| Premiato il libro "Madri Mantidi" (Aletti Editore) di Lorenzo Gobello al Premio “Santa Margherita Ligure - Franco Delpino” dove ha ottenuto una menzione d’onore per la sezione Narrativa Edita.
Genova-Sampierdarena, 1963
Una sera, arrivando a casa, sento papà che dice alla mamma che hanno destituito il parroco, perché l’hanno accusato di aver molestato un ragazzino. Il parroco è stato compagno di banco di papà, quando andavano a scuola dai preti, in seminario, e sono molto legati da tutta una vita di amicizia e reciproco rispetto.
Papà non se la sente di abbandonarlo in questo frangente, come stanno facendo tutti a Sampierdarena, ed al di là del bene o del male che possa aver commesso il suo amico, incurante di ciò che “potrebbe
dire la gente”, vuole invitarlo a casa per una cena, per fargli sentire la sua vicinanza e per dargli la possibilità di spiegarsi, evitando di andarlo a trovare di nascosto per vergogna di chi può vedere, e
così facendo, farlo sentire a priori e comunque una persona indegna.
La malattia del “quel che potrebbe dire la gente”, è il cancro di questa società che si sta arrampicando per riguadagnarsi un “posto al sole”. In nome di questa fetida malattia si compiono i misfatti più efferati, camuffandoli come necessari per mantenere il “decoro”. Il “decoro” è il termine forgiato ad hoc dai vermi nati dalle carcasse abbandonate di chi pochi anni prima, durante l’ultimo conflitto
mondiale, ha dato la vita per il proprio paese, completamente nell’anonimato, così come chi agisce per convinzione morale.
(Incipit del libro “Madri Mantidi”, Aletti Editore, di Lorenzo Gobello)
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