| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Vendetta armena”?
Guido Airoldi - Una delle sollecitazioni a scrivere il libro è derivata dalla lettura di un vecchio romanzo, “I quaranta giorni del Mussa Dagh”. Ho pensato di ricordare il genocidio armeno, così potentemente descritto nel romanzo di Franz Werfel, inserendo, come leit motiv della vicenda, un complotto ordito da armeni e greci, eredi delle vittime dei turchi ai tempi della prima guerra mondiale, per prendersi la loro vendetta sui turchi stessi organizzando e mettendo in atto una azione clamorosa.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Guido Airoldi - La condanna di ogni violenza nel rapporto fra popoli e etnie diversi e fra uomo e uomo e l’istinto di sopravvivenza che consente al protagonista del romanzo di superare ogni difficoltà.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Guido Airoldi - A parte il riferimento alla realtà storica del genocidio del popolo armeno, la vicenda e i personaggi sono di pura fantasia. Gli unici aspetti reali della storia sono alcune descrizioni di luoghi in cui sono stato personalmente sia in Italia sia in Turchia.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Guido Airoldi - Soprattutto la vicenda del genocidio degli armeni, per citare e descrivere episodi del quale mi sono ampiamente documentato.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Vendetta armena”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Guido Airoldi - La descrizione della libreria in cui è ambientato un momento importante della vicenda e l’incontro dei protagonisti a Efeso sono episodi a cui ripenso con piacere.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Guido Airoldi - Non ho particolari fonti di ispirazione o modelli letterari. Sicuramente nello scrivere sono influenzato da alcuni dei miei scrittori preferiti direi soprattutto Conrad e fra gli italiani, Gadda, Fenoglio e Pavese.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Guido Airoldi - Penso alla musica a cui mi ispiro per rendere armoniosa la frase e il cinema che mi detta il ritmo della narrazione.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Guido Airoldi - Non ho spiccate preferenze nei generi letterari, fatta eccezione per la fantascienza che non amo particolarmente.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Guido Airoldi - Finora non ho sperimentato il libro digitale.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Guido Airoldi - Come sempre, la scrittura mi impegna e mi diverte. Quindi la “composizione” del libro, ecco che ritorno a un termine musicale, contribuisce a mantenere sereno il mio rapporto con gli eventi quotidiani.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Vendetta armena” se non lo avesse scritto.
Guido Airoldi - Penso la curiosità per il titolo.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Guido Airoldi - Sto scrivendo un romanzo di formazione, in cui lo stesso protagonista dei miei due precedenti romanzi vive una straordinaria avventura andando alla ricerca delle proprie radici.
Titolo: Vendetta armena
Autore: Guido Airoldi
Prezzo di copertina: € 14,00
2015, 248 p.
Disponibile in eBook a € 4,99
Editore: Aletti
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