordate bene, se uno ha i soldi non gli passa certamente per la testa di aprire un bar.
I soldi li trovavi quindici anni fa, le banche non davano problemi, erano più disponibili e i comuni più elastici nel concedere l’apertura di attività; ora invece nel mio paese esistono solamente bar e pizzerie ed è tutto un aprire e chiudere locali. Ovviamente, serve la forza di volontà, nascono così le società. Come si sa’ sono difficili da gestire, così io, mio marito e mia sorella decidiamo di aprire una società familiare.
Prologo del libro di Roberta Borghi dal titolo "Diario di una barista (letto in un sorso...)" in cui l'autrice racconta le vicende quotidiane che accadono nel suo bar, gli incontri con i clienti, alcuni dei quali speciali perché, come afferma la Borghi, "inizieranno a far parte della tua vita". Il libro è edito dalla Aletti Editore.
Collana "Gli Emersi" - Narrativa
€12.00
ISBN 978-88-591-3046-8
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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