| Eccomi! Sono qui a concentrarmi, per tessere le parole che tutte insieme parlino di me e di queste mie ultime poesie. La mia mente procede ad inventarsi uno schema su cui lavorare, come mi ha insegnato una mia prof. tanti anni or sono e come ho insegnato io stessa per tanti anni ai miei alunni. I miei occhi però sono attratti da quel “tessere le parole”, perché in effetti scrivere vuol dire tessere una trama di segni, suoni e significati: parole che diano forma a pensieri, emozioni, sensazioni. Così si è formata questa mia breve raccolta, durante gli ultimi due anni.
Da una situazione banalissima, da “frammenti” di semplice quotidianità, emergono parole che si dispongono in un ordine personale, che ne richiamano altre… ed il tessuto si dipana.
A volte è l’amore, altre la gioventù, un immigrato, l’infanzia, le foto, la tv, le pillole, una bomboniera, una canzone, un insetto, il vento, la pioggia, ma è sempre il mio mondo, il mio essere tra cuore e ragione, tra realtà e fantasia, tra scetticismo e ironia. Quei “frammenti” dell’oggi si legano al passato, alla nostalgia per quanto si è perduto, e divengono “frantumi” dolenti, però preziosi e quindi di cristallo, perché, a mio insindacabile, e forse narcisistico, giudizio la mia vita è degna del miglior Murano.
A te lettore auguro una serena lettura e ti porgo il mio sincero ringraziamento per aver preso in mano il libello ed aver, per lo meno, letto la presente “nota”.
Fiammetta Franci è nata a Foligno (Pg) nel 1945. Ha insegnato Materie Letterarie per trentasei anni, al Nord, al Centro e al Sud, dove vive da tempo, a Fasano (Br).
In alcuni momenti della sua vita, divisa tra casa e lavoro, ha appuntato immagini ed emozioni del quotidiano. Ne è derivata la sua prima raccolta “Briciole sul davanzale”, composta da poesie scritte tra il 1981 ed il 2007. Anche in questi ultimi anni il suo sguardo ha continuato a soffermarsi sul mondo, tra creature e cose.
Ha pubblicato, così, “Creature e cose alla luce di una lucciola”, nel ricordo delle lucciole che durante le serate estive illuminavano i campi della sua infanzia.
Ha ricevuto qualche attestato di merito, partecipando a diversi concorsi poetici in Italia.
Giunge ora il terzo libello “Frantumi di cristallo”.
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