| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Il senso delle ore e dei giorni”?
Mirella Trani - “Il senso delle ore e dei giorni” è un verso de “Il tempo”, una delle poesie della raccolta. Sono sempre stata attratta dai giochi di parole, intesi come ambiguità intrinseca in alcuni vocaboli. “Senso” è uno di questi. “Il senso delle ore e dei giorni” sta per sensazione, percezione del tempo che passa. Ma sta anche per significato che diamo a questo scorrere, a questo inesorabile girare di lancette.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Mirella Trani - In senso delle ore e dei giorni è una raccolta di poesie d’amore, e “poesia” è sinonimo di “emozione”.
Amo la poesia che lascia liberi di leggervi le emozioni che si sentono più vicine a se stessi, al proprio trascorso, al proprio modo di sentire.
Spero di essere riuscita in questo intento nello scrivere questi versi.
Mi piace quindi pensare che ognuno dei miei lettori possa rispondere in autonomia alla sua domanda, definendo in modo del tutto personale e personalizzato quale sia l’argomento più significativo all’interno de I"l senso delle ore e dei giorni". E se si mettessero in fila tutte le loro risposte, per quanto variegate, sono certa che sarebbero tutte ugualmente azzeccate.
Vi sono poi oggettivamente delle immagini ricorrenti nelle poesie di questa raccolta, simboli che mi affascinano da sempre: gli orologi e le falene.
Gli orologi, a volte invisibili, di cui si intuisce la presenza solo attraverso il ticchettio delle lancette, a rappresentare il tempo che spesso vorremmo fermare, e che quasi mai riusciamo ad interpretare.
E le falene, questi insetti notturni, tutto sommato bruttini se paragonati alle inflazionatissime cugine farfalle, irrimediabilmente ed irresistibilmente attratti da quella stessa luce che, se raggiunta, ne decreterà la fine. Mi piace immaginarle, proprio per questo, come coraggiose simbolo dell’innamoramento, quella sensazione senza controllo che spesso ci spinge verso situazioni che, razionalmente, sappiamo già che ci faranno soffrire, ma la cui bellezza ed intensità rende assolutamente vano qualsiasi tentativo di resistenza.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Mirella Trani - Completamente. Per me non può esistere poesia che non nasca dal vissuto reale. Ad essere precisi, più che dire che scrivo poesie, sarebbe corretto dire che le mie poesie si scrivono da sole. Decidono loro quando nascere, sono come delle piccole epifanie che prendono forma improvvisamente, sulla base di quello che sto vivendo e provando in quel particolare momento, in quella particolare situazione emotiva. E difficilmente torno su una poesia, se non per ritocchi davvero infinitesimali: nascono sin dalla prima stesura nella forma che erano destinate ad avere.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Mirella Trani - Come dicevo, le mie poesie non sono studiate a tavolino. I versi che compongono "Il senso delle ore e dei giorni" sono la trasposizione su carta delle emozioni che ho provato negli ultimi trent’anni della mia vita. Mi hanno aiutata a comprendere meglio quello che provavo, a superare i momenti bui ed a celebrare quelli belli.
Questo libro vuole essere un omaggio alle emozioni. Non tanto a quelle che sono state alla base del mio scrivere, quanto quelle che i miei versi spero sapranno stimolare o ricordare in chi mi legge.
Ecco, forse è questo che mi piace pensare di aver salvato dall’oblio del tempo: la possibilità di far scaturire emozioni nei lettori, ciascuno secondo la propria personale sensibilità.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Il senso delle ore e dei giorni”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Mirella Trani - Le poesie che fanno parte de "Il senso delle ore e dei giorni" sono state scritte in più momenti della mia vita, a fronte di situazioni e sensazioni molto differenti tra loro, e gli episodi legati ad esse sono tantissimi.
Se devo identificare un elemento particolarmente positivo di questa esperienza, direi che è stato il riuscire a superare la naturale inibizione all’idea di mettere a nudo la mia anima ed i miei sentimenti di fronte ad un pubblico senza volto.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Mirella Trani - Adoro i poeti ermetici. Sono l’apoteosi della poesia aperta all’interpretazione, i loro versi sono braccia aperte ad accogliere il lettore.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Mirella Trani - È difficile rispondere a questa domanda… le mie poesie sono estremamente istintive, non saprei dire se subiscono una qualche forma di influenza dalle altre due forme d’arte che amo, il disegno e la danza. Sinceramente non ci avevo mai riflettuto in questi termini… ma ora che mi ci fa pensare, quasi tutte le mie poesie sono brevi, d’impatto, a tratti quasi solo abbozzate, ed in questo assomigliano ai miei disegni, tutti a carboncino o ad acquerello. Credo dipenda dal fatto che tendo ad annoiarmi in fretta: devo vedere velocemente un risultato, un quadro d’insieme, anche se non perfetto, non delineato.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Mirella Trani - Sin da piccola sono stata una lettrice famelica, durante l’adolescenza divoravo anche due, tre romanzi in un giorno. Ho sempre letto un po’ di tutto, cambiando spesso il genere: ho spaziato dall’horror alla fantascienza, dai romanzi di avventura al fantasy, ai romanzi storici… Si potrebbe quasi dire che i differenti generi abbiano scandito gli stadi della mia vita, come le fasi stilistiche di certi pittori.
Ormai da molti anni sono nella fase thriller psicologico… non so se questo sia da considerarsi preoccupante! Quelle storie piene di serial killer problematici braccati da eroi ancora più problematici, per intenderci. Meglio se scaturite dalla penna di Autori italiani.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Mirella Trani - Quello cartaceo, senza alcun dubbio. Leggere deve essere profumo di carta, fruscio di pagine, peso tra le mani, segnalibro che non si trova mai. Altrimenti la magia non è completa.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Mirella Trani - Ho scritto le poesie di questa raccolta nell’arco di più di 25 anni. Un paio risalgono addirittura ai tempi dei primissimi anni delle superiori.
Eppure mi è parso molto più lungo il periodo durante il quale ho riletto tutte le poesie che avevo scritto, per poi selezionarle, scartarle, riprenderle, rileggerle, metterle in una sequenza logica, che un attimo dopo non mi pareva logica per nulla, rimescolarle, e poi ricominciare da capo.
In realtà tutto questo è durato solo poche sere e qualche notte… durante le quali mi sono trasformata nella più intransigente critica di me stessa. In quel periodo tentare di scrivere qualcosa di nuovo era semplicemente impossibile. Più che parlare di blocco dello scrittore, direi piuttosto che mi sentivo dentro ad uno di quei film della Disney in cui gli oggetti prendono vita: sembrava che i versi che ancora non avevo scritto fossero irritati con me per come criticavo quelli che avevo già scritto, e che per punirmi non volessero uscire dalla penna.
Ma poi abbiamo fatto pace. Quando la Aletti Editore mi ha proposto la pubblicazione, hanno ricominciato ad uscire dalla penna. Da soli. Come avevano fatto gli altri prima di loro!
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Il senso delle ore e dei giorni” se non lo avesse scritto.
Mirella Trani - Perché è una sequenza di emozioni dalla prima all’ultima pagina. E quando si arriva all’ultima pagina, si può ricominciare a leggerlo e scoprire ogni volta una sfumatura che prima non si era notata.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Mirella Trani - Beh, sicuramente continuerò a scrivere poesie, senza tentare forzature: se poi ne uscirà un nuovo progetto editoriale, ben venga… magari senza attendere altri 25 anni!
Nel frattempo, sto iniziando a delineare un po’ più concretamente l’idea di scrivere un romanzo.
"Il senso delle ore e dei giorni” (Aletti Editore) di Mirella Trani
Collana "Gli Emersi" - Poesia
pp.72 €12.00
ISBN 978-88-591-2202-9
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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