| Lo scorso settembre l’autrice marsalese Angela Maria Di Girolamo ha presentato ad Erice, nel cortile Orbosuè, la raccolta di 31 poesie dal titolo “Erice… in versi”, dedicate alla “naturale bellezza” del borgo medievale. Il bel pomeriggio ha visto la numerosa partecipazione di ericini e non solo. Ha relazionato il prof. Nino Sammartano che ha stilato la prefazione alle poesie. Di queste ultime, quelle lette sono state: “Pietra viva”, “In certe ore”, “Perdersi nel gusto”, “La chiamata”, “Vita donata” e “La Torretta Pepoli”, inedita. Il professore, nella relazione, ha sottolineato come la storia racchiusa tra le mura ciclopiche è giunta fino ai nostri giorni e vive tra basoli e massi come “diluvio di parole arcaiche”. Come questo silenzio dominante sia in vetta “In certe ore”, non sia “assenza di voci” bensì presenza di “altre voci”. E ancora, come tutto ha continuato a vivere nei secoli grazie ad una sottile e perseverante ricerca di perfezione che viene tramandata da generazioni: a partire dalla semplice ma elaborata ricerca culinaria che associa la bellezza visiva dei dolci tipici all’elaborata fragranza; ricerca sottile in tanti settori artigianali: “fermare” con elementi semplici fatti di rilevanza storica e mitologica.
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