| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Asthma Lei...e Io”?
Risposta - Lei, la patologia, si antepone come maestra di vita. La sfida sta proprio nell’inversione del binomio. Fare in modo che prevalga lo spirito. Il male è del corpo, non dell’anima. Il termine Asthma, deriva dal greco, vuol dire “ansimante” o meglio “colui che ansima”. E ognuno di noi ha il suo affanno, chi più, chi meno. La prima diagnosi dell’asma fu fatta da Ippocrate di Coo nel IV a.C.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - La mia infanzia, le persone che hanno lenito la mia sofferenza e altresì come ho vissuto e affrontato Lei, l’asma allergica. La scuola, gli amici, la famiglia, i giochi, i farmaci. Una narrativa di emozioni, paradossalmente, scaturite dalla malattia.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Moltissimo. Il libro è autobiografico ma non nel senso ortodosso che abitualmente si attribuisce alle proprie memorie. Più semplicemente, sono frammenti visualizzati il cui intento è la condivisione, seppur parziale, di emozioni comuni. Una rimembranza, ma anche un messaggio di speranza.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - L’affetto che la famiglia e la prossimità umana mi ha donato. Inoltre, un tentativo, forse goffo, di rendere l’immanenza viva. L’immanenza ci segue, nasce e muore con noi, ma può essere trasmessa. Una testimonianza spirituale per chiunque desideri leggere, sapere.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Asthma Lei...e Io”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Liberatori, pur mantenendo un equilibrio di compostezza con la propria nudità.
Domanda - Quali sono le sue fonti d’ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Amo i classici ma non disdegno i contemporanei e gli esordienti che trasmettono nuove emozioni. M’ispiro ai testi ma ancor di più ai fatti della vita quotidiana che sono maestri d’insegnamento.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - La musica classica, la pittura, alcuni letterati e poeti in particolare ma, potrà far sorridere, anche il rock. Lo considero un romanticismo moderno.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Narrativa, tragedie, prosa, cronache, saggi, raramente i romanzi, i gialli mai, ne ho letti così pochi che si contano sulle dita di una mano. Proprio per questo, forse, mi cimenterò a scriverne uno.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Sono nato 57 anni fa, classe 1957. Siamo forse alla 5 rivoluzione industriale ma sono cresciuto e mi sono laureato con la carta. Mi regala un sapore affettivo che non riesco ad avere con la tecnologia, pur riconoscendone la grande utilità.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Risposta - È stato un rapporto d’amore, come un primo appuntamento con la donna desiderata. Nel prosieguo, man mano che il libro prendeva forma, un’affettività spontanea, come un’acqua carsica che affiora in superficie.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Asthma Lei...e Io” se non lo avesse scritto?
Risposta - Se non altro per capire il disagio e la diversità che qualsiasi malattia comporta, spesso ignorati o più semplicemente non compresi, nella loro empatia. E poi, come ha scritto un lettore nella sua recensione su LaFeltrinelli, avrei l’occasione di leggere due libri in uno. Le note a piè di pagina, parallele alla storia, s’integrano con la letteratura.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene un’anticipazione?
Risposta - Ciò che più mi atterrisce in questo momento è la violenza sulle donne. Non è un luogo comune o una furbizia d’autore. È un dato oggettivo esasperante con un crescendo delittuoso geometrico. Ritengo che chiunque, con l’azione, lo scritto, possa far qualcosa per cambiare le cose. Se deciderò di scrivere nuovamente, sarà un libro sulle donne, sulla loro infinita capacità di amare.
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