| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Chiaroscuro”?
Antonio Palladino - La vita di ognuno di noi è un insieme di momenti, esperienze, storie in continuo bilico e alternanza con situazioni gradevoli e non. Un continuo gioco di luci e “chiaroscuri”, ovvero zone assolate e zone d’ombra. Da qui l’idea del titolo, in sintesi con questa successione di eventi, un compendio della nostra esistenza.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Antonio Palladino - Direi i sentimenti. Scavare nell’intimo delle nostre paure e incertezze, dei nostri desideri, dei nostri sogni. Portare alla luce le sensazioni, una sorta di ricerca introspettiva. Guardare in faccia le emozioni.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Antonio Palladino - Quasi totalmente. Sicuramente fonte sia per avvenimenti di cronaca che per situazioni personali e affettivo - sentimentali.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Antonio Palladino - In parte costituiscono le mie memorie. Una specie di archivio d’idee e pensieri che ho voluto raccogliere inizialmente per me stesso. Poi è arrivata la fase di esternazione.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Chiaroscuro”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Antonio Palladino - Le mie poesie nascono in vari modi. Dall’osservazione di ciò che mi circonda, a situazioni personali e/o che mi avvolgono. Poesie come “Lampedusa” e “Il Cammino” derivano da una forte volontà di esprimermi su situazioni scabrose e difficili ma terribilmente attuali. Altre da un vissuto visto attraverso le speciali lenti che la natura sembra avermi messo a disposizione.
Domanda - Quali sono le sue fonti d’ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Antonio Palladino - Di base credo di essere un discreto “divoratore” di libri. Le poesie della Merini e di Neruda mi hanno di molto avvicinato a questo genere letterario. Buona parte della mia formazione è legata alle commedie e agli scritti di Edoardo De Filippo, maestro nell’indagare l’animo umano.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Antonio Palladino - Ho la fortuna di lavorare in un’Istituzione culturale dove tutte le arti sono rappresentate. In campo musicale leggo con attenzione i testi di canzoni che in molti casi sono veri e propri versi di poesia, amplificati da una melodia appropriata.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Antonio Palladino - Romanzi storici, d’azione, d’avventura e biografie.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Antonio Palladino - Pur comprendendo l’utilità e facilità di diffusione che il web e gli ebook consentono, sono decisamente portato verso il cartaceo. Non dico di tornare a penna e calamaio ma resisto.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Antonio Palladino - Continua a essere la sorpresa. Sono poco più di due anni che mi cimento nella scrittura e ogni volta mi domando dove erano prima tutte queste parole, dove siano state tutto questo tempo. Sembra che soltanto ora abbiano trovato la via. Dalla mente attraversano il cuore, dove si arricchiscono e si nutrono, per poi attraversare il mio braccio fino alla mano.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Chiaroscuro” se non lo avesse scritto.
Antonio Palladino - Credo proprio per la semplicità e spontaneità dei componimenti. Per il non seguire regole. Quello che definirei i versi di un “giovane”aspirante poeta.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Antonio Palladino - Ho ancora tante poesie e continuo a scriverne, intervallando piccoli racconti dove il mio “Principe malinconico” vaga nel tempo e nello spazio, facendo incontri e dialogando con personaggi reali, mitologici e di attualità. Lavoro a una seconda raccolta di mie poesie.
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