| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Tra terra e cielo”?
Roberto Metz - La risposta la si può trovare già nella quarta di copertina, con la spiegazione del nonno al nipotino sulla funzione di quegli strani pali del rugby, più simili ad un antico simulacro che non ad una semplice attrezzatura sportiva. Sono innalzati a testimonial per generazioni di praticanti, esaltandone la funzione primaria, che sta' in questo collegamento, o metafora che sia, ma che influisce così tanto sui comportamenti di tutti quelli che si cimentano nel rugby. È evidente che non possono essere solo dei semplici pali
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Roberto Metz - Più che di argomenti, si tratta di legami affettivi, ricordi di persone che sono state importanti, direi fondamentali, nella mia formazione.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Roberto Metz - Molto e niente contemporaneamente, perché, pur riportando un collage di ricordi di persone care, sono volutamente incastonati nel racconto di fantasia, atto ad esaltare un modo di essere e di comportarsi.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Roberto Metz - Sicuramente ogni mio libro è pieno, anche se in contesti fantasiosi, di testimonianze e ricordi, nella speranza che, per i pochi o molti che leggeranno,c erte persone o certi fatti non finiranno nell'oblio.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Tra terra e cielo”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Roberto Metz - Certamente se devo isolare un episodio particolarmente significativo, lo identificherei nel ricordo di Giorgio, l'ultimo personaggio che ho incontrato nel mio fantasioso viaggio, per l'importanza formativa che ha avuto in tutti quelli che lo hanno conosciuto. Se una persona incarnava tutti i pregi e le prerogative del rugby,questo era lui
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Roberto Metz - Per questo libro, sicuramente aver avuto la possibilità di fare un'esperienza meravigliosa, durata quasi quarant'anni, nella pratica e frequentazione del mondo della pallavolo; tra gli autori, amo quelli che più mi immedesimano nelle storie che raccontano, con chiarezza, senza svolazzi o frasi ad effetto, uno su tutti, Rumiz.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Roberto Metz - La mia prima attività artistica è la pittura che pratico dall'inizio degli anni 60, sono un impressionista figurativo, un quadro richiede una costruzione dettagliata e precisa, e come amo riportare sulla tela le mie impressioni su luoghi - persone e cose-, così cerco di costruire un racconto. La fine dell'opera è quando c'è la soddisfazione del lavoro finito.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Roberto Metz - Generalmente prediligo la narrativa, ma non disdegno neanche trattati storici di epoche e situazioni che mi coinvolgono.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Roberto Metz - Certamente il libro cartaceo ha il suo fascino, e perlomeno lascia una testimonianza tangibile, naturalmente le evoluzioni di mercato vanno seguite per capire fino a dove possono arrivare
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Roberto Metz - Il mio rapporto con la scrittura è stato coinvolgente, come succede tutte le volte che porto a termine un'opera,e mi fermo solo quando il risultato mi appaga.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Roberto Metz - Per la verità è più che un progetto, è un'opera finita, in attesa solo di essere pubblicata. L'ambientazione è negli anni 50 e il racconto è legato alla situazione sociale dell'epoca, molto particolare sopratutto nelle nostre terre (Trieste )dove abbiamo pagato due volte lo scotto della sconfitta.
pp.84, Euro 12 in cartaceo
ISBN: 88-591-2510-3 EAN: 9788859125105
Disponibile anche in eBook
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