Il libro più amato da chi scrive poesie,
una bussola per un cammino più consapevole.
Riceverai una copia autografata del Maestro Aletti
Con una sua riflessione.
Tutti quelli che scrivono
dovrebbero averne una copia sulla scrivania.
Un vademecum sulle buone pratiche della Scrittura.
Un successo straordinario,
tre ristampe nelle prime due settimane dall'uscita.
Il libro è stato già al terzo posto nella classifica di
Amazon
e al secondo posto nella classifica di Ibs
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “I giustapposti”?
Myriam Maglienti - Il titolo è stato ben studiato per suscitare la giusta curiosità del lettore e svelare le tecniche utilizzate per trattare i vari argomenti.
L’espressione “Giustapposto” è utilizza nella linguistica latino-italiana per indicare dei termini che unendosi creano dei nuovi significati. Questo è anche un termine utilizzato dal linguaggio figurato dell’arte per indicare tonalità adiacenti.
Qui ad essere “Giustapposti” come una tela d’autore o un composto latino, sono i temi che si fondono l’un l’altro senza sovrastarsi ma mantengono la loro autonomia per creare una visone d’insieme.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Myriam Maglienti - Gli argomenti sono svariati così come le sfumature della nostra vita.
Per me sarebbe troppo riduttivo parlare solo d’amore, perché nella vita l’amore non compensa la totalità dell’esistenza umana ma si affianca ad un insieme di emozioni o sensazioni che ci tengono vivi.
I nostri souvenir (così amo definire i ricordi della nostra vita) si incanalano nella nostra esistenza e formano la nostra personalità. Il ricordo della nonna che cuce, delineata nella poesia “Il Filo di Anna” o il ricordo di un cara amica scomparsa prematuramente (Maria Chiara Mangiacavallo) alla quale dedico la poesia “Chiaramente inspiegabile” o ancora la devozione alla patrona di Sciacca al quale dedico la poesia “Febbraio Mariano” ; sono esempi di una giovane ma profonda vita di chi sa captare e portare con sé il meglio della vita.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Myriam Maglienti - Per uno scrittore credo sia fondamentale parlare e trasformare in versi ciò che la vita gli pone davanti. Il poeta affronta temi che conosce, che ha vissuto o che vorrebbe vivere. La sua eccezione risiede in quel particolare interesse che dà alla voce interiore (che alla maniera pascoliana definisco “fanciullino”). Purtroppo in questi tempi, presi dalla frenesia delle ore, doniamo ben poco ascolto ai nostri bisogni e ai nostri desideri e proprio per questo subentra il poeta che armato di maggior sensibilità dona ascolto alla sua interiorità e cerca di mutare in versi le sue sensazioni.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Myriam Maglienti - Grazie ai miei studi umanistici ho appreso la saggezza e eternità dai grandi maestri della letteratura europea e come tale, con il tempo, me ne sono distaccata per creare un linguaggio poetico personale e diretto. Con me però ho sempre ben tenuto saldo e ho condiviso il messaggio poetico, cioè utilizzare la poesia come mezzo didascalico (tipico dei componimenti arcaici) e far avvicinare i giovani (come me) all’amore verso questo genere letterario che sembra essere in posizione secondaria al fronte della prosa.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “I giustapposti”,se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Myriam Maglienti - L’opera “I Giustapposti” può esser letta come se fossero episodi isolati tra loro, che ricordano, ognuno di essi, impronte tangibili della mia vita, ma permette solo a fine lettura di comprenderne il motivo di così tanti temi. Il libro, con un'interrogativa indiretta, domanda al lettore quali sono state le emozioni che l’hanno formato in questi anni. Nel mio caso è impensabile poter scegliere tra i tanti componimenti il migliore, ma di sicuro esprimono il mio amore per la poesia i versi contenuti in “Erato”.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Myriam Maglienti - La vocazione alla scrittura credo mi sia innata ma senza la curiosità e la voglia di conoscenza non possiamo perfezionarci ed imparare. Nella mia formazione culturale e sentimentale ho prediletto autori latini di cui ammiro Virgilio, Orazio, Catullo e molti altri, ma anche scrittori che vanno dalle laudi di San Francesco d’Assisi; la poesia decadente di Pascoli fin ad arrivare ai grandi autori Veristi e le successive correnti sperimentaliste. Sono sempre stata attratta dalle posizioni femministe che nel linguaggio poetico sono state eccezioni ed esempio di coraggio, ecco perché ho apprezzato artiste come Elsa Morante (narratrice nata) e Alda Merini.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Myriam Maglienti - Il linguaggio dell’arte è multiforme. Il termine arte sa abbracciare ogni sua forma che sia figurativa, metaforica o interpretativa e metrica. Il mio libro è infatti un esempio di quanto arte e poesia si fondono grazie al titolo il quale nome è utilizzato tanto in poesia quanto in arte e grazie anche alle illustrazioni di una giovane saccense (Luisa Piazza) che ha condiviso l’amore per il mio progetto. Ho sempre amato i libri illustrati perché da lettrice sono sempre stata attratta dal linguaggio interpretativo che si cela dietro ai versi. La poesia molto spesso può apparire al lettore poco chiara o ornata da troppe metafore che possono far fraintendere il suo reale significato, ecco perché un disegno, una foto o un dipinto possono servire a rendere tutto più semplice e invogliare alla lettura.
Durante la presentazione del mio libro ho anche fortemente voluto l’accompagnamento strumentale del musicista Ezio Ruffo per munirmi di ogni filtro per giungere emotivamente ai presenti.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Myriam Maglienti - Uno scrittore deve esser pronto a reinventarsi e mettersi alla prova, infatti malgrado prediligo la poesia mi cimento anche nella prosa e in particolare nella stesura di romanzi rosa e gialli, che sono ancora inediti. Un'ammirazione va di certo al grande genere musicale e teatrale di prosa e opera.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Myriam Maglienti - Non si può escludere quanto oggi la tecnologia sia influente per l’approvazione e il dissenso popolare. Per l’immediatezza e l’aver oltrepassato le barriere spazio-temporali sicuramente il digitale ha permesso di acquistare con molta facilità il libro desiderato, eppure credo che non si potrà sostituire la passione verso l’odore dei fogli appena stampati o dei libri che raccontano di sé con il deterioramento degli anni.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Myriam Maglienti - I fogli bianchi sono una compagnia per il poeta, tra le innumerevoli idee che nella sua mente elabora è il suo risultato che aspetta di prendere forma. Si inizia a scrivere perché c’è un abisso tra ciò che si dice ad alta voce e ciò che si sente interiormente ed è lì tra queste piccole sfumature che trovi il coraggio di riempire quei fogli e poter condividere con te stessa e con gli altri un messaggio che all’inizio erano solo foschi pensieri.
Per iniziare a scrivere ho così enfatizzato i sensi che sono i mezzi migliori per poter affrontare qualsiasi argomento e tra figure retoriche e leggi semantiche-morfologiche e fonologiche ho creato in ogni testo un po’ di me.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “I giustapposti” se non lo avesse scritto.
Myriam Maglienti - I Giustapposti sicuramente già dal titolo e dalla copertina mi indurrebbe a leggere almeno la trama in una libreria e in seguito lo acquisterei per la sua originalità nel trattare il linguaggio poetico e figurativo. I vari temi, così come il linguaggio multiforme, può essere semplice così da esser letto dai più piccoli ma anche intrinseco e complesso tipico delle menti mature. Oscillando tra poesie articolate a quelle meno lunghe mi permetterebbe di leggerlo con semplicità e senza annoiarmi.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Myriam Maglienti - Da anni è in evisione un romanzo che temo ancora di non poter considerare pronto all’edizione. Nel mio cassetto però vi sono numerose poesie inedite e testi di canzoni che forse potrei dare alla luce al mio pubblico al più presto.
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Collana "Gli Emersi" - Poesia
pp.72 €12.00
ISBN 978-88-591-2531-0
Il libro è disponibile anche in versione e-book