| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “PUZZLE (50 anni di emozioni)”?
Risposta - Per concretizzare l’idea della pubblicazione ho iniziato a riordinare i miei scritti, e a mano a mano che li rileggevo in ordine cronologico il racconto della mia vita prendeva forma sotto i miei occhi, evolvendo dalle emozioni espresse nel corso degli anni.
La vita di ognuno di noi è esposta ad innumerevoli esperienze agite o subite, scelte o casuali, incontri e scontri, attese, crescite e regressioni... che come tanti tasselli vanno ad incastrarsi gli uni agli altri a formare l’immagine di quel che siamo, proprio come in un puzzle.
Questo è il mio libro: tarsie dell’anima nelle quali ognuno può riconoscersi.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - In una recensione di PUZZLE (sul sito Feltrinelli) qualcuno ha scritto che è un libro nel quale è seminato molto amore: amore in tutte le sue forme e aspetti, compresi i dubbi e le delusioni, con un tema ricorrente che è quello dell’amicizia, per me fondamentale. Vi si legge entusiasmo ed ottimismo nei confronti della vita, malgrado difficoltà e vicissitudini e infatti una parte dell’opera, per me molto importante, è il racconto della grave patologia medica che mi ha travolta come in un “vortice” inaspettato.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Le emozioni e gli accadimenti riportati in questo libro sono veri fino in fondo: senza pudori, imbellettamenti o affettazioni, perché, come riporto nell’introduzione, quando un sentimento mi invade l’anima e riempie il cuore, premendo per uscire, non posso far altro che dargli lo spazio di un foglio, anche se spesso le parole diventano catene.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - L’idea della pubblicazione, in passato più volte sorta e repressa, per timidezza, insicurezza o chissà… è rinata nel dare una mano a un caro amico, mio coetaneo, nella pubblicazione del suo primo romanzo. In parte è per me una verifica personale e in parte penso che a 50 anni sia finalmente giunto il momento di tirare fuori il classico “sogno” -libro- dal cassetto!
Una cara persona mi ha espresso il disagio che proverebbe nel rendere pubbliche emozioni ed esperienze così intime e personali, quali ho descritto nel libro. È vero, anche per me non è facile divulgare certi argomenti, ma penso che alla mia età si abbia la possibilità e anche un po’ il dovere di mettere le proprie esperienze, che sono poi quelle di molti, a servizio degli altri.
Nella dedica personale alle mie figlie, ho scritto: “Tieni con te questo libro: ti confermerà chi sono, ti ricorderà chi ero”. La mia opera continuerà a parlare di me attraverso i valori e le emozioni che ho sempre cercato di trasmettere e condividere con chi ho incontrato (forse un pizzico di megalomania?!?).
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - La mia formazione culturale, scolastica e non, è piuttosto varia. Ho una Laurea in Psicologia e una formazione professionale nel settore paramedico, ma credo che nel libro traspaia in modo prevalente la mia cultura cattolica: letta (Vangeli, autori come Don A. Bello e E. Bianchi…), condivisa, testimoniata. Si evindenzia nell’atteggiamento di fiducia e speranza nei confronti della vita e delle persone.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Come si evince dagli accenni biografici della mia opera, io amo molto il canto e la musica, classica e leggera, e non a caso la poesia è il genere letterario che nasce con un’armonia di base e la effonde.
Rileggendo le mie poesie e rivivendo il sentimento che esprimono, mi rendo conto, inoltre, che quasi sempre esso rivive in una propria colonna sonora di sottofondo: una musica o canzone che in quel preciso momento di vita mi ha sicuramente reso più sensibile all’emozione che è nata e che purtroppo il libro non può riprodurre...
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Naturalmente ho letto testi di poesia, da Trilussa, a Neruda, a E. Lee Masters… ma non è il genere che coltivo in modo prevalente. Di certo prediligo la letteratura di natura intimista: “l’espressione dei sentimenti o stati d’animo più intimi, dei moti più profondi della sensibilità o della coscienza, la rappresentazione di aspetti della vita o di ambienti raffigurati nella loro intimità” (Treccani).
Quindi saggi, testi di psicologia o romanzi, ma comunque realtà, riflessioni e sentimenti nei quali coinvolgermi, confrontarmi, emozionarmi.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Recentemente ho letto qualche testo su lettore e-book ed è certo uno strumento pratico e funzionale, ma la sensazione dello sfogliare tra le dita le pagine profumate di un libro… beh, è tutt’altra emozione!
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Risposta - Nel libro si nota, naturalmente, un’evoluzione della modalità di scrittura dall’età infantile a quella adulta, così come cambiano i contenuti e le problematiche affrontate. Tutte le mie poesie vengono scritte di getto, nel vivo di un’emozione, quasi sempre nel silenzio e nella solitudine notturni, nella difficoltà, a volte, di trovare le parole giuste per sintetizzare uno stato d’animo senza svilirlo. La versione che ne risulta è così, necessariamente, quella definitiva, nell’impossibilità di recuperare la pienezza di un’emozione in un momento futuro.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “PUZZLE (50 anni di emozioni)” se non lo avesse scritto.
Risposta - È un libro sereno, che nel suo piccolo affronta e riflette su dubbi, gioie e problematiche della vita, trasmettendo ottimismo e speranza.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Certo l’idea è allettante, e considerato che “PUZZLE” mi sta regalando molte soddisfazioni, che lo scrivere continua a piacermi molto e che l’entusiasmo di esprimermi e condividere non mi manca… direi che vi sono ottime premesse per una prossima opera… Chissà… Vi terrò informati!
Diventa nostro amico su Facebook
www.facebook.com/alettieditore
Seguici su Twitter
www.twitter.com/alettieditore
Visita il nostro Canale Televisivo Youtube
www.youtube.com/alettieditorechannel
|