| L’ultima ‘creatura’ di Anna Maria Algieri si intitola “La voce del cuore”:
una raccolta di 20 poesie che l’artista dedica alla memoria dei suoi genitori.
In un’atmosfera di ‘confessione’ e ‘preghiera’ la scrittrice decanta tutto il suo amore di figlia a mamma Rosa e papà Vincenzo. Questo sentimento viene profuso in tutta la sua interezza con una dolcezza infinita di umanità e calore che coinvolge il lettore, rapito dall’armonia del linguaggio poetico dell’artista. Il suo cuore prende voce e rende merito e ringraziamento alle due persone più care al mondo… E in un abbraccio intensamente toccante riesce a tessere una tela piena di vita legata al passato (Anna accarezza i ricordi che tornano alla mente), al presente (percepisce la sensazione della loro presenza spirituale), al futuro (esprime il desiderio di ricevere conforto e sostegno nel tempo a venire).
Anna Maria Algieri vive ancora nella casa natale e conserva perfettamente l’immagine di quel ‘nido d’amore’, quando Rosa e Vincenzo armoniosamente realizzavano il sogno di una famiglia numerosa e benedetta dal Signore. La casa rappresenta per Anna la continuazione della vita familiare (...mai interrotta!); la presenza di voci, gesti, usanze, maniere, altro non sono che il perpetuarsi di quel mondo personalizzato e reso ‘soggetto’ che traspare quotidianamente nella sua figura di figlia, scrittrice, donna impegnata nel sociale e nel mondo della chiesa.
Figura eclettica Anna Algieri è sempre pronta a vivere ogni emozione della vita con umiltà, sincerità e forza morale, doti ereditate certamente dai genitori: ‘pietre vive’ ed edificanti sulla strada di Dio.
“La voce del cuore” dipinge in versi le due figure Rosa e Vincenzo e a loro offre non semplici parole, ma dolcissime ‘preghiere’ come quelle che si sussurrano lentamente in un intimo raccoglimento spirituale. Evocazioni, confessioni, interrogazioni, domande, promesse vengono suggellate dalla poetessa alla ricerca inquietante di risposte da dare al significato della sua esistenza, del suo cammino, del suo vivere quotidiano.
La fedeltà verso quel ‘nido’ avvicina l’artista al grande poeta del “fanciullino” Giovanni Pascoli, di cui riconosce ed ama la profondità lirica.
Caldo il pathos che sgorga dalle poesie “La voce del cuore”, intente a sublimare l’amore filiale: promessa indelebile, atto di fede e lealtà. Donna sola e fragile, ma tenace nella sua passione di scrittrice nata per scelta, decisa a lasciare testimonianze ed emozioni autentiche: valori morali, etici, spirituali, religiosi esprimono in modo disarmante la gioia per la vita e la famiglia. Il cordone ombelicale è legato ancora, pulsa e pulserà sempre nel corpo di questa donna rimasta ancora fanciulla nella corsa inesorabile del tempo.
Giuseppina Raio Marchesiello
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