| "La tigre dell'Oceano" (Aletti Editore) di Diego Zannino è stato recensito dallo studente Andrea Marenco per LIBROMONDO.
Le recensioni di LIBROMONDO sono pubblicate sul sito nazionale dell'AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) - www.aifo.it/libromondo e altri siti.
Le recensioni sono ad opera di alunni delle Scuole Superiori o di persone comuni; una scelta che avvicina davvero il libro ai lettori.
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LA TIGRE DELL’OCEANO
Diego Zannino (nato nel 1987), Aletti, 2013, pagg. 609, euro 28,50
Il libro narra le vicende di una giovane ragazza, Alyssa, alla ricerca di un leggendario veliero, “la
tigre dell’oceano”. Un’avventura che la porterà a conoscere di più sul suo misterioso passato, in
quanto in cuor suo sapeva che la magnifica “nave blu” le avrebbe rivelato ciò che lei non conosceva; farà conoscenze nuove che la porteranno a comprendere quella che è la vera natura
dell’uomo e quante sfumature essa può avere; viaggerà nel tempo dal periodo in cui la vicenda
comincia, intorno al 1800, fino alla preistoria. Lungo questo viaggio la protagonista si alleerà, e
durante la storia si innamorerà, con quello che inizialmente si presenta come il cattivo, Rubio: un
personaggio che soffre per la maledizione inflittagli dalla strega degli abissi, che lo trasforma in un
licantropo nelle notti di luna piena, uccidendo chiunque gli sbarri il cammino, anche amici. Anche
Rubio è alla ricerca della nave blu, in quanto è l’unico strumento in grado di liberarlo dalla
maledizione tanto odiata.
Il libro parte da un filone principale che è la ricerca della “tigre dell’oceano” e da questo si diramano storie secondarie come: la storia d’amore tra Clark, il sottoufficiale di Rubio, e Manola, fanciulla dal cuore puro che non comprende il significato della guerra; l’equilibrio della natura
senza la presenza dell’uomo; la consapevolezza che anche in persone fidate del governo, si possa
nascondere il male. La storia l’ho trovata avvincente; lo scrittore, tra le righe, lascia trapelare quello che potrebbe essere l’avvenire, lasciando che il lettore si immagini il seguito. Cosa che fino all’ultimo non si riesce ad intuire e che lascia il lettore ancora più in sospeso, fino al compiersi dell’azione che, come nella maggior parte dei casi, non era come se l’era immaginata. Gli elementi: i pirati, i licantropi, i dinosauri e i viaggi nel tempo, sono difficili, a mio parere, da collegare e da usare per scrivere una buona storia, cosa che invece lo scrittore è riuscito a compiere. Il linguaggio utilizzato nella storia, non molto complesso, rendeva la lettura fluida e il testo comprensibile. Consiglio il libro a coloro che hanno voglia di leggere un racconto fantasy. Il fatto che il libro sia costituito da 607 pagine non deve influenzare la scelta di leggerlo perché la storia è avvincente. In attesa del sequel che spero esca presto, vorrei “stringere la mano” allo scrittore di quest’opera: Diego Zannino.
Andrea Marenco – studente Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Ferraris” Savona
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