| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Punto differente (essere)”?
Lidia Popa - “Punto differente (essere)” è nato come conseguenza al desiderio di compiere un mio sogno, di dimostrare a me stessa che posso essere il punto che fa la differenza in un mondo dove le idee abbondano di canti dell’ego che non sempre trasmettono un messaggio importante per il lettore. Modestamente spero di essere punto differente che riesca ad emozionare. Rappresentare tutto quello che un autore desidera con ardore, senza sostare, essendo di passaggio nel mondo terreno. Come un genitore che vuole donare in eredità ai suoi figli, in questo caso all’umanità, i suoi ideali di un mondo migliore.
Sono il mio critico più veemente, chi mi conosce da vicino sa che non ho l’abitudine di addormentarmi sugli allori. Cerco sempre di superare i limiti e le barriere che m’impongo da sola, studiando e soprattutto leggendo molto. Il mondo virtuale mi ha offerto da sempre la possibilità di trovare le risposte cui ho dato la mia interpretazione.
Ho iniziato a scrivere da qualche anno in italiano. Sono arrivata in Italia come immigrante in cerca di un’opportunità di lavoro. Vivo, lavoro e scrivo a Roma.
Ho appreso la lingua da autodidatta, leggendo vari giornali e riviste, e non meno discutendo con le persone italiane, con cui venivo in contatto, sul contenuto dei testi, per capire. Sono originaria dalla Romania del mitico Dracula, dove ho vissuto l’infanzia, in una famiglia modesta ma felice e unita, di cui mi sento orgogliosa e a cui spesso faccio riferimento nei miei scritti. Ho la fortuna di avere le origini latine come lingua materna, molto simile all’italiano. Il rumeno lo avevo studiato ai tempi della scuola, innanzitutto la grammatica, che mi ha facilitato la capacita di apprendere e studiare l’italiano. Spero di riuscire in futuro sempre meglio, basandomi anche sulle mie conoscenze.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Lidia Popa - In questo volume è difficile trovare un unico argomento. Più che argomenti io direi che sono sgomenti che mi hanno fatto riversare emozioni sulla carta, con parole semplici, comprensibili per chiunque avrà la voglia di leggermi. Sono stata impressionata dagli abbondanti eventi che ho vissuto cercando di capirne il perché, di comprendere da dove mi viene la voglia di scrivere in versi, senza alcuna rima, senza regole, senza uno stile prescelto per ispirarmi. Cercando di espandermi come un profumo: “Sono una nuvola che gocciola i versi, il fiume borbottando di pensieri, il mare ondeggiando di racconti, sono le repliche di uno scenario. Vivo ogni istante meravigliandomi di tutto quello che mi capita, conservando lo spirito da bambina, liberandomi della negatività che la vita ha preservato per me.” Ho ripreso queste due frasi dell’Introduzione nel mio libro “Punto differente (essere)” per farvi capire che sono un essere che non ha mai smesso di giocare, nel mio caso con le parole, per cercarmi e scoprirmi come in un gioco del nascondino che facevamo da piccoli, lasciando al lettore da svelare la qualità dei testi leggendomi sino all’ultimo verso e identificare le emozioni che ho cercato di imprimere nei messaggi all’interno delle mie poesie. Molti tra questi versi sono stati scritti in momenti di smarrimento o di tormento, altri sognando, cercando me stessa in una realtà diversa da quella in cui vivevo nel momento del componimento.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Lidia Popa - La realtà vissuta ha inciso moltissimo sulla mia tecnica, sulla mia volontà di essere riconosciuta in un mondo ostile, che apprezzava i rumeni dai loro errori compiuti, che ahimè alcuni miei connazionali, interpretando erroneamente la liberta del mondo occidentale, hanno commesso, come la storia saprà raccontare. Traspongo spesso le mie emozioni nella scrittura come molti dei miei lettori virtuali hanno avuto il piacere di leggere e delle volte divertirsi, perché anch’io sono un essere umano come tutti gli altri con le mie abitudini e sentimenti propri, che vivo dentro e che delle volte riesco ad esternare per guarire dal mondo, desiderando di migliorarlo anche se “quod erat demostrandum” da Euclide, Archimede o Pitagora fino ad oggi. Il mondo è un teorema che dovrebbe essere decifrato da quelli che sono in cerca di una soluzione per loro stessi e poi per gli altri.
Le mie radici, i miei nonni e i miei genitori hanno inciso moltissimo sulla mia educazione e la mia formazione come persona preparandomi al peggio, o al vivere combattendo per farmi valere. Quindi dovevo argomentare per sostenere le mie idee anche nell’infanzia. Loro mi hanno insegnato che devo pensare prima di emettere un’idea per farla valere da chi mi ascolta come oratore. E pensando ho sempre dato il meglio di me stessa, o almeno ho provato, perché com’è stato dimostrato dai grandi filosofi come Socrate ogni teoria va combattuta per essere intesa dall’auditorio.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Lidia Popa - Come valore testimoniale spero di essere riuscita a mettere in risalto i valori custoditi della società in cui vivo, che a volte appaiono dimenticati, la subcultura di alcuni degli esseri appartenenti ad essa lo stanno dimostrando. Spero di aver trasmesso dei valori importanti dal mio punto di vista, e di svegliare coscienze, di dare la possibilità al lettore di porsi delle domande riguardanti se stesso, analizzando il mondo che lo circonda, cercando di correggere ove si può affinché la posterità non giudichi l’indifferenza come ignoranza verso il mondo di cui siamo parte.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Punto differente (essere)”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Lidia Popa - Se dovessi isolare degli episodi in particolare favore, le descriverei l’esperienza che non rinnego, ma accetto come parte della mia crescita personale come essere umano. Per quanto riguarda la scrittura, gli errori di espressione sono la mia croce e la porto con fierezza perché fa il punto differente, come scrittore di un’origine diversa dalla lingua in cui cerco di implementarmi e di evolvere.
Chiedo venia ai lettori che troveranno dei particolari errori nei miei scritti, però accetto ogni osservazione nel modo di correggermi in futuro se ne avrò l’opportunità. Quindi ben venga la critica che non sarà altro che uno stimolo per perfezionarmi perché nessuno nasce perfetto ma può sempre dare il meglio studiando.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Lidia Popa - La mia formazione culturale viene in primis dalla letteratura rumena, mi vengono in mente Mihai Eminescu, Ion Minulescu, George Bacovia, Tudor Arghezi, Nichita Stanescu per la poesia; Mihail Sadoveanu, Ion Creanga, Marin Preda per la narrativa, Ion Luca Caragiale per il teatro. Dalla letteratura italiana ho preso conoscenza cercando di formarmi come poeta, sarà la posterità a decidere se potrò considerarmi tale, della grande Alda Merini che mi ha colpito per la grande semplicità con la quale si è espressa in versi, raccontando attraverso la poesia, la vita, che è un dono che io apprezzo moltissimo e che non è dato a chiunque. Ho avuto la fortuna di incrociarmi con la grandissima Alda Merini in una situazione comune: su un autobus mentre tornavo dal lavoro. Attimi che ricordo con emozione in un mio racconto, dedicato a lei, che pochi amici hanno avuto possibilità di leggere.
Leggo e traduco in rumeno da poeti come Giacomo Leopardi, Pablo Neruda, Alda Merini, ed altri nomi famosi che hanno fatto la storia della letteratura universale.
Non dimentico gli antenati poeti rumeni che traduco in italiano per farli conoscere da chi non li conosce già. Questo lavoro non fa che arricchire la mia espressività.
Amo leggere dai filosofi antichi come Pitagora, Aristotele, Platone e Socrate, essendo la mia partenza nella scrittura di frasi aforistiche che ho partorito come essenza della mia ragione di vita, facendomi conoscere nel mondo virtuale attraverso alcune pagine che attualmente gestisco nel tempo libero per essere sempre a contatto con il lettore, che io considero sempre come il giudice primordiale dell’opera scritta.
Leggo sempre attraverso internet alcuni scrittori contemporanei che apprezzo molto perché mi fanno da maestri, dei quali per riservatezza preferisco non citare il nome, però loro sanno quanto li apprezzo per le emozioni che riescono a trasmettermi trovando in loro anche il sostegno morale, amichevole o critico, per uno scambio utile de idee.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Lidia Popa - Come ho sempre affermato la mia scrittura è stata influenzata dalla musica classica Tchaicovsky, Mozart, Verdi, Puccini, Ravel, Enescu, e delle grandi interpretazioni come quella del più grande soprano di tutti tempi Maria Callas. Anche altri generi musicali come il jazz, musica ambientale, country o il rock sono tra i miei preferiti. Varie volte mi è capitato, guardando un quadro, una fotografia o un’immagine qualsiasi, che scaturisse in me la voglia di partorire immediatamente emozioni, perché, tenerle dentro, mi isola completamente dal mondo e mi fa mancare il respiro per vivere il presente. Poi la vita: un fiore che nasce, una nuvola, i trilli di un usignolo al mattino, o semplicemente i fatti del giorno, sono solo delle idee da cui ripartire.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Lidia Popa - Oltre alla poesia prediligo il saggio, il racconto, anche il teatro. Ho in progetto anche un romanzo, tutti ancora inediti, ma se i tempi, gli impegni personali o materiali e la vita me lo permetteranno, i progetti diventeranno la realtà del mio futuro. In questo spero, nella vicinanza delle case editoriali italiane o estere. Ben venga se arriverà qualche proposta, il materiale è sulla scrivania.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Lidia Popa - Come ogni scrittore che si rispetta preferisco il libro tradizionale cartaceo, però anche quello digitale l’ho sempre considerato validissimo per essere riconosciuta a livello mondiale. Credo che nulla possa donare un’emozione simile come un buon libro letto in biblioteca o stando seduti comodamente sul divano in un pomeriggio dedicato ad arricchire il proprio spirito.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Lidia Popa - Il libro l’ho composto in un unico giorno come una fulminante idea che mi era venuta all’improvviso senza un particolare motivo, scordandomi di me stessa, delle mie necessità giornaliere come la fame o la sete, impegnandomi solo per esso e ignorando il mondo che mi circondava, per fortuna ero da sola, e l’isolamento lo avevo scelto, quindi non mi ha creato nessun problema. Anzi ho riscoperto in assoluto la liberazione di un parto, un lavoro come parte integrante di me stessa. Alla fine ho avuto la sensazione di compiere un qualcosa di grandioso. Era l’emozione che aveva toccato l’apice della montagna come un alpinista che cerca di scalare la roccia per arrivare alla meta. Ero “Punto differente (essere)” finalmente una monografia, ero la madre del figlio tanto desiderato ed arrivata a conclusione: “Essere è vita.”, ultimo verso che corona questa idea che sento dentro: Il poeta vive in se stesso e per se stesso, coabitando con i suoi versi come in una grande famiglia felice.
Poi ho sottoposto all’esame editoriale ad Aletti Editore la mia opera e l’ho inviata ad un mio amico e carissimo lettore critico il Professore e Scrittore Gianni Mazzei che mi ha onorato con la sua nota critica che fa da presentazione del “Punto differente (essere)”.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Punto differente (essere)” se non lo avesse scritto?
Lidia Popa - Comprerei “Punto differente (essere)” anzi lo consiglierei a chi vuole conoscere un’ottica e una modalità di comprendere il mondo da un punto di vista diverso dal suo.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Lidia Popa - Come ho già anticipato ho in fase di progetto lavorativo un romanzo iniziato più di un anno fa, che impegnerà più tempo per essere portato alla fine:
…Le ferite dei graffi nell’anima me le porto con fierezza conservandole come gemme preziose nella cassaforte del cuore. Abbellisco il mio presente, rammentando con fili ritorti delle promesse, tinteggiando con la trasparenza del libero pensiero arcobaleni nella mia vita… E mi scavo una ruga sul viso mentre sorrido all’ignoto che si affaccia all’orizzonte come un perpetuo Carillon di pensieri nella notte…
“Carillon di pensieri nella notte” sarà un romanzo con personaggio principale, una donna sola, un po’ malinconica, che cerca di scoprire l’amore anche se si trova ad un’età critica per molte donne, quando niente ci accontenta… però vi svelerò di più quando sarà pubblicato.
Nel frattempo lavoro ad un’altra silloge poetica che è solo in fase di progetto e continuerò a scrivere poesie, racconti e pensieri quando sentirò l'impulso dell’ispirazione.
Ho l’intenzione di partecipare ai concorsi sia di edito con il “Punto differente (essere)” che di inedito di poesia o narrativa cercando di abbellire i miei scritti inediti avendo una variegata e sostanziosa collezione di creazioni personali che attende di espandersi nelle librerie universali.
Trovo molto stimolante confrontarsi con altri autori per la crescita personale anche per conoscere le preferenze dei lettori per un genere od altro.
Un motivo in più per conoscere altre persone e legare nuove reali amicizie.
Andrò ad incontrare il mondo artistico a casa sua, che fortunatamente è casa mia abitando nel centro culturale più ambito dell'Europa che è la Città Eterna. Secondo me Roma è una metropoli affascinante multietnica che accomuna un’ampia gamma di culture tutte da scoprire.
Finite le domande bella gente.
Auguro a tutti buona lettura
del "Punto differente (essere)"!
Vi mando un soffio di baci.
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Titolo: “Punto differente (essere)”
Autore: Lidia Popa
pp. 76 Euro 12.00
Aletti Editore
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