| "... si presenta come una ricerca limpida sulle diverse sfumature dell'animo umano, un'indagine che nasce evidentemente da quelle solitudini fatte di memoria e malinconia saturnina. Il poeta, rivendicando una propria autonomia creativa, traduce in versi lo sgomento di fronte al mondo fatto degli echi lontani dei bombardamenti passati, presenti e futuri, e l'infantile stupore innanzi l'inconoscibile e l'amore, il tutto reso con 'lievi pennellate'. Figlio della contemporaneità il poeta, amplificatore di quelle sensazioni generate dall'immenso e demiurgo popolare delle emozioni che si allargano in oceani, non può che essere in empatia con la tragedia della storia, rivelare il proprio dramma personale, raccontare con spirito popolaresco la politica, il dramma sempre attuale delle migrazioni, nutrendosi di quella speranza incontenibile in un mondo in cui l'uomobestia abbandoni l'odio e la sopraffazione. Il patriottismo e l'amore a volte incerto, sicuramente sofferto per l'Italia portano il poeta, come nelle piccole vedute amate dai viaggiatori del 'Grand Tour', alla rappresentazione dello spirito popolare, consapevolezza velata di una 'stratigrafia" della città, ma allo stesso tempo concretizzazione della transitorietà dell'uomo, un istante dominio del paradosso'." (Gabriele Romani)
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