| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “STANZAKB7 Artisti di strada”?
Benjamin Klach - Stanzakb7 è un omaggio alla casa in costruzione dove ho vissuto per quasi un anno a Londra. Condividevo la casa con le persone che poi hanno ispirato le lettere nel racconto. È l’omaggio a un’esperienza andata, cambiata o pienata dalla mia fantasia che ha creato queste righe di storia, dove realtà e fantasia si mischiano insieme e quello che viene fuori sono solo scarabocchi di sfogo sopra un treno che gira lento, il tempo di un salto dentro al vagone di questa storia ricordo.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Benjamin Klach - La storia parla di quello stacco generazionale che c’è stato e che viene messo in evidenza sopra tutta una serie di eventi che fanno riflettere i protagonisti del racconto. Parla di artisti in catene che semplicemente portano avanti i sogni che hanno negli occhi senza paura degli ostacoli che si trovano davanti, dentro un mondo che balla veloce mentre qualcuno di nascosto sta accelerando il tempo dentro una pista da ballo tutta nuova, vittime di passi diversi. Dove le scarpe fanno male. E quello che esce fuori alla fine, è solo un senso di condivisa nostalgia triste nel rendersi conto della bellezza di camminare, un giorno di tanti anni prima, scalzi per le strade di quartiere. Mascherato dentro uno skatepark comune, dentro un pomeriggio di risate vere.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Benjamin Klach - Ha inciso principalmente ruotando attorno ai luoghi di quartiere che hanno abbracciato la mia esperienza Londinese.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Benjamin Klach - Volevo rappresentare un mondo che cambia troppo in fretta attraverso gli occhi di liberi pensatori e artisti indipendenti dentro una sfera sociale bassa dove sono inconsciamente collocati. Protagonisti di un sistema che giudica l’immagine della copertina senza sfogliare una pagina.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Benjamin Klach - Huxley. Kerouac. Bukowski. Ma anche figure come Timothy Leary. La poesia di William Blake. E figure storiche in ambito musicale come Syd Barret, Jim Morrison, Grace Slick.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Benjamin Klach - Nel campo musicale, l’influenza più grande mi è stata data dai Pink Floyd, I Doors e i Jefferson Airplane.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Benjamin Klach - Thriller. Giallo.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Benjamin Klach - Cartaceo, mi piace toccare con mano
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “STANZAKB7 Artisti di strada”se non lo avesse scritto.
Benjamin Klach - Comprerei Stanzakb7 solo per sentire la voce di un ragazzo giovane nel mezzo al caos più totale del sistema. Che parla attraverso la bocca dei tanti sognatori fieri di portare avanti un sogno, godendosi il mentre sotto una forma quasi poco importante, che in realtà alla fine, risulta essere la più, tra le tante. Quando l’importante era godersi il mentre senza fare troppe domande. Parla di questa assenza di comunicazione palpabile che si istaura piano dentro una società in piena evoluzione tecnologica e di pensiero, distratta, confusa, mischiata ad altre idee adottate in fretta dentro la trappola del pianeta. Parla di ragazzi semplici, con valori grandi, che hanno capito la trappola, e non hanno voglia di caderci ancora. Brillano il tempo della durata della luce, prima di essere masticati e sputati fuori dal vortice del grande spazio della possibilità casuale.
Collana "Gli Emersi" - Narrativa
pp.152 €12.00
ISBN 978-88-591-2863-2
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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