| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Viaggio nella cellula”?
Risposta - Il libro nasce come naturale continuazione del precedente “Il DNA per i più piccoli”, in cui ho cercato di spiegare con parole semplici i segreti e le curiosità della molecola della vita. Mi è sembrato giusto proseguire nel cammino dall’infinitamente piccolo al mattone che costituisce l’elemento base di tutti gli organismi viventi, ovvero la cellula. Ma se il libro sul DNA è un piccolo trattato sulle meraviglie di questa incredibile molecola, “Viaggio nella cellula” è concepito come un viaggio vero e proprio fatto da alcuni ragazzi proprio all’interno di una cellula, dopo essere stati “rimpiccoliti” da una polvere magica trovata per caso in una vecchia soffitta. In questo loro vagare sono accompagnati da una molecola di glucosio, una sorta di Virgilio dantesco, che illustra e spiega loro tutto ciò che incontrano durante la loro permanenza nel citoplasma cellulare.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Il libro tratta un argomento difficile ma affascinante allo stesso tempo: l’organizzazione di un organismo vivente. Rispondere a domande come “di che cosa siamo fatti, cosa si intende per organismo vivente, come siamo fatti”, non è facile, soprattutto se ci si rivolge ad un pubblico di piccoli lettori. Sono domande importanti che andrebbero affrontate meglio già in età preadolescenziale. Il mio obiettivo è di stimolare la curiosità dei bambini e di far capire loro che il sapere, il conoscere, il semplice interrogarsi sul perché delle cose è sempre un momento di crescita e, perché no, anche di grande gioia.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - In maniera totale, direi, visto che si parla, in maniera rigorosamente scientifica, dei segreti della cellula…
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Si tratta di un libro didattico, anche se scritto sotto forma di romanzo fantascientifico. L’oblio del tempo non mi preoccupa affatto e non c’è alcun tentativo di salvare o custodire qualcosa. Spero solo di incuriosire e, una volta tanto, di sconfiggere anche solo per qualche minuto, la tecnologia intesa come utilizzo di cellulari, computer, ipad, ipod e tutti quei marchingegni elettronici che strappano i nostri ragazzi al pensiero, alla riflessione e al giusto interesse per le cose importanti di questo nostro mondo
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Viaggio nella cellula”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - La cosa che più mi ha colpito è stato l’impegno che i bambini di terza elementare hanno messo nel “partorire” il disegno, anzi i disegni di copertina del libro. Ancora oggi sorrido ricordando l’espressione di gioia di ognuno di loro quando ho portato il volume in classe, fresco di stampa, e ho mostrato loro la copertina. Sbagliamo, quando ne sottovalutiamo le capacità; i bambini apprendono e, se stimolati, sono una miniera inesauribili di idee..
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Non ho una “musa ispiratrice”. Seguo semplicemente l’istinto.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Anche in questo caso devo rispondere di no. L’unica influenza è inevitabilmente data dal mio lavoro di biologo molecolare.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Il romanzo inteso come narrazione di tematiche importanti del nostro tempo. Non a caso il mio terzultimo libro, “Il mondo di Samira”, è incentrato sulla figura di una kamikaze palestinese e narra la sua storia attraverso un diario che lei stessa scrive.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Senza ombra di dubbio il libro tradizionale. Sono sempre stato convinto che i libri cartacei abbiano un’anima, cosa che non si può assolutamente dire dei “colleghi” digitali…
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Oserei dire filiale. Quando comincio a scrivere un libro ho come l’impressione di seguire un figlio nella crescita. Purtroppo sono un po’ all’antica… stacco il cordone ombelicale solo quando viene pubblicato.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Viaggio nella cellula” se non lo avesse scritto.
Risposta - Perché spiega concetti importanti in maniera facile e divertente. I bambini che lo hanno letto sono stati molto contenti e lo hanno apprezzato molto.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Bè, qualcosa bolle in pentola… ma non voglio anticipare nulla. Sicuramente sarà un altro viaggio… con destinazione top-secret!
Diventa nostro amico su Facebook
www.facebook.com/alettieditore
Seguici su Twitter
www.twitter.com/alettieditore
Visita il nostro Canale Televisivo Youtube
www.youtube.com/alettieditorechannel
|