| 25 Luglio 2015, ore 18, Casale "Bannata", ad Aidone (Enna) – Presentazione del libro “Ambra del Simeto” (canto d’amore e di malavita) di Antonio Moretta, edito dalla Aletti Editore.
Con il Patrocinio dei comuni di Catania, Siracusa, Aidone, Piazza Armerina ed Enna.
Alla cerimonia di premiazione, assieme all'autore e a donna Nietta Bruno, ci saranno anche l'editore e poeta Giuseppe Aletti, il giornalista e critico letterario Andrea Menaglia, il professore Fabrizio Siracusano, l'attore Giacinto Ferro; personaggi della politica e del tessuto culturale e sociale siciliano e nazionale.
Alle ore 20 sarà servito un “Rinfresco-Cocktail” nei caratteristici locali del casale “Bannata”.
Per informazioni: info@agriturismobannata.it
SS. Nr 117Bis al Km 41
Dalla quarta di copertina del libro: Ancora una nuova fatica dello scrittore Antonio Moretta. Siamo al quinto romanzo pubblicato di questo eclettico autore titolato: “Ambra del Simeto” (canto d'amore e di malavita). L'autore dopo aver raccontato nel passato di personaggi, luoghi, circostanze ed argomenti disparati, questa volta si è applicato su un soggetto di grande attualità. Ha voluto descrivere, ai tempi d'oggi, una grande storia di una altrettanto grande famiglia romana del seicento radicatasi in Sicilia creando un ceppo importante e potente che ha avuto nel suo albero genealogico: Papi, artisti, e banchieri di fama. Il ramo siciliano è molto ricco ed impersonato da una figura di prestigio: don Calogero Spada uomo molto legato al tessuto connettivo della Sicilia centrale ed orientale, la cui qualifica di avvocato penalista gli permette di penetrare i gangli sensibili della società sicula toccando tutti i sentimenti e le debolezze dell'uomo post fascista. Calogero difende i clienti che sono incorsi in reati penali che hanno minato il buon vivere della società civile, ma che meritano le pene riabilitative. Difende anche degli innocenti da pretestuose accuse infondate della “mala Giustizia” i cui provvedimenti errati compromettono per sempre l'animo ed induriscono il cuore degli uomini liberi. Da grande tenutario terriero, quale don Calogero è, diviene imprenditore ed agricoltore di livello, inglobando nella sua attività interessi leciti ed illeciti, sfiorando le organizzazioni criminali urtando interessi, poteri e bisogni (mafia e politica). A queste spinte devianti, si deve cedere? Si deve invece opporre resistenza? Le sue azioni possono avere riflessi sulla sua famiglia e sulla sua storia? Questo lo scopriremo leggendo l'appassionante romanzo, che nasce nel periodo post-fascista ed abbraccia un periodo che porta ai giorni nostri, analizzando: le spossatezze, gli amori, i sentimenti ed i valori dell'uomo con le sue influenzabilità, debolezze ma anche le sue virtù e passionalità. Assistiamo in questo romanzo ad una rocambolesca storia intrecciata da una sessantina di personaggi che condizionano la vita di parte del popolo siciliano che ha l'unico torto di lasciar fare ai potenti di turno. Il teatro dell'azione in cui vive il romanzo è su scala nazionale ed internazionale com'è la mafia, la delinquenza ed il malaffare. Piante queste che devono essere estirpate da uno Stato che deve porsi con la malavita in ferreo contrasto per dare al grande popolo siciliano ciò che si merita: l'affrancamento dal cancro della mafia, delinquenza e dalla soverchieria per ottenere la libertà di vivere come il cittadino desidera in una regione, la Sicilia, tra le più belle del Mondo, come bella è la Giustizia, quella “vera”, quella con la “G” maiuscola.
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