| Avvocato di professione, ma tante passioni coltivate con entusiasmo e dedizione, tanto da riscuotere successo.
"La geografia degli sguardi" è il suo romanzo d'esordio.
Domanda - Scrittrice, a completamento di un percorso lungo il quale l'obiettivo coglie ciò che l'amore per il viaggio propone. Di quale passione hai, da subito, preso coscienza e come hai incominciato a coltivarla?
È vero ho tante passioni! Forse l’aggettivo che mi descrive meglio è “CURIOSA”. Al di là della professione, che tra l’altro amo molto e mi rispecchia, un’altra parte di me è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di creativo. Subisco il fascino dell’arte in genere e delle tecniche manuali di creazione; quello che c’è dietro la nascita delle cose, la storia… sono tutti aspetti che comunque riempiono la mia vita, ma non ne hanno sempre fatto parte. Capita, per caso, che qualcosa mi colpisca e dunque mi documento: se è una cosa manuale, ci provo… e, se mi sembra di esserne capace, la miglioro. Così ho cominciato a dipingere, ricamare, fotografare, cucinare ecc, però c’è una cosa che mi è sempre venuta quasi più naturale di camminare: SCRIVERE!
IO NON HO UN DIARIO , MA TANTI LIBRETTI SPARSI IN TUTTE LE BORSE, IN TUTTE LE stanze, valigie; foglietti nelle guide dei viaggi. Forse sono una grafomane! Adoro la carta da lettere: la colleziono da quando ho 8 anni e ne ho tantissima e vecchissima. Mi piace la ceralacca, i timbri e tutto il materiale di cancelleria. Io scrivo di getto, come se i pensieri si formassero subito e non mi ci vuole molto, però per organizzare questo libro ci ho pensato un sacco, anche prima di avere il coraggio di inviarlo a varie case editrici.
Domanda - Cosa rappresenta il viaggio, per te?
Beh, è certamente un momento di evasione singolare, ma non solo questo. Il viaggio per me è necessario, mi alimenta, è cultura, è scoperta, occhi nuovi, visi nuovi, palato diverso, non so descriverlo meglio: è quello che farei di più nella vita; il modo migliore di investire i miei soldi; un arricchimento a 360 gradi.
Domanda - Quale valore attribuisci ai tuoi scatti e cosa cerchi nella fotografia?
Per me, il valore dei miei scatti è immenso, al di là della tecnica… Non sono una professionista, ci tengo a precisarlo, è solo una grande passione su cui, comunque, cerco di migliorami, ma in sostanza credo di tenerci di più al ricordo dell’emozione del momento, allo stato d’animo che inevitabilmente traspare a seconda di quello che fotografo e che cerco. La mia non è una foto da copertina: è sempre un bianco e nero un po’ sfocato e irregolare che però mi deve lasciare il sapore di qualcosa. Io mi riconosco e questo mi basta.
Domanda - A conclusione di un viaggio, con quale sensazione ne coltivi il ricordo?
Ahia!… questa è difficile! Sicuramente la memoria visiva è quella più immediata. Io non dimentico niente, almeno questa è la sensazione che ho da sempre. Ricordo particolari assurdi anche di quando ero molto piccola, però, soprattutto, gli appunti, i resoconti di viaggio sono un link di rimando istantaneo alla mia percezione del posto o di una situazione.
Domanda - Giornalista pubblicista: quali sono le tematiche che sollecitano il tuo interesse?
Ho scritto di cronaca per circa 4 anni, ovviamente mi incuriosiva di più la cronaca nera, o meglio, nello specifico, lo studio delle mafie, cosa che continuo ad approfondire in realtà, grazie a Libera, l’associazione di cui faccio parte e in cui ha trovato terreno fertile per questo mio interesse; mi consente di essere in contatto con la parte della società che preferisco, perché è più consapevole e incline a risolvere i problemi più che a crearli. Mi sono occupata poi di arte e spettacolo su riviste internazionali; ho intervistato candidati Nobel per profili dell’est; ho partecipato a eventi interessanti e mostre e tutto questo mi ha incredibilmente arricchita e resa FELICE: è un parolone… ma è proprio così, io sono felice quando faccio qualcosa che mi piace, l’affronto con uno spirito diverso.
Domanda - Di quali letture ti sei nutrita nel tempo ? C'è uno scrittore che prediligi?
Tantiiiiii scrittori e tanti libri… Da liceale credo di aver iniziato la mia formazione letteraria in modo classico, dai big della letteratura: Jane Austen, Gustave Flaubert, Pirandello, Verga, Manzoni, Leopardi, ai classici Latini e Greci. Ho letto tutte le opere di Shakespeare, della Fallaci, poi Milan Kundera, Dostoevskij, Primo Levi e tantissimi non li conto. Attualmente impazzisco per Erry De Luca, le sue poesie, il suo fraseggio; mi piacciono Margaret Mazzantini, Daniel Pennac. Gli ultimi libri che ho letto sono stati: "L’eleganza del riccio" di Muriel Barbery; "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano; "Come un sasso nella corrente " di Mauro Corona! Mi fermo, ma potrei non finire più…
Domanda - "La geografia degli sguardi" è il tuo romanzo d'esordio: cosa puoi svelare per sollecitare la curiosità e invogliare alla lettura?
Posso dirvi che è romanzo semplice, molto descrittivo; può essere considerato, forse, un buon memorandum di viaggio, perché attraverso Amelia ho cercato di ricomporre i pezzi di alcuni luoghi a cui io sono affezionata. È la storia di un adolescente alle prese con le prime scelte di vita importanti e le loro conseguenze: un viaggio nel tempo in una tappa di vita, credo, comune a tutti. Spero vi piaccia con tutti i dubbi del caso.
Domanda - Penalizzi qualcosa nella tua vita per soddisfare pienamente le tue passioni?
Provo a fare tutto quello che mi piace senza risparmiarmi, a discapito delle ore di sonno, questo è vero…! ma mi va bene così. Vorrei giornate più lunghe solo per prenderle con più calma, ma mi godo tutti i momenti della vita, di questa vita…non mi voglio perdere niente, bello o brutto che sia, l’importante è sentirsi sempre convinti delle proprie scelte e, in questo, sono molto più riflessiva che istintiva, ma sul resto sono un kamikaze, nell’accezione positiva del termine, ovviamente!
Domanda - Il tuo sguardo già accarezza futuri progetti?
Ho in cantiere con altri amici l’idea di organizzare una fondazione che raggruppi un po’ di appassionati, più che di artisti in senso stretto, al fine di promuovere la cultura e lo sviluppo del territorio, proprio con casa base Nola e circondario che offrono tanto in realtà, se solo lo sapessimo sfruttare meglio! Questo ottobre espongo alla Biennale di arte a Salerno, un lavoro fotografico sul Femminicidio, anzi, vi aspetto: non perdetevi l’evento, da sabato 11 a sabato 25 ottobre 2014, in centro a Salerno. Sto anche lavorando a un testo di taglio giuridico/sociale sull’Ecomafia, su cui incrocio le dita, e tante altre cosucce. Non chiedetemi se sto lavorando, perché non dormo la notte per fare tutto. Giuro!!!
Domanda - Hai avuto modo di partecipare alle attività della Napoli Cultural Classic: qual è l'impressione che ne hai riportato?
Devo assolutamente ringraziare la Napoli Cultural Classic per l'attenzione che mi ha dedicato e non solo in quest'occasione. Devo complimentarmi per l'attivismo profuso dai colleghi nel direttivo e dalla signora Bruno, un pilastro dell'associazione che da sempre gravita nella dinamica cultura, sforzandosi di promuoverla con costanza e in tutti i mille volti della sua estrinsecazione.
Intervista alla scrittrice Olga Izzo, a cura di Anna Bruno
Link diretto:
http://www.culturalclassic.it/html3/dettaglio_news.aspx?iddettaglio=3335&myband=47
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