Il libro più amato da chi scrive poesie,
una bussola per un cammino più consapevole.
Riceverai una copia autografata del Maestro Aletti
Con una sua riflessione.
Tutti quelli che scrivono
dovrebbero averne una copia sulla scrivania.
Un vademecum sulle buone pratiche della Scrittura.
Un successo straordinario,
tre ristampe nelle prime due settimane dall'uscita.
Il libro è stato già al terzo posto nella classifica di
Amazon
e al secondo posto nella classifica di Ibs
Intervista a Giancarlo Tarantino, che ci presenta il suo romanzo “Le indagini del commissario Annunziata – il delitto di via Cesare Rosaroll”(Aletti Editore )
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta: Gli argomenti ricorrenti e fondamentali sono diversi. In primo luogo il ricordo del commissario Annunziata per un amore di gioventù che non riesce a dimenticare. Le sue riflessioni e la convinzione che non possa innamorarsi più.
La diversa visione del percorso investigativo da parte di Annunziata e del suo superiore, Lo Mastro. Per quest’ultimo tutto è chiaro. La sequenza dei fatti conduce immediatamente all’assassino. Tanto più che l’esame del DNA sembra dare ragione a Lo Mastro. Il caso sembra subito risolto. L’assassino non può che essere il fidanzato della vittima. Tutto torna. Il quadro accusatorio è convincente ed esaustivo. Il commissario Annunziata, invece, è attento, riflessivo. Non dà mai giudizi affrettati né intraprende mai scorciatoie. L’evidenza dei fatti non rappresenta la soluzione più adeguata e spesso non conduce al vero assassino. È sua convinzione che occorre sempre conoscere l’ambiente in cui è maturato il reato e pertanto interrogare più persone possibili che possano fornire elementi utili alle indagini. Non siamo del campo delle scienze esatte o matematiche ma in quello delle scienze umane con tutte le imprecisioni e la imponderabilità dei comportamenti degli uomini di cui occorre indagare l’animus agendi.
Lo scenario del commercio clandestino degli animali da compagnia. I risvolti criminali e i diversi interessi che girano intorno a questi traffici.
I dialoghi spesso ironici tra l’agente Canfora addetto all’ufficio informazione e le signore che devono essere introdotte nello studio del commissario Annunziata. Le battute tra il poliziotto, sempre intento a saperne di più del gentil sesso, e le risposte delle signore a volte disponibili a quelle attenzioni e altre volte irritate per le chiacchiere di Canfora.
I dialoghi con donna Bruna, il caso umano per il figlio handicappato. La capacità della donna di leggere le carte che sembrano preannunciare eventi che dovranno accadere.
I dialoghi con i barboni che nonostante la vita disordinata che conducono si dimostreranno molto utili per le indagini del commissario Annunziata.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - In buona percentuale. Molti degli episodi raccontati nel romanzo sono realmente accaduti. Vissuti dallo scrivente oppure dai suoi amici, conoscenti o semplicemente perché testimone di quelle vicende raccontate.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Probabilmente i valori in cui ciascuno di noi crede. L’amore in cui ha creduto il commissario Annunziata e di cui, tuttavia, ne è rimasto vittima. Ma, in modo particolare, il modo di pensare e di agire del commissario Annunziata. La sua sensibilità e la tenacia nell’intraprendere un percorso lontano da schemi precostituiti e da soluzioni affrettate che non possono che offendere le persone indagate. La sensibilità come modo di accostarsi all’evento criminale. In lui è sempre presente il dolore sofferto dalla donna uccisa. Il suo tormento. Anche quando scoprirà l’assassino non sarà soddisfatto. Si renderà conto di aver messo mano sulla parte più malvagia e feroce dell’animo umano e questo gli procurerà uno stato di inquietudine e di angoscia. Credere nelle proprie convinzioni e quindi perseverare tenacemente, anche contro il modo di pensare del suo superiore, nel percorso investigativo che lo condurrà, anche dopo apparenti sconfitte, a individuare il vero assassino. Il rispetto per l’indagato cioè di colui su cui convergono le accuse. Intraprendere tutti i percorsi possibili senza lasciare nulla d’intentato affinché le ansie, le paure e le angosce dell’indagato costituiscano la necessaria motivazione per l’investigatore per la ricerca della verità. Forse queste qualità sono da conservare nel tempo.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Le indagini del commissario Annunziata – il delitto di via Cesare Rosaroll”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Simpatici e divertenti sono dialoghi tra l’agente Canfora e donna Laura e con altre donne convocate in Questura.
Gli incontri tra il commissario Annunziata e donna Bruna potrebbero essere definiti, da un lato, come contatti che danno origine ad un caso umano per il figlio handicappato della donna che si rivolge al commissario per un aiuto economico, dall’altro, la lettura delle carte da parte di Bruna può definirsi come avvincente curiosità per ciò che dovrà accadere.
I colloqui del commissario con i vicini di casa della vittima e con i barboni sono tali da rendere intrigante il percorso investigativo.
Gli incontri a Bucarest con soggetti appartenenti alla malavita rumena e gli scontri a fuoco avvenuti in quell’occasione nonché nel centro commerciale di animali da compagnia in prossimità di Napoli rendono quegli episodi carichi di azione.
Il ricordo del commissario per un amore di gioventù in cui aveva creduto e non ha mai dimenticato insieme alla descrizione dei luoghi che ha frequentato con lei possono definirsi episodi a sfondo sentimentale.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Le fonti di ispirazione sono molteplici. Determinanti sono gli episodi che accadono tutti i giorni, sotto i nostri occhi, per strada, sui tram, negli uffici, nelle case. Molti di questi episodi sono descritti nel romanzo. Non meno importanti sono i fatti illustrati e documentati dai media. Tra gli autori più importanti sottolineo Giorgio Simenon con le inchieste del commissario Maigret. Camilleri e il suo Montalbano. Agatha Christie e il suo Poirot. Hemingway e i suoi romanzi.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Non saprei. Forse i cantautori De Andrè, Lucio Battisti, Guccini, ed altri.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Già ho citato Hemingway, poi Umberto Eco, Faletti.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Cartaceo. Il rapporto con il libro tradizionale sembra quello più adeguato.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Se per scrittura s’intende lo svolgimento del romanzo, nel suo divenire, devo dire che non ho trovato particolari difficoltà. Sono già allenato a scrivere tante pagine. La scrittura in sé non può essere definita fatica. Scrivo per passione. Altrimenti lascerei subito. Non avrebbe senso scrivere con la consapevolezza di affrontare una fatica. Ne uscirebbe fuori non un romanzo ma un disastro.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Le indagini del commissario Annunziata – Il delitto di via Cesare Rosaroll” se non lo avesse scritto.
Risposta - Non è facile comprare un libro di cui non si conosce l’autore. Occorre pubblicizzare il libro per dare visibilità all’autore. Occorre convincere i potenziali acquirenti che si tratta di una storia interessante, intrigante, sentimentale e così via. Comprerei il libro perché è tutto questo. Questa forma di pubblicità potrebbe rivelarsi vincente.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Sì. Sto finendo un altro romanzo poliziesco della serie “Le indagini del commissario Annunziata”. Si tratta sempre di un caso di omicidio. Lo scenario è rappresentato dal traffico di prodotti di cosmesi contraffatti che riguarda alcune regioni dell’Italia centro-meridionali. Le indagini sono molto impegnative e porteranno il commissario a continui spostamenti tra Campania, Puglia, Marche e Lombardia.