| Intervista a Renzo Maggiore, a cura di Martina Seleni
L’altra settimana ricevo un sms dal poeta triestino Renzo Maggiore: “Da ieri sto a Roma, quando vuoi ci vediamo per una chiacchierata”. Resto molto stupita: continuo a considerare un trasferimento a Roma, specialmente in questo periodo di crisi, un “salto” molto coraggioso. Certo, Renzo è una persona eclettica e mi pare poco incline al timore. Io lo conosco per le sue attività di formatore e consulente aziendale specializzato in gestione emozionale: tiene seminari di intelligenza emotiva, comunicazione creativa e analisi dei sistemi, ma ha lavorato anche come giornalista pubblicista, animatore turistico, direttore sportivo… in parallelo, si è sempre occupato di scrittura, e poi canta e suona alcuni strumenti musicali. Gli ho quindi proposto una breve intervista, per capire che cosa lo abbia portato a lasciare Trieste per Roma.
Domanda - Qual è il tuo rapporto con la città di Trieste?
- Trieste è la città dove sono nato e a cui devo gran parte della mia formazione e ispirazione. Lascio famiglia e diversi buoni amici; per loro e per motivi di lavoro ci ritornerò, di tanto in tanto. Credo che Trieste sia una splendida città, ma è come una ricca signora molto avara, persino con i suoi figli. Se non si valorizzano i talenti (soprattutto nei giovani), si perdono inevitabilmente le migliori risorse. Occorre aprirsi di più, notare le potenzialità e dar loro la possibilità di manifestarsi.
Domanda - Perché hai deciso di lasciare la città?
- Francamente ero giunto ad un bivio: continuare a sopravvivere facendo una fatica incredibile a proporre le mie competenze ed attività o cambiare contesto alla ricerca di nuovi stimoli ed opportunità. Per come percepisco l’esistenza, era oramai una questione di vita o di morte: l’anima ha bisogno di esprimersi e realizzarsi, ed i segnali che mi stavano arrivando erano sin troppo chiari, anche sulla scelta da fare in termini geografici…
Domanda -Perché hai scelto di venire a vivere proprio a Roma?
- A Roma venivo più o meno ogni anno, ho diversi amici, il mare non si trova così lontano, e poi è la capitale: per la professione che svolgo e la filosofia che mi muove, la cosa ideale è spostarsi laddove si decidono ai livelli più alti i principi guida ed i criteri di organizzazione: propongo modelli di gestione (definiti “sistemici”) che hanno benefici “a cascata” soltanto se ai vertici vi è una forte credenza e quindi coerenza nell’applicarli. Un altro motivo valido per venire a Roma sta nelle maggiori opportunità che può offrirmi nel campo artistico e mediatico (i limiti di Trieste, in questo senso, sono evidenti). Infine, direi il clima e la posizione centrale e vicina al Sud, che sento più compatibile al mio attuale modo di essere.
Domanda -Quali sono i tuoi progetti per il prossimo futuro?
- Sta per uscire il mio 15° libro (“Il golfo dell’anima”, Aletti, Roma) che presenterò prima a Trieste e poi a Roma (il 14 novembre alle ore 19.00 presso lo Splash in via Eurialo 104): sono tutte poesie su Trieste e dintorni, accompagnate dalle fotografie di Marino Sterle. Poi, assieme alla pianista e violoncellista Elisa Frausin, proponiamo una spettacolo di poesia e musica incentrato sulla fiosofia Zen, che costituisce l’ultima frontiera della mia ricerca. Voglio anche proporre un format radiofonico che unisca l’aspetto artistico (lettere e note) e quello formativo, con un approfondimento delle tematiche valoriali proposte nei versi, svolto insieme ad alcuni ospiti in una sorta di talk show. Cerco inoltre un editore che sposi il progetto di una “collana spirituale” che porterà la firma di “Ren Zen” e non più di Renzo Maggiore.
Domanda - Qual è la “vocazione” che stai seguendo e che ti ha portato fin qui?
- Scrittura e voce (conferenze, seminari e canzoni) mi servono soprattutto per offrire alle persone strumenti e conoscenze utili a comprendere meglio se stessi, le proprie relazioni e il senso stesso dell’esistenza. Sono qui per trasmettere un messaggio spirituale che va oltre le religioni ed i confini che gli uomini si creano usando all’eccesso il proprio lato razionale e insistendo a coltivare un potere esercitato sugli altri piuttosto che su se stessi e sulla capacità di fare cose belle. Penso sia importante tendere alla massima coerenza con il proprio essere ed i propri valori: d’altronde questo è il messaggio di gran parte dei filosofi classici e dei mistici, in ogni grande cultura.
Domanda - Come ti vedi (e che cosa vorresti aver realizzato) tra dieci anni?
- Avrò pubblicato tanti altri libri e forse qualche disco. Mi vedo sempre più in pace con me stesso e in viaggio dietro ai libri…
Spero anche di condividere i prossimi anni con un’altra anima sensibile al mio fianco. A costo di sembrare presuntuoso, credo che le “consulenze zen” aumenteranno complementarmente all’inevitabile evoluzione umana verso una maggiore Unità.
Domanda - Ti rendi conto che hai avuto un bel coraggio a venire a Roma? ;-)
- Era più rischioso per me rimanere a Trieste. Detto questo, si ha corggio quando si segue il Cuore (come ci indica la stessa etimologia). Aggiungo che il più grande coraggio serve agli uomini per rimettersi in gioco: riconoscere che questo nostro modo di vivere (mi riferisco al consumismo capitalistico occidentale) e di pensare (e mi riferisco agli eccessivi pregiudizi e moralismi che ci portano al fanatismo e alla perdità di Umanità) ci sta portando al degrado e all’auto-distruzione. Il sistema socio-economico deve essere al più presto modificato e ognuno di noi può contribuire alla rivoluzione svuotando per prima cosa se stesso del superfluo e delle inutili zavorre che pubblicità e mode ci inducono a mantenere. Per vivere felici serve pochissimo: un ritorno alle radici, un ritorno all’Essenza. Che io viva a Roma o in altre parti del mondo, in fin dei conti conta poco.
Chi desiderasse informazioni in più sulle attività e sulla filosofia di Renzo, può visitare il suo sito http://www.renzomaggiore.it/ o seguirlo sulla sua pagina facebook Renzo Maggiore
Link diretto dell'articolo:
http://seleni-ilpiccolo.blogautore.repubblica.it/2014/10/13/il-triestino-renzo-maggiore-porta-a-roma-la-sua-filosofia-zen/
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