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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Maria Zanardini che presenta ai lettori il libro “Il vento di Friano” ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

Domanda: Partiamo proprio dal titolo, come mai “Il vento di Friano”?

Maria Zanardini: Il “vento” è il tipico elemento di aria, come l'aria è il componente dominante del segno astrologico dei Gemelli, a cui io appartengo. Da qui tutto ciò che ne deriva inerente le personalità dei segni d'aria che tendono a staccarsi dalla Terra per aspirare a qualcosa di più aereo o meglio spirituale.
“Friano” è invece un nome di un paese inventato, localizzato in Liguria, terra che io conosco e amo per la bellezza dei suoi paesaggi.

Domanda: Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?

Maria Zanardini: Le categorie tipicamente umane che muovono la coscienza e la vita degli uomini con le loro ansie, preoccupazioni, trepidazioni ed aspirazioni ed anche con i loro i pensieri, dubbi e sogni.
Laura e gli altri personaggi sono alla ricerca di una serenità e di una maturità che acquistano con l'introspezione e la presa di coscienza che la vita è una continua lotta per il recupero dell'identità dell'io e la scoperta della persona umana nel suo valore inalienabile ed universale.

Domanda: Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?

Maria Zanardini: Alcuni aspetti geografici appartengono al paesaggio tipicamente ligure che io adoro. Le tipologie dei miei personaggi fanno riferimento anche a temperamenti personali o a volte ad individui effettivamente conosciuti. Alcuni fatti o sensazioni sono stati anche vissuti personalmente, mentre la trama ha solo riferimenti autentici nei fatti delittuosi commessi negli anni novanta dal serial killer Bilancia.
A questo proposito, devo ricordare la mia paura ai tempi in cui prendevo il treno della riviera negli spostamenti locali e sentivo le notizie di tali omicidi.

Domanda: La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall'oblio del tempo con questo suo libro?

Maria Zanardini: Forse non è una pretesa la mia, piuttosto una speranza che nel libro appare solo in maniera velata. Ed è il richiamo alla voce della presa di coscienza di ognuno, al senso di responsabilità, al sentimento quasi metafisico fondamentale che mette l'uomo in crisi e tenta di sollevarlo dal peso e dalla fatica di ogni giorno.

Domanda: A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Il vento di Friano”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore, come li descriverebbe?

Maria Zanardini: Più che veri e propri episodi, che sono fattori contingenti anche se a volte segnano il nostro cammino di vita, mi piace ricordare tutte le sensazioni e tutti i momenti di riflessione, anzi oserei dire anche di meditazione, che spesso accompagnano e fanno da cornice ai personaggi e ai vari episodi piacevoli oppure controversi. Per esempio: nel capitolo 14, alla pagina 67: “… Lei comunque riusciva a superare i momenti di “ prigionia” della sua vita, a vincere il conformismo, lo spirito di gregge, la tendenza a seguire le mode del momento e l'assuefazione agli stereotipi...”. Nel capitolo 20, alla pagina 90: “... Anche lei in alcuni periodi della sua vita, amava la solitudine e adorava la meditazione, ma nonostante ciò, pur avendo sempre pensato di seguire qualche filosofia orientale, non capiva come mai non era ancora riuscita a trovare la serenità a cui aspirava.”

Domanda: Quali sono le sue fonti d'ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?

Maria Zanardini: Nella mia formazione scolastica e culturale per l'insegnamento nella scuola Primaria e anche in una ottica di formazione permanente, mi sono sempre appassionata alla lettura psicoanalitica di Freud e Jung, per soddisfare il desiderio di conoscere se stessi, il proprio inconscio e comportamento.
Anche il filosofo Kierkegaard ha avuto il suo peso nel condividere l'angoscia umana ed il sentimento religioso nella disputa quotidiana del nostro vivere che spesso ci pone di fronte a delle scelte e al dubbio di farne o averne fatte di sbagliate.
Le letture di James Joyce, Oscar Wilde e Shakespeare hanno sempre accompagnato il mio cammino professionale, culturale e letterario nella produzione e rielaborazione delle mie opere.

Domanda: Ci sono altre discipline artistiche, o artisti che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?

Maria Zanardini: Più che vere e proprie discipline artistiche nutro interesse nello svolgere attività creative e hobbistiche, quali il decoupage e la creazione su legno di icone con metodo misto (sfondo e rifiniture a mano). Tali attività mi rilassano, alimentano la mia creatività e mi aiutano anche nel districarmi in qualche modo nelle “fatiche” dello scrivere.

Domanda: Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterali predilige?

Maria Zanardini: Amo molto la poesia libera, o composta rispettando una certa metrica e a tale proposito ho scritto due libri: “ Tempo di poesia” e “ Mal d'amore”.
Ho scritto anche un racconto-lettera con riferimento storico alla figura di mio zio Fausto e dedicato a tutti quegli uomini coraggiosi che hanno sacrificato se stessi per tenere fede ai propri ideali di libertà, ma che la storia, quella ufficiale, non menziona.
Anche il mio romanzo, edito nel 2010, “ Ovunque noi siamo” nasce dall'ispirazione di un viaggio umanitario realmente vissuto in Bosnia ai tempi della guerra.
Infine, a volte, mi sono anche cimentata a scrivere fiabe per bambini.

Domanda: Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?

Maria Zanardini: Senza dubbio, opto per il libro tradizionale cartaceo. Mi dà la sensazione di maggior partecipazione, in quanto mi trovo coinvolta in tutti i miei sensi: il profumo della carta, la morbidezza e il liscio del foglio, l'immediatezza di trovare un capitolo senza andare a “litigare” con il computer e la bella sensazione di avere sempre a portata di mano il libro in ogni momento tu lo desideri, “consumandolo” pagina dopo pagina ed esplorandolo magari con sottolineature di matita.

Domanda: Per terminare, qual è il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?

Maria Zanardini: Direi che è un rapporto molto vario. A volte mi servo di penna e carta, quando mi sembra di avere qualche bella idea, altre volte scrivo sulla tastiera. Penso che il problema dello strumento comunque non sia essenziale, basta avere ispirazione.
In alcuni momenti parto dai personaggi, in altri ho uno schema in mente del canovaccio da trattare.
Se sono ispirata, comunque, il lavoro prosegue senza inghippi, altrimenti ci si ferma un po' a riflettere prima di ripartire a scrivere.


Domanda: Un motivo per cui lei comprerebbe “Il vento di Friano” se non lo avesse scritto.

Maria Zanardini: Il primo è senza dubbio per il fatto che non ci sono volgarità ed attrattive di carattere sessuale, elementi questi spesso diffusi per spingere il pubblico all'acquisto e sfondare sul mercato.
In secondo luogo, noto la freschezza e l'autenticità sia dei personaggi sia dei luoghi che portano a una certa partecipazione nella lettura.
Infine, il riferimento di cronaca del serial killer, Bilancia, è senza dubbio accattivante, anche per il fatto che fino ad ora, mi pare, nessuno ne abbia ancora trattato in letteratura.
Per concludere, oserei anche vedere in questo libro la possibilità di una trasposizione in un lavoro televisivo in futuro, perché no?

Domanda: Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Maria Zanardini: Certamente, ho ancora un lavoro che avevo scritto anni fa, quando mi trovavo a Cambridge per un corso di formazione in lingua inglese, avendo vinto una borsa di studio.
Avevo scritto già tutto il libro, ma purtroppo per un guasto al computer il lavoro è andato perso.
Così mi ritrovo ora a doverlo di nuovo riscrivere, scartabellando tra le pagine del manoscritto.
Ho anche delle poesie e una fiaba iniziata e mai conclusa che attende “paziente” di essere ultimata, per la mia gioia e spero anche per quella dei bambini.

*****

Dalla quarta di copertina del libro:

È la storia di una donna, Laura, che fa la spola tra una grande città e un paesino di fantasia della Riviera alla ricerca della serenità. Separata con due figli, cerca l'appoggio dei genitori e va a vivere con loro al mare. La vita non è facile anche qui, dove avvengono fatti delittuosi simili a quelli compiuti da Bilancia. In uno sfondo con l'ombra di un serial killer, amareggiata e delusa dagli uomini, giunge persino a sospettare Omar di simili delitti. Nel viaggio di ritorno alla grande città, Laura viene coinvolta in un terribile incidente che segnerà in modo indelebile la sua vita. Tale dura esperienza, tuttavia le farà scoprire una nuova maturità e l'essenza vera della vita.


Prezzo: € 13,00
Editore: Aletti
ISBN: 9788859125853
Collana: Gli emersi narrativa
Anno Edizione: 2015

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