| Su croci oblique pendio di edera,
leggero sole, profumo e canto d'api.
Felici voi che giacete al riparo
stretti al cuore buono della terra.
Felici voi che, lievi e senza nome,
riposate a casa nel grembo della madre!
Ma ascolta, dal volo delle api e dai bocci
canta per me bramosia di vivere e di esistere,
l'anelito alla luce di un'essenza a lungo estinta
erompe dal profondo dei sogni, alle radici,
macerie di vita, incrostate di nero,
trasmutano e reclamano il presente,
e regalmente la madre terra
si agita in nascite incalzanti.
Soave tesoro di pace nel grembo della tomba
si culla non più greve di un sogno della notte.
Solo un fumo torbido è il sogno della morte,
e il fuoco della vita sotto vi arde.
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