| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Questa è la notte”?
Brogi - “Questa è la notte” è un’espressione che fa riferimento alla Pasqua, come azione di Dio che fa passare il mondo dalle tenebre alla luce. Essa ricorre più volte nel testo dell’ “Exultet” della Veglia Pasquale, cantato in italiano o nell’originale latino durante la cosiddetta “Liturgia della Luce”, dopo l’intronizzazione del Cero pasquale, simbolo di Cristo Risorto. La tradizione biblica riletta dal Talmud ebraico estende a quattro le notti pasquali: la notte della creazione del mondo, la notte dell’alleanza tra Dio ed Abramo, la notte della liberazione di Israele dalla schiavitù dell’Egitto, e la notte finale in cui il Messia guiderà il mondo alla salvezza definitiva. Ogni celebrazione pasquale è considerata attualizzazione di quegli eventi. Il titolo dunque suggerisce di leggere l’oggi come la notte di una pasqua possibile.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Brogi - La consapevolezza magnifica e drammatica a un tempo, della vita dell’uomo come un itinerario in mezzo al deserto, un’uscita da nidi e tane sicure verso nuove ignote e rischiose possibilità, tra il desiderio di conquistare la liberazione e il terrore di vivere secondo provvisori orientamenti. Mari da attraversare, verso rive sconosciute, davanti a decisioni da prendere tra fascino e vertigine, con il nemico alle costole, e solo una Parola alla quale affidarsi.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Brogi - Anzitutto la realtà della mia lotta interiore, sempre protesa verso scelte di libertà tra attrazione e paura. Poi la contemporaneità, tempo di liquefazioni e fondamentalismi, di allentamento dei legami e appartenenze radicali, di dogmatismi e relatività, di dittatura della soggettività e fascino dell’annullarsi in una setta, di poche relazioni per cui valga vivere e cupe bandiere per cui andare a morire. Le pagine bibliche dell’Esodo prestano il grido angosciato ai popoli che nelle varie epoche della storia, non ultima quella del secolo breve hanno «provato a disegnare un mondo aperto/ (…) provato a immaginare un mondo/dove regnasse la giustizia,» e hanno veduto che «il sogno è evaporato verso il cielo chiuso/ed è diventato materia/così pesante/che ricadendo ci ha schiacciati/e soffocati»; a popoli che anche in questo nostro secolo sono tentati di maledire la «sete/di paradisi possibili».
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Brogi - Dare una lettura della vicenda umana tra schiavitù e libertà, che sia provocazione a non accontentarsi mai di facili sicurezze che alla fine riducono il respiro dell’umano, e accettare invece la sfida di un cammino impervio e aperto alle domande più vere, quelle che sanno attendere le risposte senza condannare all’angoscia o all’idolatria, e piuttosto sanno farsi accompagnare da una fede che si mette in gioco in una relazione vivente e dinamica, dove libertà e legame, fiducia e autonomia si integrano.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Questa è la notte”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Brogi - Si tratta soprattutto di episodi di consapevolezza interiore, attraverso l’incontro con le mie contraddizioni, e l’incontro con l’Esodo biblico come libro vivo che parla all’oggi di ogni uomo e di ogni vicenda storica.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Brogi - Tanti autori della nostra storia letteraria, da Dante a Montale, da Leopardi a Manzoni. Per questa opera in particolare alcune cose a tema religioso di Alda Merini, insieme al libro biblico dei Salmi. Infine alcune altre voci soprattutto femminili del panorama moderno e contemporaneo, come Guidacci, Spaziani, Szymborska.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Brogi - Le suggestioni contemplative dell’iconografia sacra orientale, come le tensioni drammatiche di un Rosso fiorentino o di un Caravaggio. Ma anche testi e atmosfere musicali di autori come Ivano Fossati.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Brogi - Il romanzo e i racconti, ma anche il fumetto, come ad esempio i Graphic Novel di autori come Frank Miller e Alan Moore e opere come Maus e Persepolis.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Brogi - Il rapporto con il libro di carta rimane per me insostituibile, con gli odori della stampa, le piegature come segnalibro, il lapis per sottolineare e chiosare.
Resta il fatto che il digitale è comodo e versatile.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Brogi - I versi del libro sono saliti alla penna come una necessità della mente e delle viscere, come un grido dell’anima. Come se dentro di me si agitassero un Mosè che vuole condurmi nel deserto, un popolo impaurito e desideroso di certezze, un Aronne disposto a soluzioni consolatorie e rassicuranti, e anche la voce di un Dio che propone un cammino di Luce che si apre a condizione di guardare in faccia la tenebra.
La levigatura letteraria e l’architettura simmetrica sono frutto di una lavorazione del materiale come di un magma incandescente in fase di raffreddamento, un modo di mettere ordine cercando di rispettare la veemenza dell’ispirazione originaria.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Questa è la notte” se non lo avesse scritto.
Brogi - Per accogliere la sfida di lasciarsi portare attraverso Mosè e il popolo di Israele in fuga dall’Egitto, davanti a sé stessi e alle proprie contraddizioni quando si è sulla riva di scelte che possono renderci più liberi o più schiavi. Non dando affatto per scontato che preferiamo davvero essere liberi. Per provocarci a ricercare il coraggio della libertà. E anche per leggere in questa luce il tempo che stiamo attraversando.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Brogi - Ho una raccolta poetica che sta prendendo forma, dal titolo provvisorio “La rivoluzione dei felici”, e una raccolta di preghiere in forma poetica, in attesa solo del tempo opportuno per diventare libro.
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Collana Gli Emersi - Poesia
pp.60 €12.00
ISBN 978-88-591-2328-6
Il libro è disponibile anche in versione e-book http://www.alettieditore.it/emersi/2015/brogi.html#sthash.rddmP3wL.dpuf
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