| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “LA GEOGRAFIA DEGLI SGUARDI”?
Olga Izzo - In realtà il titolo è nato per caso!!! ho riflettuto sugli sguardi diversi che si incrociano nei diversi luoghi, viaggi ecc, associandoli. Nel romanzo inseguo proprio questo sottile collegamento relativo agli sguardi che si perdono nel tempo e nella geografia, in senso effettivo dei diversi posti del mondo, in cui si soggiorna o si vive per un po’ e di cui talvolta se ne perde la memoria.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Olga Izzo - Amelia è un’adolescente che cresce e questa crescita si scorge nella maturità delle riflessioni che fa di fronte alle tematiche della vita. Addii per sempre, amori delusi, incomprensioni familiari, amici, insomma dinamiche comuni, ma non per questo banali! Tutto questo la colpisce insegnandole a guardare le cose da più punti di vista, proprio come fanno i fotografi. Diverse angolazioni per la stessa situazione; è questa la prospettiva del romanzo. Anche la scrittura cambia tra le pagine, le descrizioni e alcuni passaggi sono scanditi dall’età di Amelia come un diario emotivo a tappe, che si articola in una serie di viaggi che lei compie arricchiti dalla sua grande curiosità che sviluppa in tante passioni. Quando dico che Amelia è una qualunque non intendo dire che sia comune e scontata, Amelia può esserci in ognuno di noi, ma è ovvio che l’approccio alla vita e alle vicissitudini della stessa sono elaborate e analizzate dal suo punto di vista personale e pertanto originale e unico. Mi piace pensare che possa rappresentare anche uno stimolo per gli adolescenti il suo modo di rapportarsi alla vita, appassionato, intenso e soprattutto curioso di cui si riempie la vita è un modello, un personaggio sano per il mio punto di vista. Tutto poi riporta alla Poesia che credo sia un valore essenziale nella vita di ogni essere umano, troppo ahinoi trascurata.
Ma non vi dico troppo se no poi non c’è più gusto!!!
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Olga Izzo - Abbastanza … per quanto io non sia lei comunque molte delle mie esperienze sono state trasfuse nella scrittura; anche se mi sono abbastanza distaccata e ho cercato di analizzare le cose non come avrei fatto di solito, ma con occhi nuovi, guardando un po’ al passato, scavando nei ricordi di quell’età seppur spiegati con la maturità di una trentenne.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Olga Izzo - “Il ricordo” - io salvo il ricordo, salvo la memoria, questi sono gli unici due valori che restano immutati, è un modo narcisistico per blindare qualcosa che mi appartiene e non perderlo con gli anni, posso andare a cercare Amelia quando voglio in questo modo, sentirla vicina o lontana, analizzandola continuamente, è un punto di partenza solido, una radice che così ho cristallizzato.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “LA GEOGRAFIA DEGLI SGUARDI”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Olga Izzo - Le perdite, gli Addii, l’amore in tutte le sue varie esplicazioni, isolo quelli di episodi nella mia mente, sono quelli descritti di pancia, le lettere di Amelia sono effettivamente le mie... la descrizione di alcuni posti, Venezia fra tutte, mi ha suscitato un grande scombussolamento emotivo all’epoca e ricordarla è stato come riviverla.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Olga Izzo - Sono una diplomata al Liceo classico, per cui ho letto tantissimo, tutti i classici accademici della nostra letteratura Italiana fino a quella straniera, io sono una piccola briciola, mai mi confronterei con loro!!!... ma credo che dal leggere molto ho acquisito certamente nel tempo una predilezione spiccata per la scrittura descrittiva, seppur talvolta lenta, ma comunque molto dettagliata, l’idea di fotografare un luogo nella mente oltre che su carta lucida e guardarlo nel dettaglio per descriverne i particolari anche quelli più insignificanti, è la cosa che preferisco.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Olga Izzo - Ovviamente la passione per la fotografia, mi piace dipingere, adoro la storia dell’arte, mi piace conoscere le tradizioni culinarie oltre che storiche di un posto, tutto questo arricchisce il modo di essere e di pensare.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Olga Izzo - Leggo romanzi non gialli , nulla di ansiogeno , per intenderci i miei preferiti sono “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austin, “Madame Bovary” di Gustave Falubert , Gabriel Garcia Marquez , Shakespeare, adoro anche la Fallaci tutto quello che emotivo!
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Olga Izzo - Cartaceo al 100%, anche perché annoto, sottolineo i pezzi che mi piacciono, faccio il mio commento nelle ultime pagine bianche. La lettura digitale non fa per me, per quanto sia il futuro.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Olga Izzo - Altalenante… 2 anni di picchi e discese, fino ad arrivare al punto di vergognarmi di vederlo pubblicato, una sensazione strana… quando una cosa te la senti tua forse è normale!
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “LA GEOGRAFIA DEGLI SGUARDI” se non lo avesse scritto.
Olga Izzo - Di primo impatto il titolo mi incuriosirebbe… la copertina è insolita, è una fotografia a me attirerebbe particolarmente, la lettura della sinossi fa intravedere qualcosa, danza, fotografia, amori luoghi un bel viaggio penserei !
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Olga Izzo - Forse una raccolta di lettere di Amelia per dare un seguito alla cosa e alle sue valutazioni… ma non ne sono certa!
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