| Maresa Madau Diaz, fin da giovane, ha acquisito una solida formazione artistica che poi ha continuato a manifestare in maniera molto pregevole nel corso del tempo, sia nell’arte del disegno che in quella della pittura.
Maresa Madau Diaz, riesce a trasferire in queste due raccolte l’esperienza, la saggezza e le emozioni acquisite in campo artistico anche nel mondo della poesia e lo sa fare a bassa voce, mai perdendo il controllo dei propri sentimenti, restando nello stesso tempo sempre attenta a quanto le sta accadendo intorno.
“Ispirata Camena” è una raccolta che già dal titolo sa far presagire il tema dell’acqua e del suo fluire, che è ora tranquillo quasi assorto: “L’acqua lambisce lieve le mie dita….” (Avita Terra), altre volte invece è “L’onda ad infrangersi nella roccia o il rumori dei marosi lambire la costa” (Visone) e così, tra tanto trambusto, non si può restare insensibile facendo finta di non vedere che: “Scia leggero sul bonario mare, un barcone zeppo di sogni…” (Traguardo Sognato).
Ma l’acqua è vita e come la vita nel suo scorrere incontra mille ostacoli ma anche tante amenità, allora forte diventa il desiderio d’amore, tanto forte da: “…risalire quei ruscelli, insinuarsi in quelle valli per carpire tutti i segreti dei tuoi pensieri…” (Segreti Pensieri) ed è proprio il prorompente sentimento d’amore che fa salire l’invocazione: “…Amore perdonami se non so camminarti a fianco….”( È Grande Amore).
Ma l’acqua è diretta al mare e non trova il tempo per fermarsi, allora: “…civetto con il tempo perché non scorra troppo in fretta…” (Non si Ferma il Tempo) andando a cercare: “…pezzetti di vita smarriti lungo il camminare del giorno.” (Nottambulo).
È proprio in questo cercare, in questo girovagare tra i sentieri dell’esistenza, che man mano affiorano i germogli della nostalgia, della riflessione, talvolta del rammarico e anche dell’amarezza.
E seppure la nostalgia non è cercata, pur tuttavia la s’incontra per strada e: “…con occhi di bambina riscopro l’eterna magia…” (In Treno) e poi: “Folate di vento rapiscono i miei ricordi….” (Impotenti Folate), sbirciate: ”…dal pertugio della memoria…” (Sogni incaparbiti) spesso si affacciano: “…volti perduti e rimpianti. Momenti per sempre negati ad un vivere troppo breve di
chi avrei voluto maestro narrante di radici per sempre svellate e mai conosciute…”(Eco scortese).
Spesso infatti le poesie parlano e riflettono in terza persona e non certo per riserbo, ma per meglio riflettere, generalizzando su argomenti e sensazioni di valenza universale.
“Ispirata Camena”, una raccolta davvero ispirata che rende la poesia di Maresa Madau Diaz talmente avvolgente, talmente penetrante e talmente persuasiva che lascia appena il tempo per una riflessione e subito suscita il desiderio per un’altra lettura; è un continuo correre tra le emozioni, tra le sensazioni, unico e vero scopo della poesia.
Una poesia delicata, una poesia vestita a festa, impreziosita da parole eleganti, ricercate, sempre adeguate alla circostanza, mai in sovrannumero e capaci di catturare costantemente l’attenzione del lettore, trasformando il desiderio per la riflessione e l’amore per la vita.
Recensione a cura di Eliseo Pisinicca
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