| La dedica del romanzo di Giuliana Donzello, pubblicato per i tipi di Aletti Editori e presentato qui oggi nell’ambito degli incontri letterari dell’Ussero di Pisa, lungi dall’essere scontata e prevedibile, ci offre una chiave di lettura essenziale: “Dedicato a tutti gli uomini e le donne che hanno scelto d’amare”. Sono queste le parole con cui la Donzello ci fornisce una bussola e un’indicazione per percorrere nella direzione giusta la sua interessante e vivida narrazione.
“Scelto” implica una volontà, un desiderio, un atto deliberato di coraggio strappato al caso, al destino, alla sorte, a qualunque forma di condizionamento esterno. Correlata al concetto di scelta c’è anche la conseguenza diretta e immancabile: le conseguenze dell’amore, per riprendere il titolo del noto film di Paolo Sorrentino, con tutta la gamma di dolore, ostacoli, sofferenza da pagare per l’opzione vitale, essenziale.
L’indagine sull’innamoramento e sull'amore di Giuliana Donzello è condotta ad ampio raggio, includendo le sfaccettature dell’aspetto fisico e mentale, del senso e della fantasia, della trasgressione sognata e reale.
Un’indagine che mette in mostra le fragilità di un rapporto basato su una scommessa, la certezza di essersi riconosciuti. Una scommessa rischiosa, ma in grado di dare senso alla permanenza ai tavoli di questo pianeta.
La forza e la fragilità, due lati della stessa realtà, ma che non hanno senso l’uno senza l’altro e che insieme diventano certezza. E la Donzello ha il coraggio di dimostrare che non tutto è Arcadia e idillio: sussistono contrasti, imperfezioni, fragilità, beffe della sorte e altri ostacoli ardui e massicci: ma è forte e utile, non affatto retorico, il grido dell’essenzialità dell’amore a dispetto oppure in virtù della sua fragile imperfezione, che è anche la sua forza.
Questo libro si pone anche come saggio sul processo emotivo alla base dell’amore. Tutto ciò emerge già nei titoli e nell’adeguata e progressiva disamina delle fasi. Non ci troviamo nel dominio delle creature eteree, bensì reali e soggette anche all’attrazione fisica, al bisogno di carezze concrete e di mani sulla pelle viva: la sensualità come forma di concretizzazione del sentire. Non si tratta però di un sentimento sublimato e inconsistente. È reso affine alla mente, interiorizzato, ed a questo riguardo si veda ad esempio il finale, in cui l’abbraccio di due corpi può essere espresso solo dal silenzio e in quel silenzio c’è, esplicita e imprescindibile, la risposta alla domanda di partenza, alla chiave cifrata della dedica: la scelta dell’amore, con tutto ciò che implica, se è amore vero, ha sempre senso.
In un'epoca in cui la narrativa è spesso arida e minimale, non di rado orientata più sulle azioni e sui gesti che sui sentimenti, questo libro di Giuliana Donzello ci riporta ad una dimensione più umana, nel senso letterale e stretto del termine, in quanto l'amore è la molla, la leva che muove il mondo, sia sul piano delle passioni che delle motivazioni più autentiche e sensate.
Sussisteva anche a dire il vero il rischio opposto, quello di cadere nel baratro sito dall'altro lato, quello scivoloso e mellifluo tipico di una certa narrativa “sentimentalista” tipica di certi romanzi rosa che cercano di rievocare i fasti di Laila e dei suoi epitomi. La Donzello, come potrà constatare con ampia e serena certezza chi leggerà il libro, ha evitato agevolmente e in modo netto e sicuro anche questo rischio, sorvolando l'abisso della retorica mielosa grazie al paracadute costituito da una narrativa solida, ben salda nella rete e nell'intreccio delle trame e degli eventi, credibili e ben circostanziati, e delle motivazioni psicologiche, sempre basate su osservazioni e considerazioni che partono da un ben documentato livello filosofico e psicologico per poi sfociare in modo naturale e coinvolgente sul piano più squisitamente umano, quello delle relazioni e delle dinamiche: incontri, amori, rancori, abbandoni, gelosie, ritorni, che danno senso e direzione all'esperienza emotiva di ciascun uomo e ciascuna donna, in questa epoca attuale, abilmente descritta dall'autrice, e in ogni tempo.
Per concludere, questo volume di Giuliana Donzello attesta le qualità di un’autrice che fa della sincerità espressiva il suo punto di forza, mai disgiunta però da un controllo narrativo abile e attento e dalla capacità d’intrecciare trame coinvolgenti e verosimili in cui il lettore pur con tutte le differenze dovute al cammino individuale, può identificarsi e sublimarsi perché “come una candela ne accende un’altra e si trovano accese migliaia di candele, così un cuore ne accende un altro e si accendono migliaia di cuori”, come recita la frase di Lev Tolstoj posta ad esergo del volume.
Valeria Serofilli
Caffè dell’Ussero di Pisa, 26 Febbraio 2016
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