| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Una proposta di matrimonio”?
Clelia Di Stefano - Il titolo di un’opera letteraria, qualunque sia il suo genere, deve poter sintetizzare in poche parole l’argomento di base da cui prende le mosse la narrazione. Qui tuttavia la proposta di matrimonio che viene fatta alla protagonista del romanzo non è il primo atto che si compie, ma è l’occasione che la sorte le offre per sottrarsi alle onerose tradizioni della sua terra d’origine e alla volontà materna, che l’ha destinata ad un altro futuro esistenziale. E tuttavia la proposta di matrimonio rivoltale da uno sconosciuto sarà la cartina di tornasole che metterà in evidenza il vero progetto di vita che la giovane donna desidera realizzare: il rifiuto di cadere in una trappola affettiva che la toglierebbe dalla tutela familiare per precipitarla in una gabbia dorata costruita dalla possessività del pretendente, e la volontà di compiere gli studi per trovare un lavoro indipendente.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Clelia Di Stefano - L’argomento che fa da sottofondo a tutta la narrazione è il rapido mutare della società all’indomani della conclusione della Prima Guerra Mondiale, e la presa di coscienza delle
donne che, chiamate a sostituire gli uomini nei posti di responsabilità da loro lasciati vacanti a causa della Guerra, comprendono di essere ben capaci di svolgere un ruolo che mette in evidenza le loro capacità organizzative e lavorative.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Clelia Di Stefano - L’ambientazione storica e sociale è sicuramente legata alla realtà del tempo in cui si svolge la storia narrata, come lo è l’osservanza delle tradizioni, l’educazione impartita dalle famiglie ai figli, il comportamento dei singoli personaggi nelle diverse situazioni prospettate. La fantasia occupa uno spazio intermedio, in quanto fa da collante tra il vero e il verosimile…
Domanda - La scrittura come valore testimoniale: cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Clelia Di Stefano - Senza dubbio la scrittura ha il compito di costruire la memoria del tempo, e in questo senso ho voluto lasciare un’ulteriore traccia -altri prima di me l’hanno fatto…- del modo di vivere di una certa classe sociale che interpretò tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento “l’ésprit de la Belle Epoque”, la raffinatezza del vestire, i particolari di una tavola imbandita per la prima colazione, il gusto per l’ascolto della nuova musica che non era più soltanto quella sinfonica ma quella che si poteva anche ballare, dal valzer al rag-time…
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Una proposta di matrimonio”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Clelia Di Stefano - Li elencherei non solo secondo la tipologia, ma anche secondo l’ordine di apparizione nel romanzo.
Così ricorderei le figure grottesche, come il vecchio nobile spiantato costretto a fare il “paraninfo”, o i personaggi che vivono già una realtà diversa da quella ingessata di certa nobiltà, come il frate domenicano, Don Tommaso, che aiuta la giovane protagonista a scegliere la via della liberazione. Citerei anche certe descrizioni della natura, come “l’orto di Nausicaa,” e il “tramonto” visto dalla campagna , come un’immagine bucolica che riporta alle cose vere della vita.
Alla fine del romanzo si affaccia una nuova versione di uno dei personaggi femminili di maggior rilievo. È quello della madre della giovane protagonista, che, comprendendo con grave ritardo che i tempi cambiano, non rinuncia a colmare una lacuna esistenziale devastante: sposatasi per volontà dei genitori ma senza amore, cerca di cogliere l’occasione che il destino le serve all’improvviso, un incontro fortuito con un gentiluomo che se ne innamora e di cui anch’essa s’invaghisce.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Clelia Di Stefano - La mia formazione culturale di base è classica, ma col passare degli anni ho avuto modo di conoscere ed apprezzare le opere letterarie di diversi popoli e di diverse epoche. Non credo che ci sia un autore in particolare che mi abbia spinto ad imitarlo. Però riconosco la mia predilezione per il realismo.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Clelia Di Stefano - Sicuramente le arti figurative: la pittura, la scultura, e, tra le arti minori, la lavorazione dei metalli e delle pietre preziose.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Clelia Di Stefano - Per la Narrativa i Racconti, per la Storia le “piccole Storie”, ossia gli eventi della vita quotidiana dei popoli che vissero parallelamente allo svolgersi della Grande Storia; per la Critica, quella letteraria, teatrale, cinematografica.
Nei momenti liberi non disdegno di occuparmi della “Buona Cucina”, (ossia delle ricette antiche della mia Sicilia) la cui origine si perde nei tempi e ha molti risvolti storici e sociali.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Clelia Di Stefano - Confesso di adorare i libri, e tutto ciò che è scritto su carta. Ma devo ammettere che sono stata fra le prime donne ad alfabetizzarmi sul computer e a cominciare la mia collaborazione con blog, siti e webzines non solo italiane ma anche straniere, in lingua francese e in Latino.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Clelia Di Stefano - Un rapporto ottimo: quando comincio a scrivere la pagina si compone da sé, le parole fluiscono spontanee e poi mi impegno in un “lavoro di lima” quasi maniacale per togliere il troppo e il vano…
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Una proposta di matrimonio” se non lo avesse scritto.
Clelia Di Stefano - Leggendo la quarta di copertina, non appena capissi che si tratta di un evento che si verifica nei primi decenni del Novecento lo leggerei subito, tanto più che poi c’è anche un risvolto sociale che riguarda il progresso per le donne….
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Clelia Di Stefano - Sì, anzi ne ho già qualcuno iniziato che sto per finire nel campo della narrativa, e vorrei realizzare anche un testo per la Storia del Gioiello. Un altro filone è quello dei racconti,di cui ho già pubblicato un intero volume, e mi appresto a pubblicane un secondo.
Chi vivrà, vedrà…
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Collana Gli Emersi - Narrativa
pp.412 €14.00
ISBN 978-88-591-3054-3
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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