| Con la collaborazione della Associazione dei Veneti a Roma (viale Ulisse Aldrovandi, 16, tel 06.36006336) e dell’organizzazione del rinomato e sontuoso “Palazzo Colonna”
Presentazione del romanzo “Ambra del Simeto” (Aletti Editore)
di Antonio Moretta,
Venerdì 20 Febbraio 2015
ore 18,30
presso la sala al I piano, sotto la grande galleria in stile Rococò Romano dei primi del settecento di Nicola Michetti a “Palazzo Colonna” (nei pressi di Piazza Venezia), in piazza SS. Apostoli nr. 67
Alla presentazione parteciperanno, oltre all’autore, il critico e giornalista dottor Andrea Menaglia (che curerà la moderazione dell’incontro), l’avvocato Gianfranco Tobia, il giornalista-scrittore Paolo Scandaletti, il vicepresidente del “Cenacolo dei Siciliani” avv. Giuseppe Ibrido, la presidente dell’Associazione dei Veneti, oltre ad illustri personaggi del mondo culturale e delle Associazioni.
Verrà data lettura di qualche saliente pagina del romanzo e verranno proiettate alcune diapositive sul tema del romanzo.
Alle ore 19 e 30 circa seguirà un eventuale dibattito sui temi affrontati dal romanzo ed un Rinfresco-Cocktail nelle sontuose sale del “Palazzo Colonna” (dalle 18,00 in poi sarà aperto il varco ZTL con parcheggi-blu).
N.B. L’invito è aperto a tutti. Per informazioni e per una migliore organizzazione è gradito ricevere adesione telefonica presso la segreteria dell’Associazione dei Veneti a Roma ai numeri: 338.1448085 - 348.9336348.
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Ancora una nuova fatica dello scrittore Antonio Moretta. Siamo al quinto romanzo pubblicato, di questo eclettico autore, titolato: “Ambra del Simeto” (canto d’amore e di malavita).
L’autore dopo aver raccontato nel passato di personaggi, luoghi, circostanze ed argomenti disparati, questa volta si è applicato su un soggetto di grande attualità. Ha voluto descrivere, ai tempi d’oggi, una grande storia di una altrettanto grande famiglia romana del seicento radicatasi in Sicilia creando un ceppo importante e potente che ha avuto nel suo albero genealogico Papi, artisti, e banchieri di fama. Il ramo siciliano è molto ricco ed impersonato da una figura di prestigio: don Calogero Spada, uomo molto legato al tessuto connettivo della Sicilia centrale ed orientale, la cui qualifica di avvocato gli permette di penetrare i gangli sensibili della società sicula toccando tutti i sentimenti e le debolezze dell’uomo post fascista. Calogero difende i clienti che sono incorsi in reati penali che hanno minato il buon vivere della società civile, ma che meritano le pene riabilitative. Difende anche degli innocenti da pretestuose accuse infondate della “mala Giustizia” i cui provvedimenti errati compromettono per sempre l’animo ed induriscono il cuore degli uomini liberi. Da grande tenutario terriero, quale don Calogero è, diviene imprenditore ed agricoltore di livello, inglobando nella sua attività interessi leciti ed illeciti, sfiorando le organizzazioni criminali urtando interessi, poteri e bisogni (mafia e politica). A queste spinte devianti, si deve cedere? Si deve invece opporre resistenza? Le sue azioni possono avere riflessi sulla sua famiglia e sulla sua storia? Questo lo scopriremo leggendo l’appassionante romanzo, che nasce nel periodo post-fascista ed abbraccia un periodo che porta ai giorni nostri, analizzando: le spossatezze, gli amori, i sentimenti ed i valori dell’uomo con le sue influenzabilità, debolezze ma anche le sue virtù e passionalità.
Assistiamo in questo romanzo ad una rocambolesca storia intrecciata da una sessantina di personaggi che condizionano la vita di parte del “popolo siciliano che ha l’unico torto di lasciar fare ai potenti di turno”. Il teatro dell’azione in cui vive il romanzo è su scala nazionale ed internazionale com’è la mafia, la delinquenza ed il malaffare. Piante queste che devono essere estirpate da uno Stato che deve porsi con la malavita in ferreo contrasto per dare al grande popolo siciliano ciò che si merita: l’affrancamento dal cancro della mafia, delinquenza e dalla soverchieria per ottenere la libertà di vivere come il cittadino desidera in una regione, la Sicilia, tra le più belle del Mondo, come bella è la Giustizia, quella “vera”, quella con la “G” maiuscola.
Antonio Moretta è un romano vissuto prima al Nord e poi al Sud d’Italia. Ha lavorato a Milano, Roma e in Sicilia. Ha un passato da “Manager” industriale che ha operato nelle grandi costruzioni in acciaio in giro per il mondo, dirigendo fino a 1500 dipendenti impegnati nel settore dell’ “Energia”. Di formazione culturale ingegneristica è un dottore in Scienze Economiche laureatosi negli USA (p.h.d.- h.c.). Ha nel suo DNA i cromosomi del testardo e metodico montanaro delle Dolomiti da dove proviene la stirpe paterna. È vissuto anche a Venezia nella sua adolescenza assorbendo la dolce morbidezza della laguna veneta ed ha passato parte della sua vita adulta al sud formandosi il carattere alle falde dell’Etna tra la gente forte e passionale della Sicilia che gli ha trasmesso il vigore e la tenacia della terra nera fatta di lapilli e lava. Tornando alle origini, oggi vive a Roma, dove scrive le sue storie intrise di avventura e di passione sullo sfondo di un rigore morale ed ottimistica visione della vita. Vive lo “Sport” come forma educativa del corpo e della mente, perché in lui, pedalando, nascono le trame degli intricati romanzi che poi ama scrivere.
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