| Corremmo all’infinito, a perdicuore, dietro il sole e la notte;
ci tuffammo dentro il profondo vino solitario d’amore;
toccammo terra, ed era grigia e densa,
e soffice di cenere il mattino.
Sì, il giuramento fu vano – illusione, forse,
di quel profondo aereo vino.
Ma pensa, figlio, ma credimi, figlia:
se non avessimo giurato azzurro
allora, non fareste oggi,
danzando dietro il sole e la notte,
quello stesso cammino.
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