| Hamza Zirem, autore del romanzo "Inno alla libertà di espressione" (Aletti Editore), è uno scrittore algerino, autore di una decina di libri. Dal 2009 vive a Potenza, dove lavora occasionalmente come mediatore culturale. Ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il Premio della Giuria del Concorso Letterario Nazionale Nuova Scrittura Attiva 2014 e il Premio Letterario Internazionale Europa 2014 (Targa in oro della University of Peace Switzerland). Hamza Zirem è nominato “Ambasciatore di Pace a vita” e “Accademico onorario” dall’Universum Academy.
Inno alla libertà di espressione: un romanzo di un intellettuale algerino costretto a fuggire dal suo paese per aver ricevuto minacce di morte a causa delle sue idee. Il libro narra la sua storia personale?
Hamza Zirem - Al di là della mia storia personale, racconto nel mio romanzo la sofferenza di coloro che vivono all’ombra delle violazioni ingiuste e la bravura di coloro che agiscono per assicurare diritti umani e dignità a tutte le persone.
La prima parte del viaggio compiuto da Massinissa, il protagonista del suo romanzo, lo porta a Stavanger in Norvegia, dove ha sede l’ICORN (International Cities Of Refuge Network), organizzazione che si occupa di offrire supporto e ospitalità a scrittori in pericolo e ostacolati nella loro libertà di espressione. In che modo ha conosciuto quest’organizzazione e, nello specifico, che tipo di assistenza può offrire l’ICORN agli scrittori e intellettuali perseguitati nel mondo?
Hamza Zirem - Ho scoperto l’ICORN su internet. È una Rete creata nel 2006 in Norvegia. Si tratta di un’associazione indipendente che propone alle città aderenti di ospitare e provvedere ai bisogni degli scrittori perseguitati per una durata di uno o due anni. L’organizzazione ICORN lavora in stretto contatto con l’International PEN che ha il delicato compito di valutare le candidature facendo indagini per verificare l’attendibilità delle minacce. La Rete conta più di quaranta città rifugio, maggiormente europee, si è ingrandita anche fuori dall’Europa con l’adesione delle città del Messico e di Miami. In Italia, fanno parte di quest’organizzazione soltanto il Comune di Potenza e la Regione Toscana. La città di Potenza aderisce al progetto ICORN dal 2007 grazie al grande impegno della Dott.ssa Rosa Maria Salvia, dirigente del servizio sociale del Comune di Potenza. È veramente un grande onore per Potenza essere terra di rifugio per gli intellettuali vittime di persecuzioni nel mondo.
Non essendo stato possibile inserirla in una città rifugio norvegese, l’ICORN ha inviato la sua candidatura ad altre città europee appartenenti alla rete delle città rifugio per scrittori, tra cui Potenza, dove vive da alcuni anni, che ha accolto la domanda e le ha offerto una borsa di studio. Le capita mai di pensare di esser stato troppo frettoloso nel rifiutare la proposta di ospitalità, nel 2010, da parte di una città rifugio danese?
Hamza Zirem - Vivo a Potenza da più di cinque anni e mi considerò un potentino di adozione. Dopo aver conosciuto la cultura dei paesi scandinavi, molto diversa dalla cultura del Mediterraneo, non provo alcun rammarico di aver rifiutato di andare in Danimarca. Sono felice di fermarmi in Lucania dove apprezzo il modo di vivere degli Italiani del Sud. La Lucania ha ospitato numerose civiltà mediterranee, dagli antichi Greci agli uomini illustri del XX secolo. Scoprire la Grande Lucania significa sprofondare nelle regioni ricche di paesaggi che variano ampiamente: spiagge, laghi, montagne, castelli, aziende agricole… Il Sud d’Italia ha mantenuto una vera e propria autenticità con persone profondamente attaccate alla loro terra, alla loro cultura e alla loro lingua. La gente lucana ha conservato le tradizioni con antichi rituali, sfruttando gli stimoli culturali moderni. In questa terra del cibo unico al mondo, terra ricca di un patrimonio antico e raffinato; sento ogni volta un grande piacere incontrare persone che m’insegnano tante cose. Il Lucano è spesso gioviale e aperto, si può discutere di tutto con lui. Nonostante la grande crisi attuale, il Lucano è aperto al mondo, è meravigliosamente dotato di uno spirito positivo per raccogliere il benessere che la Lucania mette a sua disposizione. Il Lucano tiene un potere intatto, il coraggio e la necessità di comprendere il mondo nella sua realtà fisica, è un vero abitante della terra, vive in armonia con il territorio usando una particolare filosofia della vita. L’accordo profondo ed essenziale tra la Lucania ed i suoi abitanti mi stupisce continuamente.
Secondo lei, in Italia c’è libertà di espressione?
Hamza Zirem - La libertà di espressione è un elemento fondamentale della lotta a sostegno dei diritti umani. L’Italia è un Paese splendido messo male nel settore della libertà di espressione e di stampa. Alcune leggi e procedure italiane sono inadeguate a proteggere la libertà di espressione, come per esempio la legislazione sulla diffamazione che prevede il carcere. In Italia sono tanti gli operatori dell’informazione aggrediti e minacciati!
Il 10 maggio è nominato dalla Universum Academy della Svizzera “Ambasciatore di pace a vita”, riconoscimento conferito a tutte quelle personalità che si sono distinte nella promozione dei valori della Pace, della Fratellanza Universale e del dialogo tra le varie Culture e le varie Religioni. Un importante riconoscimento a cui, l’11 maggio, ha ricevuto il Premio Letterario Internazionale “Europa 2014”, per il suo romanzo Inno alla libertà di espressione.
Hamza Zirem - All’inizio dell’anno 2014 ho ottenuto i riconoscimenti che lei ha citato e anche il Premio della Giuria del Concorso Letterario Nazionale “Nuova Scrittura Attiva 2014”. La Universum Academy mi ha anche nominato “Accademico onorario”. Sono molto soddisfatto di ricevere premi letterari considerevoli e nomine rilevanti assegnate da un’organizzazione internazionale che tutela le cause giuste e nobili.
Lei è anche poeta. In Visioni Variopinte (A. Sacco Editore, 2013) ha raccolto trenta poesie, scritte durante l’estate del 2012 a Trivigno, versi che toccano argomenti diversi, legati soprattutto agli stati d’animo e ai sentimenti. Il nostro tempo, secondo lei, di quale poesia ha bisogno: civile, romantica, di evasione?
Hamza Zirem - La poesia può cambiare il nostro modo di vedere le cose, farci passare tante palpitazioni e renderci più empatici. Il poeta ha la missione di risvegliare il poeta addormentato negli altri. Il poeta stimola i sensi e scuote i sentimenti, propone una nuova configurazione delle cose. Il poeta traduce l’indicibile e contribuisce alla nascita delle certezze. La poesia è pensiero delle questioni fondamentali, è una fede armata di riflessione. Diceva Paul Eluard: “Il poeta è piuttosto colui che ispira che colui che è ispirato”. Non c’è una forma specifica di poesia ad imporre per il nostro tempo, tutti abbiamo bisogno delle magie della letteratura per vivere meglio, la poesia può salvare la nostra vita dal senso di malinconia che ci afferra. Dobbiamo diffondere l’amore per un genere letterario che oggi non è tanto considerato. La poesia è un frammento fondamentale di noi, affonda le sue radici nella storia della civiltà, e in Italia ha trovato, sin dall’antichità, un ambiente propizio di cui nutrirsi. È un’arte da promuovere per svilupparsi in territorio lucano, dove le particolarità regionali possono essere raccontate, dipinte, musicate o appunto cantate dai poeti contemporanei come l’hanno fatto gli illustri predecessori.
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