| Pubblicato da Aletti Editore nella collana Saggistica (Villanova di Guidonia – Roma 2013, pp.234), questo libro di Angelo Ruggeri ha tutti gli aspetti storici ed esegetici di un vero capolavoro su un soggetto che ha scomodato molti critici danteschi. Il saggista ha avuto il coraggio e l’intelligenza di affrontare alcuni temi che sono stati discussi da altri letterati senza una scintilla di novità, senza un’indagine che conduca il lettore ad una scoperta ideologica a lui ignota.
Noi abbiamo avuto l’opportunità di seguire le ricerche dantesche di Angelo Ruggeri, quasi capitolo per capitolo, ed abbiamo assistito ad una vera revisione ermeneutica di argomenti accantonati da molto tempo.
Per quanto riguarda la discussione sull’appartenenza politica di Dante (guelfo o ghibellino, guelfo bianco o guelfo nero) cfr. il nostro articolo pubblicato nel Ponte Italo-Americano (luglio 2013, p.16), intitolato Chiarificazioni su Dante. In questo settore Angelo Ruggeri ha accolto l’opinione che Dante non fosse né Guelfo né Ghibellino, poiché “riteneva queste fazioni un danno mortale per l’Italia. L’adesione che egli manifestò durante il suo esilio verso i Ghibellini si può giudicare strumentale e non sincera: egli divenne Ghibellino per necessità”. Da parte nostra, noi abbiamo già dimostrato che il sommo poeta era un guelfo bianco e sosteneva la politica dell’Imperatore. I nuovi Guelfi Bianchi avevano la stessa politica dei vecchi Ghibellini. […]
(Estratto dell’articolo)
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