| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Frattali”?
Barbara Cano - Il titolo Frattali nasce da un’idea condivisa con un grande amico, Bruno Facchinato. Sostenitore della mia passione per la poesia. Conoscitore dell’animo umano, molto colto, amante della montagna e della fisica. Durante le nostre chiacchierate, in merito ai miei scritti, abbiamo scelto insieme il titolo della raccolta.
Il frattale è invariante di scala. La nostra scelta si è riversata su un tipo di frattale, il fiocco di neve appunto, che cadendo a terra forma legami forti per costituire la coltre nevosa. Il frattale contiene, secondo me, la metafora della vita. Ogni fiocco è una persona, un’entità singolare, unica, che, stabilendo nel corso della propria vita legami significativi, cerca di costituire la “sua coltre nevosa”, per sopravvivere superando così la criticità del quotidiano.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Barbara Cano - Gli argomenti trattati in questo volume sono appunto i legami forti e i valori che ne derivano. Questi sono alla base dell’esistenza umana: singolari, unici per ognuno di noi e per la nostra storia di vita. L’amore per un padre, il ricordo della cui finitezza terrena, avvenuta recentemente, è attraverso la poesia descritta e universalizzata. Il dolce ricordo del mio essere bambina allo specchio, che mediante il fine vita viene superato da un Io adulto, attraverso la trasmissione di valori condivisi e di stili di vita condivisi e vissuti. L’amore materno, unico per ogni donna, come atto d’amore creativo. L’amore sublimato, idealizzato per un uomo, attraverso una singolare storia d’amore. Una relazione, le cui speranze, attese, e desideri vengono descritti passando attraverso lo iato, fra reale ed ideale di ogni relazione amorosa. Ogni tema un frattale unico alla ricerca di legami forti appunto su cui basare la propria esistenza.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Barbara Cano - La realtà ha inciso moltissimo sulla scrittura di questo testo. affiorano attraverso questi scritti tutte le mie relazioni importanti. Padre –figlia, madre -figlia, amante- amato, con i suoi punti di forza e le sue criticità. Uniche, personali in quanto la Persona. Persona con la sua unicità di sentimenti , ed emozioni che divengono narrazione personale di frammenti di un Io disgregato, scisso, attraverso le prprie rappresentazioni e legami forti.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Barbara Cano - La mia scrittura ha voluto salvare e custodire i valori della vita, di una parte della mia esperienza appunto come persona, che attraverso la poesia divengono universali. Usando la metafora del teatro, come attività umana che interpreta e recita la vita, affermo che tali valori divengono per altre Persone, non per le maschere che indossiamo, valori universali, mediante la scrittura. La famiglia, i rapporti genitoriali, la relazione amorosa, temi che ognuno di noi non recita, appunto ma interpreta, nei suoi frattali-legami significativi. Quando si fa teatro infatti, tale distinzione viene fatta fra recitare, impersonando ed interpretare, tipico lavoro d’introspezione sulle emozioni del personaggio, che il bravo attore compie. S’interpreta, quindi non si recita quando l’attore, lavorando su se stesso, è in grado di far emergere le emozioni del personaggio. In questa raccolta, attraverso la mia poesia, io interpeto, vivendole, le mie emozioni e i valori ad essi legati. Questi ultimi caratterizzando la mia unicità, e quindi non recitando come maschere parlanti, ma interpretando allineandosi così al sentire degli altri individui .
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Frattali”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Barbara Cano - Tre sono le poesie che io prediligo e che vorrei evidenziare, cristallizzandole appunto come un cristallo di giaccio l’esperienza personale che ne scaturisce. Il Canto delle sirene, Piccola stella e Vederti dormire.
La mia vita di figlia accanto al suo gigante, “tu gigante potente, tu coraggioso tu forte e potente, sei nata da un noi” il rapporto di coppia e il desiderio di creare, procreare, “vederti dormire e nulla più”, l’amore innamorato, con il suo disincanto, la dolcezza e l’abbandono di questo fondamentale sentimento nella fase ideale dell’amore.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Barbara Cano - Fonti d’ispirazione moltissime. L’arte con le sue espressioni: la musica, in primo luogo che mette in moto l’emozione con le sue onde che si propagano e ci compenetrano vibrando fino a giungere alla scrittura. La pittura che ne delinea con il colore lo spessore e le zone d’ombra, le relazioni con le persone che ne corroborano o rendono aduste certe esperienze, tutto nel divenire di ognuno di noi.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Barbara Cano - Il mio insegnante di letteratura italiana, Giulio Ferroni, con cui ho conseguito la laurea in Italianistica, nel 1996, era solito affermare che “la letteratura si produce con la letteratura”. Nello scrivere questo testo, tale principio, da lui affermato ha trovato rispondenza. Sono una lettrice appassionata e tutto ciò che leggo diviene per me fonte di ispirazione. Molto mi deriva dalla mia formazione letteraria, molto dall’esperire di ogni giorno. Lo stile poetico, è quello che ritrovo più congeniale a me è la narrativa, per esempio quella di Alessandro Baricco. Uno stile descrittivo, che io utilizzo nella poesia. Io chiamerei questi miei scritti “poesie-narrazioni”. Non c’è l’utilizzo della rima, alcune poesie brevi altre tendenzialmente più lunghe. Vere, naturalistiche, descrittive appunto. Amo molto infatti il naturalismo francese.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Barbara Cano - I generi letterari che prediligo sono appunto i romanzi sia della tradizione letteraria classica che moderna appunto. Li utilizzo leggendo, prestando attenzione ai termini, all’uso del verbo, evidenziando alcuni dettagli facendo successivamente un lavoro di sintesi. La mia natura però è più protesa alla narrativa al romanzo piuttosto che la poesia. Questo è stato il mio primo esperimento.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Barbara Cano - Senza ombra di dubbio preferisco il formato cartaceo al digitale. La pagina scritta conserva, secondo me, la magia della pagina sfogliata, l’odore della carta, l’emozione sottesa che si delinea in chi legge, quando alzando la testa e prendendo una piccola pausa, un respiro, si passa da una pagina all’altra, immaginando.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Barbara Cano - Il mio rapporto con la scrittura molto buono, ma contrastato nella sua stesura. La scrittura serve ad esprimere lo stato emotivo che ognuno di noi sente percependo l’altro, attraverso le relazioni, vivendo esprimendo emozioni, sulla propria scala armonica. La vita un pentagramma da riempire con infinite combinazioni di suoni, melodie silenzi e rumori indirizzati alla composizione di un’opera originale. La parola scelta con cura, un suo sinonimo, sinestesie poetiche, tutto un esercizio ampiamente evidenziato nella raccolta. Lo stile non è rarefatto è una poesia concreta realistica vera che trova rispondenza nel mio vissuto e quello di ognuno di noi.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Frattali” se non lo avesse scritto.
Barbara Cano - Comprerei Frattali per le emozioni che emergono durante la sua lettura. Per la scelta della citazione che racchiude e sintetizza la raccolta. La citazione di J. Fante “per scrivere bisogna amare per amare bisogna capire”, sortirebbe su di me una certa curiosità, un desiderio di saperne di più di questo piccolo scritto e di chi l’ha composto.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Barbara Cano - Sì, ho in cantiere un romanzo, che s’intitola “La rosa dei venti”. Forse verrà trasformato in racconti brevi non so ancora bene. È un romanzo realistico che probabilmente uscirà dopo l’estate.
Collana Gli Emersi - Poesia
pp.68 €12.00
ISBN 978-88-591-3067-3
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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