| Una serata tra amici, alla scoperta di un amico. Si può riassumere così l’evento organizzato venerdì 30 ottobre presso la Biblioteca di Bussero dal Gruppo Teatro Bussero, in collaborazione con la Commissione Biblioteca, per presentare al pubblico il libro di poesie di Fausto Beretta.
Poesie d’amore, versi dedicati alla natura, ricordi di vita, di avventure, di amici: la raccolta, intitolata “Per tutti, la più bella” ed edita da Aletti Editore, svela mille sfaccettature dell’animo del suo autore, a tutti i busseresi noto per il suo amore per il teatro e per il ruolo di regista che ricopre all’interno del Gruppo Teatro Bussero.
«Ho scelto “Per tutti, la più bella” come prima poesia e come titolo della raccolta in contrapposizione al brutto periodo che stiamo vivendo. Crisi, guerre, sofferenze: sembra che siano venuti meno il bello, il sorriso, il sogno. Ma io ci credo, credo nel volontariato e nella speranza che le cose cambino. Bisogna solo affidarsi a qualcuno per tornare a sognare e contagiarsi gli uni con gli altri ».
Per Fausto è stata quasi una sorpresa l’iniziativa di venerdì, ideata dagli attori della sua compagnia, per l’occasione lettori dei componimenti del loro regista.
Sollecitato da Simona Scuri, madrina della serata, Fausto si è raccontato ai presenti: «Scrivo versi dall’età di 16-17 anni. Ero passato dalle scuole diurne alle serali e tornando a casa in bicicletta sul Colombirolo, la notte mi ispirava». Cieli di stelle e notti di nebbie ricorrono infatti nelle sue prime rime. Ai primi componimenti, che lo stesso Fausto definisce giovanili, seguono le poesie legate al periodo della leva militare, animate da profonda rabbia e da principi sessantottini: «Avevo fatto domanda per fare l’obiettore di coscienza, ma mi era stata rifiutata. Così sono partito per il militare , ma mi ribellavo all’idea dei confini ed ero a favore dell’internazionalismo». I mesi della leva passano, ma la passione per i versi continua, anche se pochissimi amici fino a poco tempo fa ne erano a conoscenza. «Un po’ di anni fa ho iniziato a mandare le mie poesie a un sito internet – ha proseguito Fausto – Non sapevo neanche se le mie si potessero definire poesie, ma ricevevo commenti positivi da chi le leggeva. Soprattutto da Pietro Colonna Romano, a cui ho affidato la prefazione del libro quando ho ricevuto la proposta della casa editrice».
Tutte le brevi recensioni raccolte nelle prime pagine del volume sono scritte dai suoi più cari lettori di quel sito, persone che tuttavia Fausto non ha mai incontrato.
«Credo che accettare di essere chiamato poeta si stia rivelando difficile quanto è stato accettare di essere regista», ha umilmente affermato.
Il pubblico ha ringraziato il regista per essersi svelato così intimamente e per la pubblicazione di un libro che riempie il paese d’orgoglio. La lettura delle poesie, accompagnata da intermezzi musicali e intervallata a momenti di intervista, si è conclusa con un piccolo rinfresco.
(Articolo di Greta Beretta per Radar)
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