| Mentre scorrevo le pagine del libro, la prima piacevole impressione è stata quella di essere entrata in punta di piedi in un caldo ed intimo interno familiare e di essere stata accolta in una cerchia di affetti. Mi è sembrato di rivivere le atmosfere crepuscolari della Signorina Felicita, del Salotto di nonna Speranza dove le atmosfere e i sentimenti sono rappresentati in modo colloquiale ed intimo. Ed allora la metafora della quercia dalle radici penetranti nella roccia come dita deformi della mano dell'uomo che ha piantato la sua essenza mi ha rivelato la forza interiore dell'autore. Una pianta cresciuta armoniosamente, concimata da una rete di affetti, pervasa da colori, suoni, immagini evocative. Non nascondo che mi ha fatto molto piacere inserirmi in questo contesto che mi ha portato a ricordare e a confrontare i miei ricordi d'infanzia. Ma non è solo di questo tratto della sua vita che l'autore ha voluto farci partecipi. Si può dire che l'intero suo vissuto si snoda attraverso le pagine di questo delizioso libro di poesie. E l'immagine dell'autore e della sua personalità risulta espressa in toto. Piena di significato è anche l'immagine della cerniera, a pensarci bene forse la funzione principale, per chi conosce l'autore, è stata quella di ingranaggio finalizzato a far coincidere lo stipite e la porta, aprendosi e chiudendosi secondo le necessità. Altro tratto caratteristico è quello del grillo sparlante "quando bocca tace, abbraccio con amore i miei vicini". L'autenticità nel vivere intensamente ogni evento della sua vita, la rete di affetti, i personaggi che la contornano, creano in chi legge una partecipazione e una conferma di ciò che si è sempre intuito: una ricchezza emotiva intensa ed una consapevolezza profonda del significato della vita.
Edvige Tabacchi
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