| Il titolo della presente silloge ricalca chiaramente quello dato da Francis Ponge alla sua raccolta di prose poetiche “Il Partito preso delle Cose”, libro culto per tutti gli amanti di poesia. Dare veste al pensiero concettuale con lo strumento della parola implica in poesia assegnare al termine ‘strumento’ il valore aggiunto di ‘strumento musicale’.
Le parole in sé producono suoni, e l’arte della poesia consiste nell’organizzarli in modo da creare assonanze, eufonie, rimandi timbrici, talvolta anche rime soprattutto interne, echi sonori ulteriormente organizzati in sequenze ritmiche e prosodiche.
L’unità testuale che risulta dalla convergenza di suoni ritmi e cadenze diventa così un vero e proprio ‘spartito’. In quanto alle ‘cose’ che costituiscono l’argomento dei componimenti, esse provengono in maggior parte dal mondo della quotidianità e questo fa sì che l’abitudine le privi di particolari connotati significativi. L’attenzione, che considero il primo gradino di un processo poetico, ne svela spesso un’estensione simbolica e metaforica dando origine a quel pensare analogico fondamentale nel comporre poesia.
(Ada Donati, nell’introduzione al libro)
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Note biografiche dell’autrice:
Ada Donati vive prevalentemente a Roma dove ha insegnato Lingua e Letteratura Inglese.
Si occupa di traduzioni, editing e critica d’arte.
Ha pubblicato varie raccolte poetiche:
La Parola alle Cose, con poche Chiose (1997); Ikebana (2009); Metafore del Quotidiano (Primo Premio Autore 2010 al Salone del Libro di Torino); Percorsi Tra / Versi (2011); Onesti Versi Estroversi (2011); Un Maldestro Lobo Sinistro (2012); Qui e Adesso (2013); 55 Punti di Vista sul Deserto e una Svista (2014).
Con la Aletti editore ha pubblicato Minimanimalia (2013) e la presente raccolta.
http://www.alettieditore.it/emersi/2014/donati.html#sthash.3OKN4vYw.dpuf
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