| Da otto giorni il pensiero di mia mamma
m'accompagna ogni istante. La rivedo:
la cesta del bucato pressata contro il seno,
salire ansante su nella soffitta.
Io, a quel tempo, ero ancora un essere
sincero: piangevo, mi stizzivo:
lasciasse stare quella cesta colma,
portasse invece me nella soffitta.
Ma lei, senza curarsi di quel pianto
né dei gridi, saliva cheta a stendere:
e i panni, tutti brividi e riverberi,
frusciavano e danzavano nel vento.
Ora non piangerei: ma è tardi ormai
Ora, sì, vedo quanto lei sia alta
che coi grigi capelli tocca il cielo:
e scioglie il turchino nell'acqua del cielo
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